[29/11/2011] News

Clini: delocalizzazioni per la messa in sicurezza del territorio, estensione del 55% all’edilizia e investimenti nel trasporto pubblico

Tullio Fanelli sottosegretario all’ambiente

Il ministro dell'ambiente Corrado Clini (Nella foto), nel corso dell'audizione in commissione ambiente del Senato, dove ha concluso l'illustrazione delle linee programmatiche del suo dicastero ha detto oggi che «Sulla base dei dati disponibili là  dove emerge con chiarezza che persistono rischi per insediamenti produttivi o abitativi deve essere presa in considerazione una misura di prevenzione prima che il disastro avvenga». Anche se «Il termine delocalizzazione può apparire ''esagerato'' a disastro avvenuto ci sono comunque intere aree che vengono evacuate e nelle quali spesso non si torna più  a causa delle condizioni idrogeologiche. Prevenire insomma è meglio che curare. Certamente 'il costo di nuovi insediamenti in zone più sicure è minore,  anche se in ogni caso bisogna 'tarare le misure di prevenzione in relazione ai dati reali».

Dopo Clini, rispondendo ai giornalisti, ha annunciato: «Presenteremo uno schema di decreto legge per la sicurezza del territorio al prossimo Consiglio dei Ministri'». Il provvedimento dovrebbe introdurre il principio del credito di imposta, sulla base del 55% per l'efficienza energetica in edilizia,: «Chi investe con opere o con azioni che hanno effetti positivi sulla sicurezza del territorio - ha spiegato Clini - va incentivato come credito di imposta. Le stime parlano di una necessità di investimenti sul territorio per 40 miliardi di euro, una dimensione che richiede necessariamente la partecipazione dei privati. E poiché il nostro territorio ha bisogno di una grande opera di manutenzione, allora perché non incardinarla nella misura che favorisca investimenti?' La mia opinione tecnica  è' che non si può sfuggire da questo altrimenti ci leghiamo a una politica recessiva»' L'incentivo del 55% per l'edilizia dovrebbe essere esteso «Come misura strutturale e non più congiunturale»

Secondo il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, «Le dichiarazioni del ministro dell'Ambiente Corrado Clini sullo smog in città, per cui è necessario potenziare i mezzi pubblici, e sulla sicurezza del territorio che impone lo stop ai condoni e l'incentivazione degli investimenti privati attraverso l'ampliamento del 55% applicato all'edilizia, dimostrano che finalmente nel nostro paese il ministero dell'ambiente sta riacquistando un suo ruolo e centralità. Siamo assolutamente concordi col ministro sulla necessità di implementare il trasporto pendolare per limitare il più possibile l'ingresso di auto nelle città e apprezziamo in modo particolare la sua presa di posizione contro le ipotesi di nuovi condoni edilizi per poter invece mettere concretamente mano alle opere di messa in sicurezza di un territorio fragile e martoriato come il nostro. Giusto anche estendere il meccanismo degli incentivi ai privati sulla scia del 55% applicato per l'edilizia agli interventi per la messa in sicurezza statica e antisismica degli edifici. Attendiamo quindi fiduciosi lo schema di decreto legge per la messa in sicurezza del territorio annunciato per il Consiglio dei ministri del 5 dicembre».

Un apprezzamento sulle scelte del governo per l'ambiente, con la nomina a sottosegretario di Tullio Fanetti,  viene anche dai senatori ecodem del Pd Francesco Ferrante e Roberto della Seta: «E' una buona notizia. Perché la persona è di riconosciuta competenza ed ha dimostrato una forte e autorevole autonomia di giudizi nel corso degli anni in cui è stato membro dell'Authority dell'Energia. E proprio il fatto che un esperto di energia sia stato assegnato al ministereo dell'ambiente è un valore aggiunto e questa scelta del Presidente del Consiglio che sottolinea l'importanza di mettere al centro della politica industriale ed energetica l'ambiente stesso. Ambiente e politica energetica camminano di pari passo, in Inghilterra, ad esempio, il ministero dedicato è quello dell'energia e dei cambiamenti climatici e dunque anche nel nostro Paese si impone l'esigenza di considerare prioritaria la necessità di sviluppare nuovi modelli energetici che allentino il giogo del petrolio. Anche in questo campo il governo non deve indugiare dunque occorrono subito i provvedimenti che lo stesso ministri Clini ha preannunciato, ad iniziare dalla proroga della misura del 55% a favore dell'efficienza energetica e dei decreti attuativi sulle energie rinnovabili che il settore attende da tempo».

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