[02/02/2012] News

Fukushima Daiichi: nuova fuga di acqua radioattiva nel reattore 4

Al via lo screening su latte e latticini

La Tokyo electric power company (Tepco) ha ammesso ieri di aver scoperto una nuova fuga radioattiva  nella centrale nucleare di Fukushima Daiichi, causata dalla rottura di alcune condotte all'interno dell'edificio del reattore 4, forse quello che fino ad ora aveva dato meno problemi in seguito al terremoto/tsunami dell'11 marzo 2011.

La fuga è stata scoperta nella serata del 31 gennaio dai "liquidatori" al primo piano dell'edificio del reattore 4 e dopo 10 minuti è stata fermata grazie alla chiusura di una valvola. In base ai livelli di radioattività misurati, la Tepco ha detto che «Si tratta di acqua proveniente dall'interno del reattore». L'utiity sta tentando di capire quali siano le cause del danneggiamento delle condotte d'acqua: il loro degrado potrebbe essere legato alle bassissime temperature che ci sono state negli scorsi giorni nell'area di Fukushima, che sono scese a - 8 gradi centigradi, ma molto probabilmente si tratta delle conseguenze delle attività per cercare di contrastare il disastro nucleare, che hanno avuto un fortissimo impatto su tutte le strutture e le attrezzature della centrale nucleare, che hanno subito dimostrato tutta la loro fragilità e che rischiano di degradarsi più velocemente di quanto si pensasse. Il 30 gennaio la Tepco aveva riconosciuto che nel sito della centrale nucleare di Fukushima Daiichi esistono "14 punti di fuga" di sostanze radioattive.

L'agenzia giapponese per la sicurezza nucleare ed industriale (Nisa) ha proposto nuove soluzioni per rafforzare la sicurezza delle centrali nucleari, in particolare invita gli operatori ad installare diversi tipi di generatori di emergenza per evitare la perdita di energia esterna che è stata una delle cause del disastro nucleare di Fukushima. Inoltre all'industria nucleare viene chiesto di «Impermabilizzare i sistemi di raffreddamento dei reattori per evitare i rischi di inondazione degli edifici in caso di tsunami».

Per  quanto riguarda i sistemi di raffreddamento di emergenza destinati ad evitare la fusione del nocciolo del reattore, la Nisa suggerisce un sistema di attivazione automatica in situazione di emergenza e prevede anche l'installazione di sistemi di comunicazione, come quelli che permettano le videoconferenze, in grado di essere utilizzati in caso di crisi. Scorrendo l'elenco ci si rende conto che molte delle misure di sicurezza che davamo per scontate nel "super-sicuro" nucleare giapponese non esistevano proprio.

Ieri, durante una riunione di esperti la Nisa ha presentato le sue proposte articolate in 30 punti e, a partire da queste raccomandazioni, il governo dovrebbe approvare  entro la fine di marzo una lista esaustiva delle nuove misure.

Ma la tragedia nucleare continua ad avere ripercussioni nella vita quotidiana: i principali produttori di latte giapponesi hanno annunciato che presto inizieranno gli screening test  per le radiazioni in circa 180 centrali del latte e fabbriche di prodotti caseari, per rispondere alle crescenti preoccupazioni dei consumatori. La Japan dairy industry association ha spiegato che lo screening si svolgerà a Tokyo ed in 16 prefetture del Giappone orientale e che i risultati saranno resi noti entro la fine di febbraio.

Le municipalità effettuano controlli sulle radiazioni nel latte crudo prima che vada nelle centrali del latte o nelle fabbriche, ma i controlli sui prodotti sono stati fino ad ora  molto pochi. Dall'aprile 2011, quando il ministero della salute e del benessere del Giappone decise di rafforzare gli standard di sicurezza alimentare per il latte, c'è stata una crescente richiesta di maggiori controlli da parte dei consumatori. Con i nuovi standard più severi il latte potrà contenere solo 50 becquerel per chilogrammo, un quarto l'attuale livello ammissibile.

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