[13/12/2011] News toscana

Strage a Firenze nel giorno del Meeting dei diritti umani: uccisi due senegalesi

A sparare un italiano cinquantenne scrittore di fantasy ed estremista di destra

Tragedia senza senso oggi a Firenze proprio nel giorno dell'apertura del XV Meeting dei diritti umani. Due extracomunitari uccisi e tre feriti da un folle italiano di Pistoia (uno ragioniere, scrittore di fantasy e di estrema destra) che poi si è tolto la vita. Pensare che il tema centrale del meeting è stato quello della libertà di circolazione delle persone come valore inalienabile. «Un diritto sancito dalla nostra Carta costituzionale all'articolo 35 - ha ricordato il costituzionalista Emanuele Rossi, docente nell'Ateneo pisano- scritto da un'assemblea costituente che voleva dare dignità e diritto al lavoro italiano che doveva andare all'estero, da emigrante, per cercare di sfuggire alla povera economia del dopoguerra di un paese distrutto. Proprio come i paesi da cui vengono oggi coloro che chiedono asilo, assistenza e lavoro a noi, diventati ricchi».

E che da noi purtroppo trovano respingimenti in mare talvolta con esiti drammatici o come già purtroppo successo nel casertano dove migranti furono uccisi perché "intralciavano" gli interessi della camorra o come è avvenuto appunto oggi con questa specie di esecuzione in Piazza Dalmazia proprio mentre erano in corso i lavori del meeting.

A sparare è stato come detto un italiano che ha ferito altre due persone e poi ha colpito, per fortuna non mortalmente, anche altri extracomunitari nella zona del mercato di San Lorenzo, prima di togliersi la vita. Ma questa vicenda di cronaca nera che sta mettendo in subbuglio la città capoluogo toscana è solo l'ultima in ordine di tempo. Ancora sotto gli occhi abbiamo le immagini del rogo appiccato al campo nomadi in zona le Vallette a Torino. Un ennesimo atto barbaro che non trova spiegazioni se non nell'ignoranza, nel rifiuto dell'altro, e nelle inadempienze delle istituzioni.

«Una vera e propria "cultura del respingimento" che funziona da sempre per i Rom- ha sottolineato Piero Colacicchi, scrittore e presidente dell'associazione OsserVazione- Non dobbiamo cadere nella trappola del pregiudizio creato il più delle volte da studi approssimativi e guidati dall'ideologia, quindi falsi; come quelli di fine ottocento che hanno creato l'inesistente figura dei nomadi Rom, in realtà desiderosi come tutti noi di lavoro e qualche certezza abitativa. Oggi è essenziale lottare contro le discriminazioni che fanno agire i Comuni in modo punitivo; e i giovani possono invece fare tantissimo per contribuire alla costruzione un'autentica cultura dell'accoglienza». Al Meeting è intervenuto anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi «Nell'articolo 3 la Dichiarazione dei diritti dell'uomo parla della libertà di muoversi, di spostarsi all'interno del proprio paese e tra paesi diversi. Purtroppo siamo ben distanti dall'aver assicurato a tutti questo diritto. E questo sarà anche un vostro problema- ha detto Rossi rivolgendosi ai ragazzi- Nel breve tratto di mare tra la Tunisia, la Libia e le nostre coste, un tratto tra i più sorvegliati al mondo, sono morti quest'anno, dicono, 2000 persone e migliaia sono sepolti dalle acque, di coloro che hanno cercato di raggiungere il nostro paese per costruirsi un futuro. Anche Ammar era arrivato dalla Tunisia a Firenze per questo. Nel febbraio del 2009 non aveva esitato a tuffarsi in Arno per salvare una donna che aveva tentato il suicidio. Poi, osannato ma clandestino, per tutto ringraziamento è stato riaccompagnato alla frontiera. Non è giusto. Le cose devono cambiare». Il presidente si è soffermato sulla proposta di legge per riconoscere il diritto, a chi nasce in Italia, di essere da subito cittadino italiano e non aspettare i 18 anni di età. «Dite ai vostri genitori e ai vostri compagni che hanno 18 anni di firmare perché sia presentata e approvata. Questo farebbe bene anche al vostro futuro. La nostra speranza - ha concluso il presidente - è che insieme alle merci e ai capitali anche gli uomini si possano muovere liberamente su tutta la terra, oggi, nel vostro secolo». Diritto alla completa mobilità ma rispetto dei diritti umani anche nei territori di partenza dei migranti. Ciò significa democrazia del cibo e dell'acqua, new deal energetico e per dirla in una parola molto abusata ma poco praticata, sostenibilità. Perché è proprio a causa delle  diseguaglianza nell'accesso a questo risorse primarie che si scatenano le guerre "mascherate", con presunte cause religiose o razziali ma che hanno dietro solo ragioni economiche, che provocano grandi migrazioni; ed è a causa del  modello di sviluppo finora emergente che si sono verificati i cambiamenti climatici che con i loro effetti estremi  hanno già provocato milioni di profughi ambientali. Secondo le previsioni dell'Alto Commissariato delle Nazioni Uni­te per i Rifugiati e dello IOM entro il 2050 si raggiungeranno i 200/250 milioni di persone coinvolte, che vorrebbe dire una persona ogni 45 nel mondo.

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