[06/12/2011] News

Clima, blitz di Greenpeace per esortare governo italiano finisce con foglio di via per attivista

Bandito da Roma responsabile di Pistoia della "Campagna clima"

Una grande giornata di manifestazioni che Greenpeace ha messo in scena a Roma, per esortare la politica al cambiamento, considerato anche che l'emergenza climatica è stata ben evidente nelle scorse settimane anche nel Belpaese. Le iniziative dell'associazione ambientalista sono iniziate all'alba quando un gruppo di attivisti ha aperto in piazza Colonna un grande striscione con una foto dell'alluvione di Genova dello scorso 4 novembre e il messaggio "Il clima cambia. La politica deve cambiare".

In contemporanea con la protesta di Greenpeace, due attori hanno messo in scena la rappresentazione della politica che si rifiuta di cambiare: vestiti e truccati come se fossero in un film in bianco e nero, hanno risposto alle domande dei giornalisti come se il problema dei cambiamenti climatici non li riguardasse.

«Quest'autunno la nostra penisola è stata martoriata, da Nord a Sud, da una serie di tragiche alluvioni che hanno causato la morte di decine di persone e miliardi di euro di danni-  ha dichiarato Salvatore Barbera, responsabile della campagna Clima e Energia di Greenpeace Italia - Questi sono chiari segnali che i cambiamenti climatici stanno avendo un effetto sempre più grave alle nostre latitudini e sul nostro Paese. Questi sono i segnali che la politica deve ascoltare».

Affinché il messaggio fosse ancora più chiaro altri attivisti di Greenpeace hanno scalato due lampioni davanti a Palazzo Chigi con il messaggio "A Durban salviamo il clima", con riferimento alla Conferenza Onu in Sudafrica, alle cui trattative, che oggi entrano nella fase cruciale, partecipa il ministro dell'Ambiente Corrado Clini.

«Esortiamo il ministro Clini e il nuovo Governo  a cambiare la politica climatica del Paese- ha continuato Barbera-. Un primo banco di prova, oltre a quanto il ministro saprà fare a Durban, sarà la difesa degli incentivi alle rinnovabili. Il sostegno pubblico per questo settore è un investimento del Paese per il futuro occupazionale e ambientale».

Anche se solamente simbolico, perché i "giochi" che si stanno facendo a Durban passano sopra alla posizione di un paese come l'Italia, è importante che il ministro Clini fornisca un segnale di discontinuità rispetto al precedente governo: questo del resto è quello che gli chiedono 15 mila gli italiani che hanno mandato al ministro dell'Ambiente una "cartolina dal caos climatico" con la richiesta di assumere a Durban una posizione forte e ambiziosa per la salvaguardia del clima e per il rinnovo del protocollo di Kyoto.

In serata si apprende dalla stessa associazione ambientalista che seguito dell'azione pacifica "avvenuta stamattina a Roma davanti a Palazzo Chigi, otto attivisti dell'organizzazione sono stati denunciati per manifestazione non autorizzata e trattenuti in commissariato fino alle 16:00 di questo pomeriggio". Per uno di loro- spiega sempre Greenpeace - , il responsabile della campagna Clima e Energia, Salvatore Barbera, il questore impone anche il foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel Comune di Roma per due anni. Barbera, 32 anni di Pistoia, è da molti anni attivista dell'organizzazione ambientalista e negli ultimi cinque anni è stato impegnato a tempo pieno nello sviluppo di varie campagne internazionali di Greenpeace. Il foglio di via viene motivato con il reiterarsi del reato di manifestazione non autorizzata, in particolare per i vari blitz non violenti ai quali Barbera ha partecipato durante la campagna per il Referendum sul nucleare dello scorso giugno.

Sul caso interviene il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli: «Quella adottata contro il responsabile della campagna Clima Energia di Greenpeace Salvatore Barbera è una misura inaccettabile. Greenpeace si è sempre contraddistinta per campagne eclatanti e pacifiche: proprio quello che è successo con l'azione di oggi in cui gli attivisti dell'associazione ambientalista chiedevano una decisa inversione di rotta nelle politiche climatiche del governo italiano.
La decisione di espellere da Roma per due anni un attivista è una scelta assurda e incomprensibile, nemmeno fossimo il Cile di Pinochet - conclude Bonelli -. Greenpeace e Barbera hanno tutta la nostra solidarietà: è davvero scandaloso che in Italia, l'emergenza planetaria dei cambiamenti climatici e in particolare la conferenza Onu di Durban dove si discute il destino del Pianeta sia avvolta da un silenzio impenetrabile». 

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