[13/12/2011] News

Parco della Sila, Legambiente dice no ai nuovi impianti sciistici

L'associazione ambientalista: «Tutelare la natura e puntare sull'ecoturismo»

Legambiente respinge decisamente la richiesta di adesione che i soggetti attuatori del Progetto integrato di sviluppo locale (Pisl) per il rilancio degli impianti sciistici dell'altopiano silano hanno fatto al Parco nazionale della Sila per rendere più "credibile" una proposta che secondo il Cigno Verde «E' fuori da ogni logica di sviluppo sano del territorio, dalla sostenibilità ambientale ed economica. Giungono informazioni preoccupanti sul futuro e l'integrità del territorio del Parco nazionale della Sila, circa le proposte avanzate dall'Arssa (Agenzia regionale per sperimentazione e servizi in agricoltura, ndr) dai comuni di San Giovanni in Fiore e Pedace di ampliare gli impianti di risalita di Lorica. Investimenti che non servono allo sviluppo della Sila che contrastano con la mission dell'Ente Parco e che pertanto non devono essere avallate, ma debitamente contrastate».

I progetti prevederebbero l'ammodernamento della funivia di Lorica, il completamento dell'ovovia di Camigliatello Silano, 24 chilometri di piste per collegare le due località. «Più che un sogno rappresenta un incubo per la natura - dice Legambiente - Sono interventi inopportuni e inutili a promuovere il turismo, sono devastanti per l'ambiente e insostenibili dal punto di vista economico, ma sono idee che ciclicamente, ad ogni fase di programmazione dei fondi comunitari, vengono riproposte da una classe politica arretrata che non considera le valenze territoriali per uno sviluppo locale che abbia un ampio respiro, ma basata da logiche che esulano da valutazioni appropriate e consone ad un sano sviluppo territoriale».

Secondo gli ambientalisti, in questi anni la presenza del Parc, ha rappresentato un cambio di rotta rispetto alle politiche di promozione del turismo in Sila: «Grazie al parco, è finalmente cresciuta un'offerta turistica che punta sulla valorizzazione dell'ambiente e il contatto con la natura, come modello di turismo nuovo che valorizza le risorse e le capacità locali anziché sperare in inutili infrastrutture che devastano l'ambiente. Conosciamo esperienze importanti di giovani imprenditori che, seguendo la scia delle politiche messe in atto dal Parco, hanno puntato sull'ecoturismo e sulla valorizzazione delle produzioni locali per promuovere in maniera nuova il nostro territorio. Proposte che sono in linea con i dettami della Carta Europea del Turismo Sostenibile che il Parco si è visto riconoscere da Europarc, e sono in antitesi con le vecchie idee di un turismo montano che si rifà agli anni 70 come quello che viene proposto ancora oggi dall'Arssa e dai due comuni».

Il Pisl riporterebbe indietro la Sila «Perché propone un'idea di turismo devastante con l'ambiente, che non tiene conto delle regole dell'area protetta e delle limitazioni imposte dall'Unione Europea per la gestione dei siti natura 2000 - dicono a Legambiente - Da tempo abbiamo chiesto all'Ente parco di affrontare in maniera integrata le contraddizioni poste dalla presenza nei suoi confini di una serie di impianti di risalita, ed abbiamo proposto che la questione venisse affrontata in maniera equilibrata attraverso un piano di bacino sciistico da inserire nel Piano per il parco. Un conto sono le richieste di ammodernamento degli impianti esistenti su cui non c'è una contrarietà di principio, salvo rendere il tutto compatibile con un intervento da fare in un parco e in aree della rete natura 2000, altra cosa sono le proposte che intendono stravolgere l'ambiente immaginando caroselli di impianti e infrastrutture per soddisfare una richiesta di turismo invernale che in Sila non c'è, al pari della mancanza di neve per la gran parte dei mesi invernali. Ribadiamo la nostra disponibilità a discutere di come rendere compatibile la presenza degli impianti di risalita con la realtà del Parco, ma al contempo chiediamo all'Ente parco di non aderire a ipotesi di progetto che prevedono l'ulteriore ampliamento degli impianti di risalita di Lorica o di altre realtà comprese nel Parco nazionale della Sila. Chiediamo alla Presidente Ferrari e al direttore Laudati, di smentire le voci di adesione a questo progetto, noi nel frattempo abbiamo già informato la Direzione generale per la protezione della natura e del mare del ministero e stiamo preparando un dossier da inviare alla Commissione Europea per chiedere di verificare se il Pisl in questione è compatibile con le norme del Parco, con la tutela della Zona di protezione speciale Sila Grande e con la presenza dei Siti di importanza comunitaria presenti in quel territorio».

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