[21/12/2011] News

La Commissione ambiente del Parlamento Ue: «Congelare i crediti dell'Emissions trading system»

Risparmio energetico: così si rispettano solo la metà degli obiettivi Ue per il 2020

Le polemiche crescenti sul carbon market sono approdate a Strasburgo. La Commissione ambiente del Parlamento europeo ha detto che «I crediti dell'Emissions Trading System non dovrebbero far parte della prossima fase negoziale, al fine di aiutare a risollevare il prezzo in caduta libera del carbonio». Gli eurodeputati della commissione ambiente hanno anche discusso delle misure per rispettare gli obiettivi del 20% di risparmio energetico entro il 2020.

Il parere sulla proposta di direttiva sull'efficienza energetica, redatto dal democristiano tedesco Peter Liese, è stato adottato con 52 sì, 3 no e 6 astensioni ed ora dovrà essere votato anche in commissione industria, ricerca ed energia il 24 gennaio, per poi passare in aula o ad un eventuale dibattito con i co-legislatori del Consiglio Ue.

Liese ha messo in guardia sul prezzo del carbonio eccessivamente basso ed ha spiegato: «Abbiamo approvato un intervento prudente nel sistema di scambio di quote di emissioni. La Commissione dovrebbe congelare un numero significativo di quote in vista del ristabilimento dei prezzi del carbonio».

La commissione ambiente ha provato emendamenti che vanno oltre le proposte di Liese: dovrebbero sparire 1,4 miliardi di quote ed il "fattore lineare", che fissa la diminuzione annua, dovrebbe passare al 2,25%.

Per quanto riguarda il risparmio energetico, la commissione ambiente ha sostenuto «l'approccio globale della  Commissione europea mirante a migliorare l'efficienza energetica», ma ha chiesto agli Stati membri di «fissare degli obiettivi nazionali obbligatori e di dar prova di maggiore flessibilità sul metodo applicato per rispettarli». Secondo gli eurodeputati «gli Stati membri dovrebbero essere autorizzati a non partecipare all'obiettivo proposto di rinnovare il 3% degli edifici pubblici ogni anno, nella misura in cui i progressi compiuti in altri settori fossero più importanti». Liese ha detto: «I deputati vogliono che gli Stati membri dispongano di maggiore libertà, ma non c'è alcun dubbio che devono rispettare gli obiettivi».

Il problema è proprio questo: secondo gli ultimi dati, attualmente l'Ue sarebbe in grado di rispettare la metà dell'obiettivo del 20% di risparmio energetico entro il 2020. Gli eurodeputati della commissione ambiente dicono che «Progressi in questo settore sarebbero i più vantaggiosi per raggiungere o migliorare gli obiettivi di riduzione delle emissioni nell'Unione ed aiutare a ridurre la fattura dell'Ue che raggiunge i 400 miliardi di euro ogni anno a causa delle importazioni di energia».

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