[16/12/2011] News toscana

Provincia di Firenze: il punto sulla realizzazione di opere pubbliche di interesse strategico regionale

In risposta ad una domanda di attualità di Rifondazione comunista, la provincia di Firenze ha fatto il punto sulla realizzazione di opere pubbliche di interesse strategico regionale situate sul suo territorio. L'esigenza nasce dal monitoraggio che sta effettuando la Regione Toscana per verificare se ci sono inadempienze o ritardi tali da far prendere provvedimenti alla Giunta regionale che arrivano fino alla revoca dei finanziamenti e al recupero dell'eventuale quota erogata.

«Sembra che i ritardi per i quali la Regione potrebbe chiedere il commissariamento dell'ente attuatore riguardino le Casse di espansione di Fibbiana (Circondario Empolese Valdelsa), le Casse d'espansione Pizziconi e Restone (Comune Figline Valdarno), il consolidamento del dissesto franoso in località Tosi (2° stralcio, comune di Reggello)» hanno informato da Rifondazione comunista. Una prima risposta è stata fornita in Consiglio dall'assessore all'ambiente Renzo Crescioli.

«Il monitoraggio aveva l'obiettivo di individuare una serie di infrastrutture ritenute strategiche e quindi di procedere tramite vari tipi di strumenti a un'accelerazione della loro realizzazione. In effetti la Regione Toscana ha effettuato, a quello che risulta alla provincia, una ricognizione di cui ha dato in qualche modo notizia prima in maniera informale, successivamente sono uscite alcune notizie sulla stampa, poi la Regione Toscana ha comunicato l'intenzione di attuare alcuni commissariamenti rispetto a questo tipo di opere, senza però fornire fino ad oggi un preciso elenco formale.
Le opere prevalentemente di cui si parla nella domanda di Rifondazione riguardano la messa in sicurezza idraulica o idrogeologica».

Crescioli poi, opera per opera, ha fornito il quadro della situazione. «Per la cassa di espansione dei Renai il commissariamento è precedente a questa operazione perché il comune di Signa ha ritirato la propria disponibilità ad essere ente attuatore. Quindi seguendo le procedure normali dell'accordo di programma è stato nominato un commissario ad acta, nella persona del dirigente del genio civile dell'area vasta. Per quello che riguarda invece la questione di Figline la provincia non è ente attuatore. Le casse sono in realtà quattro, di cui una parte in esecuzione, una parte a tutt'oggi in fase di progettazione (Prulli e Leccio).

Quindi l'interesse potrebbe essere quello relativo a Prulli di cui però noi non siamo ente attuatore e non siamo stati strettamente coinvolti. Viceversa- ha continuato Crescioli- la provincia è direttamente coinvolta nella variante alla strada regionale 69 perché in un pezzo questa variante costituisce argine della cassa di espansione. Non si procederà al commissariamento perché non ha senso essendo l'opera in gara e avendo una tempistica predefinita. A quello che ci risulta la Regione ci farà un invito a rispettare i tempi che abbiamo indicato e di questo noi ne prendiamo atto. Circa invece la frana di Tosi i lavori hanno come ente attuatore il comune di Reggello. A quello che risulta- ha concluso l'assessore- la fase di progettazione è terminata e sono solo state avviate le procedure per l'affidamento dei lavori». Rifondazione non completamente convinta delle risposte ricevute, plaude all'iniziativa della Regione. «Il fatto stesso che la Regione Toscana, nelle prerogative di mandato e d'intervento che essa ha, riapra un monitoraggio su larga scala sui ritardi in corso che ci sono per la realizzazione delle opere pubbliche di interesse strategico è un fatto- ha commentato Andrea Calò-. C'è un segnale preciso per superare i ritardi che ci sono e che spesso e volentieri non dipendono dalle strette del patto di stabilità o della carenze di risorse».

 

 

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