[21/12/2011] News

La Cina promette un ambiente pił vivibile, acqua pulita e cielo blu

Maxi Piano di lavoro ambientale del governo con 31 province, regioni autonome e 8 grandi imprese statali

Intervenendo a Pechino alla settima Conferenza nazionale sulla protezione dell'ambiente, il vice-primo ministro cinese Li Keqiang (Nella foto) ha detto che «Il governo si sforzerà di offrire al popolo un ambiente più vivibile, acqua pulita ed un cielo blu. Il governo deve mantenere l'equilibrio tra sviluppo economico e salvaguardia dell'ambiente».

Secondo quanto riferisce l'agenzia ufficiale Xinhua, Li ha spiegato che «un ambiente di buona qualità è un bene pubblico che il governo deve assicurare al suo popolo. Il governo deve lavorare maggiormente per controllare i livelli di PM2,5, particolato di un diametro uguale o inferiore a 2,5 micron presente nell'aria».

Il vice-premier cinese ha reso noti anche gli obiettivi del governo centrale: «durante il periodo del 12esimo Piano  quinquennale (2011-2015), le città cinesi devono realizzare un tasso di trattamento delle acque reflue dell'85%. Rafforzare la protezione dell'ambiente contribuirà a promuovere la trasformazione del modello di crescita economica cinese ed alla cooperazione internazionale del Paese, dato che un numero crescente di barriere commerciali vengono erette in  nome dell'ambiente».

Ancora una volta il discorso del regime cinese sull'ambiente è prettamente economico e tende a fare dei nuovi vincoli occasioni: «Mentre la Cina migliora le sue industrie tradizionali e sviluppa nuovi settori ad alta tecnologia, è anche essenziale incoraggiare l'industria dei servizi, essendo quest'ultima in grado di fornire un numero di posti di lavoro emettendo meno inquinanti», ha detto Li,  ricordando che «Il governo deve fornire l'aiuto necessario alle organizzazioni non governative ed ai volontari che lavorano nella protezione dell'ambiente, al fine di incoraggiare più persone a dedicarsi a questa causa».

Ieri il governo centrale cinese ha pubblicato un piano di lavoro per la protezione dell'ambiente durante il 12esimo  Piano  quinquennale  che fissa un obiettivo di riduzione delle emissioni di diossido di zolfo (SO2)dell'8% entro il 2015.

Il Piano di lavoro si basa anche  sugli impegni firmati  dai capi dei governi di  31 province, municipalità e regioni autonome della Cina e dai dirigenti di 8 grandi imprese statali con il governo centrale e che riguardano gli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti del Piano quinquennale 2011-2015.

Il ministro della protezione dell'ambiente, Zhou Shengxian, che ha firmato il documento a nome del governo durante la settima Conferenza nazionale sulla protezione dell'ambiente, ha spiegato che «Secondo gli accordi, questi governi ed imprese hanno promesso di condurre 5.561 progetti ambientali, rappresentando così una parte importante degli sforzi della Cina per raggiungere il suo obiettivo nazionale in questo settore».

I progetti riguarderanno numerosi settori: dagli impianti di depurazione delle acque reflue alle centrali elettriche, dalle cartiere alle tintorie, dalla siderurgia ai cementifici.

Entro il 2015 dovrebbero essere costruiti 1.184 depuratori per le acque reflue con una capacità di trattamento giornaliera di 45,7 milioni di tonnellate, intanto verranno realizzati impianti di desolforazione nei generatori di centrali termiche che producono in totale 400 milioni d KWh.

Il Consiglio degli affari di Stato «Verificherà e valuterà i progressi  dei governi locali e delle imprese nei lavori ambientali. Quelli che  non realizzeranno i loro obiettivi saranno sanzionati per i loro fallimenti in funzione delle regole in vigore».

Tutto da capire, comunque, come la Cina pensa di migliorare la qualità dell'aria del suo certamente sconfinato Paese quando - vedi quanto riporta oggi il Sole24Ore - la sua «fame di carbone» potrebbe «produrre a breve l'ennesima acquisizione nel settore in Australia, dove l'attività di M&A è sempre più effervescente, grazie alla forte discesa delle valutazioni delle minerarie. Obiettivo del takeover è Gloucester Coal, proprietaria di due miniere a cielo aperto, che producono attualmente 1,8 milioni di tonnellate di carbone l'anno, e di diverse licenze esplorative». leggi su http://24o.it/RnKig

Torna all'archivio