[07/12/2011] News toscana

ATO 2 Acqua: i sindaci hanno già dimenticato il referendum

Sicuramente molti amministratori locali dell'Ato (Ambito territoriale ottimale) n°2 del Basso Valdarno, sono saliti sul carro dei vincitori dopo l'esito del referendum sull'acqua dello scorso giugno e forse, annusando l'aria che tirava, qualcuno quel referendum lo ha pure sostenuto, con più o meno convinzione, anche prima del voto.

Il segnale politico che è uscito dalle urne e da 27 milioni di italiani è stato inequivocabile: un chiaro invito alla politica tutta, dal livello nazionale a quello locale, con le diverse responsabilità, a muoversi verso la ripubblicizzazione della gestione dell'acqua.

Eppure a pochi mesi da quel passaggio pare tutto dimenticato. Anzi peggio, nel caso specifico si procede addirittura nella direzione opposta. Ieri l'assemblea dei sindaci dell'Ato 2 (quello pisano per intenderci) ha votato la proroga di 5 anni (dal 2021 al 2026) della concessione già ventennale della gestione del servizio idrico dei 57 comuni serviti dal gestore pubblico/privato Acque Spa.

La notizia ha fatto andare su tutte le furie il Forum Toscano dei Movimenti per l'Acqua «Questa votazione va contro il referendum del 12 e 13 giugno nel quale 1.700.000 toscani hanno detto chiaramente che il privato e il profitto devono stare fuori dalla gestione dell'acqua. Questa decisione- hanno aggiunto dal Forum- presa all'unanimità dai sindaci dell'Ato 2, che in teoria ha funzione di "controllo del gestore", è a meno di un mese dalla sua scomparsa, poco rispettosa della volontà dei cittadini che hanno partecipato massivamente alla consultazione referendaria».

In effetti, considerato che è in discussione la Pdl 124 avanzata dalla giunta regionale sul riordino degli Ato, che per quanto riguarda l'acqua (art 2) prevede "ai fini della gestione del servizio idrico integrato, a decorrere dal 1° gennaio 2012 è istituito l'ambito territoriale ottimale comprendente l'intera circoscrizione territoriale regionale, con esclusione dei territori dei comuni di Marradi, Firenzuola e Palazzuolo sul Senio", la decisione, vista la portata, presa da un organismo in dismissione è almeno singolare.

Il Forum Toscano dei Movimenti per l'Acqua inoltre avanza dubbi di legalità sull'operazione visto che il capitolato della gara d'appalto internazionale prevedeva una scadenza di 20 anni per "potere ammortizzare gli investimenti....".

Il Forum pone alcune domande a cui fornisce già una risposta: «E' questo il modello di democrazia che vogliono fare rispettare i nostri sindaci? E' questo il modello partecipativo del quale si vanta la Regione Toscana che da parte sua sta per votare una legge per creare un Ato regionale unico per l'Acqua composto da 285 comuni in vista del gestore unico privatizzato, estromettendo una volta di più i cittadini dai centri di controllo locali? Acea, Monte dei Paschi di Siena, Suez e Caltagirone comandano e i sindaci, obbedienti, deliberano. Volevano la proroga della concessione, a dispetto del referendum, e l'hanno ottenuta». Non sveliamo nulla di nuovo dicendo che questa proposta più volta è stata avanzata da Cispel Confeservizi Toscana che rappresenta le aziende di gestione.

 

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