[17/01/2012] News

Rischia la crisi il comparto geotermico

L'emergenza è particolarmente sentita in Toscana dove gli effetti della  politica di liberalizzazione e promozione del settore geotermico avviata da poco meno di due anni con l'emanazione del D.Lgs 22/2010 di riassetto della normativa di settore, ha già conseguito notevoli risultati. E' stato chiesto un incontro urgente con la Giunta Regionale e i Ministri allo Sviluppo Economico e dell'Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare per poter concordare gli interventi necessari allo sviluppo di un settore strategico per il raggiungimento degli obiettivi posti dall'Unione Europea in tema di energia.

In Toscana c'è il timore che il comparto geotermico, fino ad ieri, con la liberalizzazione,  in ottima salute,  rallenti lo sviluppo, con il rischio di ridurre anche  i cospicui investimenti  previsti da nuovi operatori: la preoccupazione deriva dal riassetto della normativa di settore, in corso di definizione, che prevederebbe una riduzione degli incentivi previsti con l'attuazione  del nuovo decreto rinnovabili. Il Co.Svi.G. (Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche), per conto degli operatori, riuniti in assemblea, si è fatto carico di chiedere un incontro con la Giunta Regionale e con il Governo, raccogliendo le istanze degli operatori del settore geotermico presenti nel territorio toscano, preoccupati dai contenuti della bozza del decreto attuativo del D.Lgs 28/2011 sulle rinnovabili che, nei fatti ridurrebbe  gli incentivi, smorzando di conseguenza gli effetti della  politica di liberalizzazione e promozione del settore geotermico avviata da poco meno di due anni con l'emanazione del D.Lgs 22/2010 di riassetto della normativa di settore, che ha già conseguito notevoli risultati. In sostanza gli operatori hanno chiesto un incontro urgente ai Ministri allo Sviluppo Economico e dell'Ambiente, al Presidente della Regione Toscana e all'Assessore Regionale all'Energia per poter concordare gli interventi necessari allo sviluppo di un settore strategico per il raggiungimento degli obiettivi posti dall'Unione Europea in tema di energia. Contestualmente è stato definito un percorso per arrivare nelle prossime settimane ad un incontro nazionale di tutti i soggetti interessati nelle varie fasi della "filiera geotermica". Il decreto  che regola l'utilizzo di questa risorsa, per il quale esisteva un regime di esclusività delle attività di coltivazione, riservato a Enel Green Power, nell'area geotermica tradizionale della Toscana, compresa tra le Province di Siena, Pisa, Grosseto e Livorno, ha aperto la strada a nuove richieste  di perforazioni che, oltre alle 4 province della Toscana dove l'utilizzo dei fluidi endogeni avviene da oltre un secolo, interesserà anche altre regioni. Ad oggi, infatti, sono state presentate in Italia circa 110 richieste per nuovi permessi di ricerca di risorse geotermiche, da utilizzare per la produzione di energia elettrica e calore, da parte di numerosi operatori, anche stranieri. Sulla base della superficie totale dei permessi richiesti che potranno essere autorizzati, si può ipotizzare che i fluidi geotermici reperibili possano essere sufficienti per l'installazione di alcune centinaia di MWe di nuova capacità di generazione entro il 2020. Alla luce di ciò, si può prudenzialmente stimare che nel settore geotermoelettrico potrebbero essere attivati investimenti, sia interni che esteri, per oltre un miliardo di euro nell'arco del prossimo decennio, con ricadute che, peraltro, a differenza di altre fonti rinnovabili per le quali siamo dipendenti dall'estero, andrebbero prevalentemente a beneficio dell'economia nazionale, con il coinvolgimento degli operatori nel settore della ricerca, dei servizi, delle perforazioni e della realizzazione di impianti di generazione elettrica e termica.

I nuovi progetti geotermici, in base a  quanto previsto dalla nuova normativa di settore, avrebbero grande valenza ambientale essendo realizzati con  impianti a ciclo chiuso ed emissioni zero. Ciò richiederà l'applicazione di tecnologie innovative che incideranno notevolmente sui costi di investimento e gestione degli impianti ed è quindi richiesto un adeguato livello di incentivazione per consentire la sostenibilità economica dei progetti.

L'energia geotermica, unica fonte rinnovabile in grado di garantire continuità produttiva e certezza di disponibilità, può contribuire significativamente al raggiungimento degli obiettivi  che l'UE si è fissata per il 2020 ed in molti paesi Europei (Germania, Francia, ecc.) i Governi Nazionali e Regionali hanno stabilito incentivi adeguati (> 200 €/MWh) per favorire lo sviluppo sostenibile di nuovi progetti geotermici. Qualora le notizie che stanno circolando sul nuovo regime agevolativo - in particolare per quanto riguarda le modalità ed i valori di incentivazione dell'energia elettrica degli impianti che entreranno in esercizio a partire dall'anno 2013 - fossero confermate, le prospettive di redditività del settore geotermoelettrico verrebbero sostanzialmente azzerate, vanificando i risultati già raggiunti e determinando, di fatto, il fallimento dell'azione di liberalizzazione del mercato e di sviluppo dell'intero settore geotermico recentemente avviata anche con ingenti investimenti già effettuati dalle imprese titolari di permessi di esplorazione.

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