[22/12/2011] News toscana

Nuovo assetto degli Ato acqua e rifiuti: il consiglio approva la legge

Come previsto, dal 1 gennaio 2012 la Toscana avrà un nuovo assetto degli ambiti territoriali ottimali e nuove autorità che riguardano acque e rifiuti. E' infatti passata a maggioranza (voti favorevoli di Pd, Idv, Fds-Verdi e del consigliere Ciucchi del Gruppo Misto; l'astensione del Pdl e i voti contrari di Udc, Lega, e dei consiglieri Staccioli e Locci del Gruppo misto) la legge che disciplina la riorganizzazione delle Autorità di ambito territoriali ottimali del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani.

La nuova norma è stata illustrata dal presidente della commissione Territorio e ambiente Vincenzo Ceccarelli (Pd, nella foto) «Una buona legge, equilibrata ed innovativa che coniuga la ricerca di maggiore efficienza ed efficacia in un servizio strategico per i cittadini e radicato nel territorio e tutela la partecipazione delle realtà locali, con una forte presenza della Regione». Per il servizio idrico, l'Autorità di ambito comprende i 284 comuni della Toscana e un'unica Autorità idrica, costituita dall'assemblea con funzioni di indirizzo e alta amministrazione, dal direttore generale che provvede all'organizzazione e al funzionamento dell'Autorità e dal revisore unico che verifica la regolarità della gestione. Per il servizio di gestione dei rifiuti, sono tre, invece, gli ambiti territoriali e un gestore unico per ciascuno di essi. A tutela degli utenti sono istituiti due organismi: il Comitato regionale per la qualità del servizio e l'Osservatorio.

E' una buona legge anche per  Monica Sgherri (FdS-Verdi) «dà strumenti in più dal punto di vista della territorialità e della partecipazione. Fa un passo avanti verso una più efficace governance pubblica ma non interviene sulla gestione. Viene evidenziato il chiaro indirizzo ad attivarsi per individuare le condizioni migliori per il raggiungimento di un unico gestore pubblico a livello di ambito territoriale ottimale». Sulla scelta contestata di Ato unico regionale per l'acqua, Sgherri sottolinea «la legge risponde istituendo sei conferenze territoriali dei sindaci» in sostanza i vecchi Ato, ma non esiste un riferimento ai bacini idrografici, unici territori idonei per effettuare i bilanci idrici. Sostanziale apprezzamento della legge anche da parte del Pdl che si è astenuto.

«Avremmo voluto che per la nomina del direttore generale, chiamato dall'assemblea d'intesa con il presidente della Giunta, fosse coinvolto il Consiglio» ha detto Andrea Agresti. Contraria si è dichiarata l'Udc: «è l'impianto della legge che a noi non va bene - ha spiegato Giuseppe Del Carlo -. È farraginosa. C'era bisogno di risolvere i conflitti di interesse, le carenze, accumulate negli anni, nella gestione del servizio idrico, i problemi su tariffe e gestori, invece la legge dà vita a troppi organismi, ad un ‘carrozzone' di difficile gestione con un direttore dai poteri immensi».

Fuori dall'aula, la nuova norma è stata apprezzata da Confservizi Cispel Toscana: «le nuove norme sugli enti regolatori dei servizi pubblici dell'acqua e dei rifiuti approvate oggi dal Consiglio regionale offrono un quadro regolativo stabile, efficace e autorevole e rappresentano la base sulla quale procedere per arrivare a un sistema dei servizi pubblici moderno e competitivo- ha commentato il presidente Alfredo De Girolamo- non spetta a noi commentare le scelte fatte dalla Regione sul nuovo assetto degli enti regolatori (ma in realtà lo ha fatto ndr) tuttavia registriamo positivamente che la riforma contiene alcuni dei punti che ritenevamo indispensabili per rafforzare l'attività dell'industria dei servizi pubblici, in particolare le misure a sostegno degli investimenti e una più efficace regia regionale per il coordinamento delle strategie di investimento». La nuova norma invece ci risulta che sia stata meno apprezzata da alcuni stakeholder, come associazioni ambientaliste, sindacali, e dal Forum acqua. 

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