[02/01/2012] News toscana

Rapporto sulla “Qualità della vita: solo Siena nell’elite delle province italiane

Per la Toscana non ci sono buone notizie dal tredicesimo rapporto sulla "Qualità della vita" nelle province italiane pubblicato da "Italia Oggi" ed elaborato dal Dipartimento di Analisi economiche e sociali dell'Università La Sapienza di Roma. Anche se il calo della qualità della vita, complice la crisi, è generalizzato più o meno in tutte le aree del paese, solo Siena, classificata quattordicesima, risulta inserita nel primo gruppo con giudizio di qualità buono.

La città del Palio però, rispetto al 2010, peggiora la sua classifica di ben 8 posizioni. Qualità della vita accettabile per la provincia di Pisa (35° posto contro il 16° nel 2010), di Arezzo, che in controtendenza migliora la sua classifica (36° posto contro il 45° nel 2010), di Livorno più o meno costante (39° posto contro il 40° nel 2010) e Firenze che passa invece dal 31° posto del 2010 al 42° del 2011. Qualità della vita scarsa per le altre province toscane: Grosseto (48° posto), Lucca (58°), Pistoia (59°), Massa Carrara (64°), con miglioramento però di 4 posizioni rispetto allo scorso anno, e infine Prato al 68° posto. Nessuna delle province toscane, magra consolazione, è risultata essere posizionata nel gruppo 4, dove la qualità della vita è insufficiente.

Per la cronaca in testa alla graduatoria si è confermata Trento, con Bolzano al secondo posto e Pordenone sul gradino più basso del podio. Lo studio conferma la caduta dei livelli di qualità delle province dell'Italia meridionale e la tenuta delle grandi città dove sta prendendo piede la blue economy (uso virtuoso delle tecnologia messa a servizio dello sviluppo sostenibile) che potrebbe essere il volano per la ripresa. In realtà però i dati ci dicono che si vive meglio nelle province lontane da grandi metropoli: Milano prima classificata tra le grandi aree urbane si è posizionata al quarantaseiesimo posto. L'indagine, condotta secondo una metodologia rinnovata, tiene conto di nove dimensioni d'analisi (affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita) distribuite su 93 indicatori di base.

I confronti con classifiche proposte da altri enti e associazioni sono improponibili (target ed indicatori diversi), in comune invece da rilevare, pur sottolineando la credibilità scientifica di chi ha elaborato lo studio, la difficile aggregazione dei dati forniti da molti enti in assenza di standard unici. Quindi quello che conta veramente sono i trend ed i confronti con dati proposti dallo stesso tipo di studio in anni passati. Da questo punto di vista per le città toscane un passa avanti significativo lo compie Arezzo, migliora Massa Carrara e Livorno sostanzialmente si conferma con l'incremento di una posizione.  

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