[17/01/2012] News

Istat: le industrie italiane investono per rimuovere l'inquinamento, non per prevenirlo

Secondo i dati pubblicati oggi dall'Istat  «Nel 2009 la spesa complessiva per investimenti ambientali delle imprese dell'industria in senso stretto è risultata pari a 2.075 milioni di euro, di cui 1.648 milioni di euro per gli investimenti in impianti ed attrezzature di tipo end-of-pipe e 427 milioni di euro per quelli in impianti ed attrezzature a tecnologia integrata . In particolare, le imprese con 250 addetti ed oltre realizzano l'89,7% degli investimenti end-of-pipe e il 65,5% di quelli a tecnologia integrata. L'incidenza degli investimenti per la protezione dell'ambiente sul totale degli investimenti fissi lordi realizzati dalle imprese è pari al 5,1%; gli investimenti ambientali per addetto risultano pari a 481 euro».

Sono in calo le spese nelle attività di protezione e recupero del suolo e delle acque di falda e superficiali, nell'abbattimento del rumore, nella protezione del paesaggio e protezione dalle radiazioni e le attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla protezione dell'ambiente che l'Istat raggruppa  nella voce Altro, «Assorbono complessivamente il 38,6% di quelle totali (era il 43,1% nel 2008)».

Se si guarda ai dati dell'industria manifatturiera, «Il peso degli investimenti ambientali sul totale degli investimenti fissi lordi è risultato pari al 2%. La spesa maggiore è realizzata dalle industrie della fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (18,38%), da quelle metallurgiche (13,44%) e della fabbricazione dei prodotti chimici (13,17%)».

L'Istat sottolinea un dato abbastanza sconfortante: «Nel complesso, appare evidente come le imprese industriali realizzino prevalentemente investimenti atti a rimuovere l'inquinamento dopo che questo è stato prodotto, anziché integrare i propri impianti con tecnologie più "pulite", che contribuiscono a rimuovere alla fonte l'inquinamento generato dal processo produttivo».

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