[16/12/2011] News

Scalia (Interseroh): «Sganciarsi dai consorzi di filiera degli imballaggi può essere una grande opportunità»

L'accordo quadro Anci-Conai attualmente in vigore prevede la possibilità per i Comuni e i gestori convenzionati con i Consorzi di filiera di sganciarsi, all'interno di finestre temporali preventivamente definite, dagli obblighi di conferimento dei materiali provenienti dalle raccolte differenziate, destinando il materiale sul libero mercato.

Opportunità che non obbliga una volta usciti dalla convenzione a rimanerne fuori: è, infatti, prevista la possibilità di "rientrare" nelle convenzioni, ancora una volta all'interno di periodi preventivamente definiti, per permettere la pianificazione industriale e finanziaria del sistema.

Di questa opportunità prevista dall'Accordo si è discusso nel Workshop organizzato a Firenze il 6 dicembre scorso da eco srl e da Interseroh Italia, un'azienda nata nel 2006 dalla casa madre tedesca e che fa parte del gruppo Alba, leader a livello europeo nei servizi ambientali e di valorizzazione delle materie prime secondarie.
Interseroh Italia opera principalmente nel settore della carta da macero e nel 2010 ne ha commercializzate oltre 130.000 tonnellate.

«Interseroh Italia srl, a partire dal 2009- ci ha spiegato Enzo Scalia che ne è l'amministratore delegato- ha gestito insieme a Consorzi di Bacino e/o Gestori pubblici di servizi di raccolta la valorizzazione a libero mercato della raccolta congiunta e selettiva di carta e cartone di provenienza urbana, ponendosi attivamente come realtà integrativa o in alcuni casi sostitutiva del sistema Conai-Consorzi di Filiera».

Per quale motivo i comuni o i gestori dovrebbero scegliere di uscire dal sistema dei Consorzi che garantisce il ritiro a prezzi standard sulla base di fasce di qualità prestabilite dall'accordo?

«Confrontarsi con il libero mercato può rappresentare una scelta strategica fondamentale per incrementare la redditività a beneficio dei servizi pubblici resi al cittadino. A patto che si scelgano partner in grado di mettere al riparo i soggetti pubblici o comunque a partecipazione pubblica dalle turbolenze del mercato».

In effetti, l'attuale situazione dei mercati anche per quanto riguarda le materie prime seconde non è proprio quello che si dice un mare piatto, anzi in questa fase appare più turbolento di quanto non lo sia già per sua natura.
Come si fa, allora, garantire ad un soggetto che ha come primo obiettivo quello di far funzionare un sistema di raccolta per garantire buoni standard di riciclo dei materiali selezionati di essere al riparo da queste turbolenze?

« Il 2012 si prevede che sarà un anno difficile e quindi la scelta di trovare un soggetto capace di far fronte alle oscillazioni di mercato sarà vincente. La validità dell'offerta di Interseroh sta nella molteplicità dei canali di vendita che ha a disposizione. Questo ci offre la possibilità bilanciare gli effetti negativi dovuti a possibili stop di richieste da parte delle cartiere e offre ai nostri partner la garanzia di non essere trascinati dall'up and down dei mercati».

Aprendo alle possibilità del libero mercato ci può essere il rischio di farsi attrarre da offerte economiche vantaggiose che potrebbero però rivelarsi un'incognita magari alla fine non sempre positiva.

«Un criterio direttore deve essere quello della capacità finanziaria del soggetto che si sceglie e non cedere alla tentazione di guadagnare pochi euro in più da chi però ha un'alta propensione al rischio. Meglio scegliere qualche euro di guadagno in meno in cambio di garanzia di stabilità ed eventualmente richiedere anche garanzie fideiussorie. Questa è la filosofia di Interseroh e un nostro punto di forza è poi la conoscenza abbastanza capillare del mercato non solo italiano ma anche europeo e, per certi versi mondiale. Con il gruppo Alba, Interseroh è anche alla ricerca di partner per sviluppare progetti industriali sul territorio e di situazioni appropriate per fare investimenti in Italia. Anche questo è un punto di forza».

Lei diceva che la vostra conoscenza del mercato è anche oltre quello europeo, ed è ormai noto che vi è una richiesta forte di macero da parte dei mercati asiatici. Qualora un'azienda chiedesse la garanzia di una filiera corta per il riciclo dei propri materiali siete in grado di fornirla?

«Questo è per noi un altro punto di forza: tutto ciò che riguarda il destino della raccolta congiunta o cartaccia o mixed paper come la si voglia chiamare, è importante che rispetti il principio di prossimità. Quindi non cercheremo avventure asiatiche ma cercheremo di piazzare questo materiale sul mercato italiano. Siamo anche disponibili a sottoscriverlo con chiunque lo chieda come è avvenuto ad esempio con Geofor, a Pisa. Su questo aspetto, anzi, vorrei porre all'attenzione delle aziende di richiedere sempre la trasparenza e la tracciabilità delle operazioni a garanzia dell'effettivo riciclo. Due aspetti, quello della trasparenza e della tracciabilità che caratterizzano l'attività di Interseroh. E credo che anche per un gestore sia importante porre attenzione e sensibilità a questo tipo di controllo».

Per garantire l'effettivo riciclo un tema che viene richiamato spesso è quello della necessità di migliorare la qualità dei materiali che vengono raccolti in maniera differenziata.

«L'attenzione alla qualità è una dinamica che è e sarà sempre più vincente per assicurare lo sbocco dei materiali. Per ottenerla si deve agire sia sul versante della raccolta offrendo ai cittadini sia buoni sistemi di raccolta sia l'adeguata informazione su come questa deve essere fatta. Ma è anche importante che vi sia un controllo da parte delle aziende di come è poi effettuato il lavoro di selezione nella piattaforma a valle. In altre parole è necessario controllare che il ciclo complessivo garantisca un output qualitativo, anche perché è l'Europa che sta correttamente, spostando sempre più dall'obiettivo di raccolta differenziata a quello di riciclo.Per noi la qualità è un punto imprescindibile e fa anche la differenza riguardo alla proposta economica, l'altro elemento che incide nella proposta economica è dato dalla logistica in funzione della posizione geografica, nel pieno rispetto del riciclo di prossimità».

Quanti sono gli accordi che avete in essere con i soggetti pubblici o aziende partecipate?

«Ad oggi abbiamo un'eredità di una decina di accordi con soggetti sia al nord sia centro sia sud e saranno tutti riconfermati che è la migliore misura del livello di soddisfazione da parte delle aziende».

Certo le aziende del centro e del nord saranno avvantaggiate dalla logistica in termini di accordi economici ma a quanto sembra questo non va a vantaggio di un vostro maggiore profitto.

«La nostra è un'attività molto trasparente. Non abbiamo alcun contributo ambientale né esterno ma viviamo nella capacità di realizzare margini da questa compravendita. In pratica il nostro guadagno proviene da quello che il commercio di questo materiale, che è un materiale povero, riesce a garantire. Non abbiamo profilo da speculatori ma andiamo alla ricerca dei vantaggi economici lungo tutta la catena del valore cercando di ottenere il giusto margine nel rapporto con i clienti, seguendo la formula del beneficio allargato, senza cioè creare sacche di rendita o di speculazione per nessuno. Anche questo è un tratto distintivo di Interseroh che cerchiamo di introdurre anche nel caso di reclami per garantire sia al fornitore sia al cliente il massimo della trasparenza possibile».

 

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