[02/12/2011] News

Tarsu : la determinazione deve essere preceduta da istruttoria

La determinazione delle tariffe Tarsu (tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) per le diverse categorie e sottocategorie - come ad esempio le abitazioni private, gli esercizi alberghieri con o senza ristorazione - deve essere preceduta da un'adeguata istruttoria che tenga conto della idoneità a produrre rifiuti dei locali e delle aree tassabili.

Quindi dato che gli alberghi con servizio di ristorazione possono produrre molti e vari rifiuti, il Comune può prevedere un regime di tassazione più elevato rispetto alle abitazioni private. Mentre a parere del Tar della Puglia questo non può avvenire per gli esercizi alberghieri senza ristorazione. Perché possono avere  una «capacità di produrre rifiuti pari o, addirittura, inferiore a quella delle abitazioni private, in relazione alla mancata o ridotta produzione di rifiuti organici».

Il Tar si trova a pronunciarsi sulla questione sollevata dall'Associazione  provinciale albergatori di Brindisi ed alcune società operanti nel settore alberghiero e sulla decisione Comunale di Brindisi. Esso si è limitato a confermare le tariffe Tarsu  per l'anno 2010 del precedente esercizio finanziario, sia della tariffa per gli alberghi con ristorazione (€ 11,13 a mq) sia di quella per gli alberghi senza ristorazione (€ 8,90 a mq), ponendole a confronto con la tariffa per le abitazioni (€ 2,43 a mq). E lo ha fatto senza alcun riferimento alle "ragioni dei rapporti stabiliti tra le tariffe, i dati consuntivi e previsionali relativi ai costi del servizio discriminati in base alla loro classificazione economica".

Secondo il legislatore italiano la tassa può essere commisurata in base alla quantità e qualità medie ordinarie per unità di superficie imponibile dei rifiuti solidi urbani interni ed equiparati producibili nei locali ed aree per il tipo di uso, cui i medesimi sono destinati, e al costo dello smaltimento. Oppure, per i comuni aventi popolazione inferiore a 35.000 abitanti, in base alla qualità, alla quantità effettivamente prodotta, dei rifiuti solidi urbani e al costo dello smaltimento.

Inoltre le tariffe per ogni categoria o sottocategoria omogenea devo essere determinate dal Comune, «secondo il rapporto di copertura del costo prescelto entro i limiti di legge, moltiplicando il costo di smaltimento per unità di superficie imponibile accertata, previsto per l'anno successivo, per uno o più coefficienti di produttività quantitativa e qualitativa di rifiuti». E ai fini del controllo di legittimità, la deliberazione deve indicare le ragioni dei rapporti e le circostanze che hanno determinato per esempio l'aumento per la copertura minima obbligatoria del costo.

Dunque, la determinazione delle tariffe con riguardo alle diverse categorie e sottocategorie deve aver luogo tenendo conto della idoneità a produrre rifiuti dei locali e delle aree tassabili.

Quindi appare un po' irragionevole la scelta del comune di applicare un regime di tassazione di gran lunga più elevato (più del triplo) rispetto a quello previsto per le abitazioni private agli alberghi senza ristorazione.

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