[02/12/2011] News toscana

Geotermia sull'Amiata: le posizioni restano distanti

Nelle commissioni regionale Ambiente e Sviluppo Economico presiedute rispettivamente da Vincenzo Ceccarelli (Pd) e Caterina Bini (Pd), è stato approfondito il tema delle energie rinnovabili (ed in particolare della geotermia), in un incontro con Enti Locali, Arpat, Usl di Grosseto e Siena, Università di Firenze, Pisa e Siena, Associazioni di categoria e ambientaliste, Organizzazioni agricole, Comitati di consumatori e utenti, Organizzazioni sindacali, Enel.

L'obiettivo è stato quello di sentire tutti i soggetti coinvolti anche in vista dell'istruttoria sulla valutazione di impatto ambientale della centrale Bagnore 4 sull'Amiata. Le posizioni contrapposte sono state sostanzialmente confermate. Per il fronte del "sì", rappresentato da Enti Locali (sindaci di Arcidosso, Santa Fiora, Piancastagnaio, Pomarance, Radicofani, San Casciano dei Bagni e il presidente della Comunità montana Amiata Grossetano), Cgil e Cisl, Confindustria, Asl di Grosseto e Pisa ed  il gestore Enel, quello della geotermia è un settore «strategico, che produce risorse e occupazione e , rappresenta un pezzo importante dell'economia toscana».

Quindi per questo ampio schieramento è necessario «continuare, anche velocemente, sul percorso di condivisione tenendo alta l'attenzione per la salute di cittadini e ambiente». Per il fronte opposto quello del "no", rappresentato dal Comitato Ambiente Amiata e Wwf, la geotermia «non crea sviluppo e danneggia l'ambiente. Non può essere volano per l'economia perché, come si ricava dai dati dell'istituto regionale per la programmazione economica (Irpet) la Val di Cecina e Larderello hanno l'indice di sviluppo più basso della Toscana. Danneggia l'ambiente in quanto è ad alta entalpia», tecnica come ha spiegato il rappresentante dell'Ordine dei geologi, che «comporta lo sfruttamento di fluidi ad alto potere inquinante».

Quindi nessun passo avanti, ma il presidente Ceccarelli ha rassicurato: «le commissioni approfondiranno i dati e le informazioni emerse nel lungo incontro. È nostro fermo proposito costruire un quadro geotermico quanto più completo e aggiornato su cui muoverci».

Dal nostro punto di vista è evidente che la geotermia rappresenti, come tutte le energie rinnovabili, una risorsa irrinunciabile. Come è irrinunciabile - dato che l'impatto zero non esiste - che il loro sfruttamento e la loro localizzazione avvenga avendo il criterio della sostenibilità ambientale e sociale di default. Pensare a una decarbonizzazione dell'economia eliminando di principio una rinnovabile - che sia l'eolico, o il fotovoltaico o la geotermia - , è semplicemente impossibile.  

In merito alla discussione Enel Green Power ha mandato una nota:

Enel Green Power ritiene opportuno fare sostanziali precisazioni che, confortate dai fatti, confermano la geotermia una risorsa rinnovabile, che produce elettricità per il 25% della Toscana. La geotermia, scoperta a Larderello all'inizio del secolo scorso, è oggi un patrimonio energetico, culturale e turistico dell'Italia e costituisce un'eccellenza che Enel Green Power esporta in tutto il pianeta con una leadership indiscussa a livello internazionale.

In Toscana Enel Green Power ha 33 impianti geotermici per un totale di 35 gruppi. Dal 2005 al 2012 Enel Green Power ha investito 920 milioni di euro, di cui oltre 100 milioni nelle opere di ambientalizzazione grazie alle quali dal 1996 ad oggi, a fronte del raddoppio della produzione, si è registrata una riduzione delle emissioni di oltre l'80%. Si tratta peraltro di gas naturali che sono parte intrinseca della geotermia, come dimostra il fatto che nessuno dei 526 impianti geotermici nel mondo è a emissioni zero. A questo proposito, Enel Green Power ha brevettato una tecnologia tutta italiana, AMIS (Abbattimento Mercurio e Idrogeno Solforato), che è stato installato in 23 impianti toscani e che consente di abbattere l'emissione di gas con efficienze superiori al 90%.

In Toscana, oltre a produrre 5,2 miliardi di kwh annui per un risparmio di 3,5 milioni di tonnellate equivalenti di CO2 e 1,1 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, Enel Green Power svolge un ruolo importante per gli usi plurimi con 61 impianti di cessione calore che garantiscono il teleriscaldamento a 8.000 utenze domestiche e a 286 ettari di serre, consentendo uno sviluppo industriale altrimenti non perseguibile in quei territori.

Grazie alla reiniezione, tecnologia adottata da Enel Green Power, per prima tra i vari Operatori mondiali, la geotermia toscana ha continuato a crescere negli anni, in termini di produzione e questo è stato possibile grazie alla bestpractice che Enel Green Power mantiene nella modellazione e nella conoscenza dei campi geotermici. La geotermia è una filiera rinnovabile interamente italiana il cui know how - dalla ricerca alla perforazione fino alla produzione - è completamente integrato con significative ricadute economiche, occupazionali, sociali e turistiche nei territori geotermici.

A questo proposito, il piano di sviluppo geotermico sull'Amiata potrebbe dare ulteriore impulso al settore. Enel Green Power ha già chiuso PC2, costruendo il termodotto per garantire calore a Floramiata e alla zona di Casa del Corto, e sta procedendo al riefficientamento della rete di interconnessione e degli impianti geotermici di PC3, PC4 e PC5. Si tratta di un progetto importante per il quale Enel Green Power investe 90 milioni di euro con significative ricadute sul tessuto imprenditoriale locale. Sarà riqualificata anche l'area di PC2 dove sorgerà la nuova sede dell'Area Geotermica di Piancastagnaio. La costruzione di Bagnore 4, nel Comune di Santa Fiora, può essere un punto di svolta per lo sviluppo amiatino e per il tessuto economico locale. Una volta concluso l'iter autorizzativo, Enel Green Power comincerà la costruzione del nuovo impianto geotermico che comporterà investimenti per 140 milioni di euro ed oltre 100 occupati tra addetti diretti e indiretti. Complessivamente, dal 2012 al 2016 Enel Green Power ha in programma 600 milioni di euro di investimento per lo sviluppo geotermico e 100 assunzioni nel prossimo triennio.

50 milioni di euro verranno investiti per impianti misti biomassa/geotermia, che saranno realizzati nelle centrali geotermiche già esistenti di Cornia 2, Pianacce, Nuova Larderello e PC3 con l'integrazione della biomassa che scalderà il fluido ed aumenterà la produzione.

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