[19/01/2012] News

Un'ottima notizia e un esempio da seguire: i francesi chiuderanno i banchi frigo dei supermercati

Non è facile scrivere buone notizie di questi tempi, soprattutto se le buone notizie devono rispondere al nostro punto di vista, che si basa su criteri di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. E pare che quella che arriva dalla Francia risponda a tutti e 3 i requisiti. Italia Oggi ci informa che lunedì scorso è stato siglato un accordo tra la grande distribuzione transalpina e il governo per chiudere con porte dai doppi vetri i banchi frigo di tutti i punti vendita.

In effetti la pratica di tenere la merce esposta costituisce una pessima e scorretta abitudine che ritroviamo in ogni supermercato, anche a casa nostra: i consumi elettrici dei banchi frigo si stimano che siano quasi la metà del totale dei consumi elettrici dei punti vendita.

Ecco spiegato perché questo accordo, che si dà un primo step al 2020 quando dovranno risultare chiusi il 75% dei banchi frigo, costituisce un grande passo avanti sul fronte dell'efficienza. La sostenibilità ambientale di un'operazione di questo genere non solo è innegabile, ma è anche razionalmente dettata dal buon senso, che si era perso nei decenni scorsi caratterizzati dalla necessità di vendere sempre di più con il marketing che imponeva dunque fastidi zero per il cliente (e qui il fastidio è aprire uno sportello invece di prendere al volo l'oggetto).

La sostenibilità economica di questa operazione è altrettanto evidente: chiudere i banchi frigo ha un costo stimato di 2mila euro al metro lineare, ossia un investimento di 1,5 miliardi di euro. Ma significa ovviamente anche lavoro per la manodopera specializzata e per il manifatturiero orientato alla sostenibilità: il governo francese dunque ha accettato di incentivare questa buona pratica assicurando un certificato di risparmio energetico di 100 euro per metro lineare, e riconoscendo così la virtuosità della proposta avanzata dalla Federazione del commercio e della distribuzione. Questo significa indirizzare bene la spesa pubblica.

Ma c'è infine un terzo e ultimo aspetto da evidenziare in questo accordo: ancora una volta le grandi imprese hanno anticipato una mossa che probabilmente prima o poi sarebbe stata chiesta loro dal governo, che a fine dicembre aveva  preso in considerazione, al termine di una tavola rotonda dedicata all'efficacia energetica, una trentina di misure, tra cui il divieto per i centri commerciali di illuminare le proprie superfici fra l'una e le sei del mattino a partire dal 1° luglio prossimo. E per timore dell'impatto che poteva avere la chiusura dei frigo sui fatturati, gli ipermercati francesi hanno preferito adottarla tutti insieme,  anticipando un probabile obbligo futuro e dimostrando che non c'è possibilità di competere senza prima aver cooperato e fatto sistema.

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