[02/02/2012] News toscana
Proprio alla vigilia della riunione del tavolo istituzionale sulle vicende della Val di Cecina conseguenti alla presenza delle attività produttive della Solvay, si fanno più tesi i rapporti tra azienda e amministrazione regionale. Questo a seguito della nota diramata ieri dalla multinazionale belga in cui si annuncia la cassa integrazione per oltre la metà dei lavoratori in forza agli impianti della Ponteginori a causa del mancato rinnovo delle concessioni minerarie "Poppiano" e "Cecina".
«Appare quanto meno inopportuna la decisione di usare la cassa integrazione per i dipendenti della Ponteginori a 24 ore dall'apertura del tavolo istituzionale al quale anche Solvay ha dato la propria disponibilità a far parte, accogliendo l'invito della Regione che si è fatta portavoce delle istanze degli enti locali» - hanno dichiarato gli assessori regionali Anna Rita Bramerini e Gianfranco Simoncini. La Solvay sa bene che il rilascio delle concessioni non è stato finora possibile perché la Via del 2004, che approvava i progetti connessi all'esercizio delle concessioni, è stata oggetto di contenziosi davanti al Tar per ben due volte. La Regione così ha dovuto riattivare i procedimenti e la conferenza dei servizi del 22 dicembre scorso ha concluso la procedura di Valutazione di impatto ambientale necessaria per il rilascio delle due nuove concessioni nel rispetto di tutte le prescrizioni, a cui si aggiungerà un'attenta attività di monitoraggio.
Cose queste ben note all'azienda - aggiungono gli assessori all'ambiente e attività produttive - che conosce altresì l'impegno assunto dalla Regione per chiudere questa complessa vicenda con l'obiettivo di salvaguardare l'occupazione e le esigenze del territorio. Auspichiamo dunque che con il tavolo di domani prenda avvio una nuova stagione di dialogo tra Solvay e territorio e che gli interventi programmati favoriscano tutela ambientale, sviluppo produttivo e occupazione».
Il confronto di domani dovrebbe appunto riguardare proprio le "tre gambe" su cui si basa la sostenibilità: ambiente, economia e aspetti sociali. La mossa di Solvay appare sprovveduta oppure cosa più probabile, l'azienda vuole fare subito la voce grossa e riaprire la trattativa giocando la carta del ricatto occupazionale. Intanto l'assessore Simoncini fa sapere: «si fa comunque presente a Solvay che l'utilizzo della cassa integrazione in deroga non potrà essere autorizzato dalla Regione, non essendo Solvay azienda sotto i 15 dipendenti, né azienda che ha usato a pieno tutti gli ammortizzatori della cassa ordinaria e straordinaria che riguardano le grandi aziende».