[02/12/2011] News toscana

Due giornate di approfondimento a Pisa sul tema della fame nel mondo

L'ateneo pisano ha in calendario due incontri alla facoltà di Agraria che sono unite dal filo rosso di un unico comun denominatore: il tema generale delle due giornate - il 5 e il 12 dicembre alle 16.30 - è "Sfamare il mondo".

Le occasioni di confronto su questo macroargomento, purtroppo ancora molto attuale, sono organizzati dall'università nell'ambito del Servizio "Cultura e Università" della Diocesi di Pisa.. Fra i relatori del primo appuntamento, oltre a Don Severino Dianich, anche tre docenti dell'Università di Pisa, Amedeo Alpi, Gianluca Brunori e Carlo Casarosa. Le risorse della terra, la produzione del cibo e la fame dei popoli saranno al centro della discussione. "Coltivare la terra: per farne pane o per produrre carburante?" è invece l'argomento del secondo incontro al quale partecipano i professori dell'Ateneo pisano Marco Mazzoncini, Francesco Di Iacovo e Carlo Casarosa.

A fronte di una prospettiva demografica mondiale che parla di una popolazione in crescita, già ai nostri giorni 25mila persone muoiono per cause direttamente o indirettamente legate alla fame, secondo i dati offerti dall'Indice globale della fame, strumento statistico sviluppato dallo statunitense International food policy research institute.

Il sempre più frequente ripresentarsi di eventi climatici estremi dovuti al cambiamento climatico globale, la richiesta in aumento di biocarburanti, l'eccessivo uso di terreni dedicati all'allevamento animale, l'iniqua distribuzione delle risorse disponibili, la speculazione finanziaria sulle commodities alimentari. Sono questi alcuni tra le motivazioni in assoluto più rilevanti legate alla volatilità dei prezzi alimentari e al perdurare della piaga della fame nel mondo.

«Obiettivo di questi seminari - spiega uno degli organizzatori, il dottor Augusto Loni di Agraria - è dare spunti di riflessione al pubblico su un tema così complesso come la fame del mondo analizzando la questione sia dal punto di vista della produzione di cibo che della sua distribuzione».

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