[20/01/2012] News

Bonelli (Verdi): «C'è il trucco. Le trivellazioni offshore libere non sono scomparse dalle liberalizzazioni»

Ieri il ministro dell'ambiente Corradio Clini ha più svolte smentito  come «Prive di fondamento» le "indiscrezioni" (che a dire il vero  erano articoli di una bozza fatta circolare dal governo) «Relative a norme sulle trivellazioni in mare per le ricerche petrolifere che sarebbero inserite nel cosiddetto "decreto liberalizzazioni"», La contrarietà di Clini è nota, tanto che ha ribadito che «La protezione del mare e delle coste è la priorità del nostro lavoro di queste ore».

Ma secondo il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, la "manina" che ha scritto quella bozza avrebbe fatto un lavoro ancora più raffinato: «La norma sulle trivellazioni libere non è affatto scomparsa dal decreto sulle liberalizzazioni. Abbiamo scoperto il trucco che consente di fare trivellazioni petrolifere anche in 17 aree di straordinario pregio ambientale e che devono essere ancora inserite nel decreto che contiene l'elenco delle Aree protette, perché fanno parte dell'Elenco delle Aree Marine di prossima istituzione».

Bonelli si riferisce all'elenco pubblicato sul sito del ministero dell'ambiente: http://www.minambiente.it/home_it/menu.html?mp=/menu/menu_attivita/&m=argomenti.html%7CMare.html%7Caree_marine_pro.html%7Caree_marine_di_.html

Il comma pro-petrolieri sarebbe questo: «Nel caso di istituzione di nuova area protetta restano efficaci i titoli abilitativi già rilasciati alla data di inserimento della stessa nell'elenco di cui al decreto 27 aprile 2010 e sue modifiche e integrazioni».

Secondo i Verdi «Con questo comma sarà possibile avviare nuove trivellazione nelle seguenti aree che sono aree marine protette di prossima istituzione: Procedimenti in corso: 1) Area marina protetta Costa del Piceno; 2) Area marina protetta Isola di Gallinara; 3) Area marina protetta Arcipelago Toscano; 4) Area marina protetta Costa del Monte Conero; 5) Area marina protetta Capo Testa - Punta Falcone; 6) Area marina protetta Golfo di Orosei - Capo Monte Santu; 7) Area marina protetta Isole Eolie; 8) Area marina protetta Isola di Pantelleria; 9) Area marina protetta Penisola Salentina; 10) Area marina protetta Pantani di Vindicari; 11) Area marina protetta Arcipelago della Maddalena; Procedimenti in fase di avvio: 12) Area marina protetta Monti dell'Uccellina - Formiche di Grosseto - Foce dell'Ombrone Talamone; 13) Area marina protetta Costa di Maratea (L. 394/91); 14) Area marina protetta Isola di Capri; 15) Area marina protetta Isole Pontine; 16) Area marina protetta Monte di Scauri; 17) Area marina protetta Isola di San Pietro».

Per l'Arcipelago Toscano, che ha aree del Parco nazionale a mare a Gorgona, Pianosa, Montecristo e Giannutr,  ma non un'area marina protetta (anche se è prevista da una legge del 1982 e dalla legge quadero 394/91),  bisogna capire se si consideri area protetta anche il Santuario dei Cetacei, come fece l'ex ministro Stefania Prestigiacomo.

Ma Bonelli sottolinea che «Inoltre la norma va letta anche alla luce di quanto previsto al comma 2 dell'art. 21 del decreto, che prevede che  possano essere rilasciati provvedimenti conseguenti o comunque connessi (la formulazione è volutamente vaga...), comprese proroghe o il rilascio di concessioni conseguenti a un rinvenimento di un permesso di ricerca già rilasciato. Attenzione, perché la norma dice espressamente che se il permesso è relativo ad un'area protetta di nuova istituzione, il rilascio della proroga è comunque possibile se questo avviene prima dell'inserimento in Elenco Ufficiale. Vale a dire: "oggi ti rilascio il permesso, domani inserisco l'area protetta in elenco, e tu petroliere hai un titolo perfettamente valido...". Chiediamo immediate spiegazioni al ministro dell'ambiente Corrado Clini come mai sta consentendo anche con il suo parere favorevole alle trivellazioni in aree marine protette prossime all'istituzione? Perché il ministero dell'Ambiente non tutela patrimoni naturali di straordinario rilievo come l'Isola di Pantelleria, le Isole Eolie? Con queste norme si fa semplicemente un favore ai petrolieri svendendo aree di enorme pregio naturalistico e che andrebbero tutelate senza se e senza ma».

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