[29/12/2011] News

South Stream, la Turchia autorizza la posa del gasdotto. Ucraina: «Non č un progetto economico, ma politico»

Siamo stati facili profeti: l'intesa tra Gazprom e Turchia sulle forniture di gas russo ha aperto la strada, o meglio i fondali della Zona economica esclusiva (Zee) turca nel Mar Nero, al gasdotto  South Stream.

Il ministro turco dell'energia, Taner Yildiz, ha detto: «Anche se la Turchia non partecipa al progetto del gasdotto South Stream, è pronta ad esaminare le proposte di partnership che le saranno eventualmente fatte».

La Turchia ha  autorizzato la posa nella sua Zee della pipeline sottomarina, che congiungerà attraverso il Mar Nero le coste russe a quelle bulgare, per far passare  i 63 miliardi di m3 de gas all'anno che South Stream porterà in Europa, aggirando cos' la bizzosa Ucraina. Un gasdotto sottomarino è lungo circa 900 km e raggiunge una profondità massima di 2 km. 

L'affare da 15,5 miliardi di euro riguarda anche la nostra Eni (20%) che il 16 settembre si è ripartita le quote con Gazprom (50%), i tedeschi della Wintershall Holding (15%)  e i francesi di Edf (15%).

Per realizzare la parte terrestre Gazprom ha già firmato accordi con i governi di Bulgaria, Serbia, Ungheria, Grecia, Slovenia, Croazia ed Austria. 

L'Ucraina non l'ha presa bene: il ministro degli esteri Konstantin Grichtchenko ha scritto sulla sua pagina dio Twitter: «South Stream non è un progetto economico, ma politico. La rete di trasporto del gas ucraina rimane la via più efficace  di rifornimento di gas in Europa».

La storia d'amore tra il governo Putin e quello filorusso di Kiev è durata pochissimo, complice il gas che doveva essere invece l'anello matrimoniale strappato alla coalizione "arancione" filo-occidentale che costringeva i russi a continue guerre e guerriglie del gas che rischiavano di lasciare l'Europa al freddo.

Attualmente, l'80% del gas russo verso l'Ue passa dalle condutture ucraine e Kiev è da subito stata ostile alla decisione russa e di alcuni Paesi europei  di avviare la costruzione di South Stream. Fino all'ultimo gli ucraini hanno sperato che Ankara dicesse no e scegliesse vie alternative che dovevano approdare proprio in Ucraina, ma probabilmente è stata usata dai turchi per ottenere maggiori concessioni da Mosca.

Infatti, il premier russo Vladimir Putin, incontrando  Yildiz, ha ringraziato la Turchia e l'Ue  per il sostegno dato al progetto: «Si tratta senza alcun dubbio di un progetto paneuropeo. Siamo riconoscenti alla Commissione europea per il suo sostegno».

A dire il vero l'Ue non è proprio entusiasta di South Stream, visto che diversi Stati membri puntano a realizzare il concorrente Nabucco che dovrebbe portare il gas dell'Asia centrale ex sovietica,  attraverso il Mar Caspio, l'Azerbaigian, la Georgia e la Turchia, fino al Mediterraneo, aggirando proprio la Russia e alleggerendo la dipendenza europea da Gazprom. 

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