[30/01/2012] News toscana

Ecco Uan, il robot “made in Pisa” per raccogliere dati in ambiente marino

L'Università di Pisa con il suo centro "E. Piaggio", ha coordinato un gruppo di ricerca  per un importante progetto europeo che aveva l'obiettivo  di  realizzare sistemi di monitoraggio ambientale e raccolta dati subacquei. Si tratta del progetto Uan (Underwater acoustic network) coordinato dal professor Andrea Caiti e finalizzato alla realizzazione di reti wireless capaci di controllare robot sottomarini per monitorare l'ambiente e raccogliere dati di varia natura.

«La comunicazione sotto la superficie del mare è problematica e condizionata da fattori moto variabili, come l'oceanografia locale, la temperatura, il grado di salinità dell'acqua e la profondità - ha spiegato Caiti - I nostri robot sono in grado di costruire reti di comunicazione acustica sottomarina efficaci, che potranno essere utili per realizzare sistemi per la sorveglianza di siti subacquei ad accesso limitato come quelli delle aree marine protette o di interesse archeologico, di infrastrutture industriali o portuali lungo la costa,  e allo stesso tempo capaci di misurare parametri importanti per il controllo dello stato di salute dell'ambiente marino, come temperatura, salinità e inquinamento dell'acqua».

Gli esperimenti preliminari del progetto Uan sono stati effettuati nel 2010 a Pianosa, dove sono state provate singolarmente le varie componenti della rete. Dopo altri due test in Portogallo e a Genova, il team di ricerca è approdato in Norvegia dove lo scorso mese di maggio è stato fatto un esperimento nel fiordo di Trondheim.  In questo caso è stato utilizzato il robot ‘Folaga', un piccolo veicolo lungo 2 metri, con un diametro di 12 centimetri e pesante 30 kg, su cui era stato applicato un sensore di temperatura. I ricercatori hanno potuto verificare che il robot, navigando nella trafficata zona portuale del fiordo, sapeva lavorare in autonomia, sapeva rispondere ai comandi inviati dalla stazione centrale e, nel caso simulato di perdita della rete, sapeva reinserirsi nella rete autonomamente.

«Il robot è stato in grado di trovare e raggiungere i punti in cui la trasmissione e ricezione dati era di volta in volta migliore - ha aggiunto Caiti - In questo modo si possono contrastare gli effetti di disturbo dovuti all'ambiente marino, come la variazione di temperatura, la salinità o il rumore, e viene garantita una la qualità della trasmissione fra i nodi della rete».

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