[09/01/2012] News toscana

Mobilità elettrica: evitiamo guerre tra poveri

Ogni volta che si annunciano provvedimenti per la mobilità elettrica riparte la puzza al naso dei puristi della bicicletta o dei piedi, oltre a quella dei sostenitori del petrolio a ruote.

Il ragionamento è sempre il solito:" ma non si potevano spendere quei soldi per la vera mobilità sostenibile che fa bene alla salute?"
Si tratta di guerra tra i pover , per cui non abbiamo sentito nulla dopo gli stanziamenti senza fine a nuove autostrade, agli interporti, alle nuove terze corsie come tra Firenze e Viareggio con il treno ancora a monorotaia, ancor a una volta ci si domanda se quei milioni di euro potevano essere concessi per, comprare biciclette.
Proprio quelli? Con i soldi della terza corsia avremmo regalato biciclette a tutti i toscani.

I soldi alle piste ciclabili, leggere, DEVONO essere stanziati dato che sono la assoluta priorità per il terribile costo umano pagato dai ciclisti coraggiosi sulle strade e prima di ogni altro euro speso per le strade. Ad esempio NO pista ciclabile? NO strada! Nessun altro corridoio modale può essere aperto senza la pista ciclabile vicina.

Ma la mobilità elettrica è una priorità assoluta per numerosi motivi .
Li elenco per brevità:
1-La difesa dall'inquinamento sia puntuale dentro le città ma in generale dato che comunque oggi un motore elettrico è di gran lunga più efficiente d ogni altra forma di trasporto anche con energia elettrica prodotta (ed è un paradosso) dal carbone o dall'olio combustibile.
2-La durata del motore è praticamente infinita e si può usare ( sempre che le leggi pro Fiat si modifichino) per altri veicoli come già facciamo per gli impianti a gas.
3- L'elettrico si ricarica sotto i pannelli solari e in paesi con molto eolico aiuta ad immagazzinare a fini produttivi l'energia prodotta nelle ore notturne .
4- l'elettrico consente di avere veicoli piccolissimi anche a due posti, consentendoci finalmente di mettere fuori legge le automobiline a due tempi che stanno iper inquinando le nostre città e contemporaneamente ci consentono di riportare i consumatori in città. Non solo a vedere le vetrina ma anche a fare spese cospicue e pesanti.

Potrei parlare di sicurezza, di frenata di altezza e di molte altri plus dell'elettrico tra cui il risparmio di soldi oggi per 100 km si consuma un euro di energia elettrica, ma concludo dicendo che l'era del piccolo veicolo non inquinante e non ingombrante è stata aperta dai disabili che il valore della mobilità elettrica lo sperimentano da moltissimi anni.

La Toscana è stata grazie al Conte Carli di Lucca, nel 1890, la prima regione a veder prodotto un veicolo elettrico da strada, poi giusto un secolo dopo a Firenze i Verdi hanno costruito la più estesa ancora oggi rete di colonnine di ricarica che verrà superata solo ora dal progetto parigino dell'auto lib, ancora dieci anni dopo la sanità toscana, su mio impulso, acquistó 110 auto e veicoli tutti di produzione italiana e che stanno dando ottimi risultati.

Oggi arriva questo provvedimento che è positivo ma che va corretto la dove dà contributi eccessivi all'acquisto di veicoli ed auto elettriche, il differenziale ora si è ridotto e con un contributo di mille euro sui veicoli entro diecimila di costo si crea una spinta straordinaria purché sia connessa alla contemporanea dismissione di un altro mezzo o auto.

Sulle auto che costano tutte sopra trentamila euro un contributo di diecimila sarebbe straordinario e capace di far decollare il mercato.

Ma il contributo più efficace sarebbe un fondo di garanzia per acquisire affitti a leasing decennale, con un leasing o affitto decennale i veicoli elettrici sono già oggi i veicoli più competitivi per le imprese e le amministrazioni pubbliche.
Tra ridotti costi di manutenzione, esenzione del bollo e costo del carburante già oggi chiunque si fa due conti scopre che elettrico vuol dire convenienza .

L'importante che sia chiaro a tutti che incentivare la mobilità elettrica è una priorità e una enorme opportunità.

* Fabio Roggiolani è l'ex coordinatore regionale dei Verdi

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