[29/11/2011] News

Cosa č successo nel reattore 2 di Fukushima Daiichi?

Il mistero dell’esplosione fantasma

Proprio nel giorno in cui il Giappone annuncia a Durban che si opporrà alla prosecuzione del Protocollo di Kyoto, scoppia l'ennesima grana nucleare. La Tokyo Electric Power Company (Tepco) che gestisce la centrale nucleare di Fukushima Daiichi ha detto che non c'è stata alcuna esplosione nel reattore 2, negando così un suo stesso rapporto precedente che indicava in quello la causa di un nuovo rilascio di sostanze radioattive.

Il network radiotelevisivo giapponese Nhk dice di aver ottenuto dalla Tepco un "interim report" sul disastro nucleare avvenuto dopo il terremoto tsunami dell'11 marzo, che include i risultati di uno studio avviato dall'utility nucleare a giugno per analizzare come sia avvenuto il disastro (ma sarebbe meglio dire la catena di disastri) e come hanno risposto i lavoratori della centrale di Fukushima Daiichi all'emergenza nucleare.

Secondo il rapporto, quasi tutte le fonti di energia elettrica si sono interrotte dopo lo tsunami, sarebbe questo ad aver causato la fusione nei reattori 1 e 3.  I dati sismografici analizzati dalla Tepco all'interno della centrale, il 15 marzo, hanno registrato una grande esplosione vicino al containment vessel del reattore 2. .

Il rapporto Tepco conclude che «Non ci fu nessuna esplosione nel reattore 2 e che si era erroneamente creduto che un'esplosione nel reattore 4 si fosse verificata nel reattore 2, più tardi quel giorno la pressione all'interno del reactor vessel n.2 era in forte calo ed i livelli di radiazioni vicino all'ingresso principale dell'impianto erano saliti sopra i 10 millisievert all'ora, il livello più alto fino ad ora».   

L'interim report della Tepco però non chiarisce assolutamente in che modo si sia verificata dal containment vessel la perdita di material radioattivo, dice solo che in qualche modo il gas è finito nell'aria dal contenimento del reattore.

La cosa non convince affatto Shinikiro Kado (Nella foto), un professore dell'Università di Tokyo che  in un'intervista alla Nhk fa notare che «L'impennata dei livelli di radiazioni in seguito a problemi non specificati al reattore 2 il 15 marzo è stata molto più importante che il 12 o il 14 marzo, quando le esplosioni hanno colpito i reattori 1 e 3».

Secondo Kado «Il containment vessel del reattore è la "fortezza finale" per mantenere le sostanze radioattive in trappola e la "pietra angolare" per l'integrità della centrale nucleare. Una violazione del contenimento è estremamente grave. La Tepco deve chiarire come le sostanze radioattive siano state liberate, attraverso il controllo incrociato dei dati sulla condizione del reattore e dei modelli di dispersione radioattiva nell'atmosfera».   

Intanto un team di esperti comincia a farsi domande fino ad ora praticamente tabù nel Giappone nuclearista. Ad esempio quanto l'invecchiamento delle centrali nucleari abbia influito sul disastro di Fukushima Daiichi.

La Nuclear and industrial safety agency (Nisa) e un team di esperti nuclear giapponesi hanno iniziato a studiare le norme sull'invecchiamento delle centrali nucleari. Diciannove reattori nucleari giapponesi, più di un terzo di quelli in funzione, sono entrati in esercizio più di trenta anni fa.

Oggi, nel primo incontro del team è venuto fuori che a Fukushima i generatori di emergenza l'11 marzo hanno lavorato dopo il terremoto, fino a che non è arrivato lo tsunami. La Tepco e diversi tecnici hanno detto che l'invecchiamento dell'impianto non sembra essere stato uno dei problemi scatenanti della successiva catastrofe nucleare.  Ma alcuni esperti sottolineano che è ancora troppo presto per definire le relazioni tra cause ed effetto. Quindi il panel governativo ha deciso di studiare se l'età avanzata di Fukushima Daiichi abbia avuto un ruolo nella tragedia nucleare e se bisognerà andare a una revisione delle norme di sicurezza per io vecchi reattori giapponesi.   

Dalla riunione è anche emerso che nella centrale nucleare di Genkai (36 anni), nel Giappone sud-occidentale, l'acciaio della struttura si è indebolito molto di più di quanto si prevedesse. Alcuni dei presenti alla riunione hanno chiesto che prima della concessione dell'autorizzazione a riavviare quella centrale bisogna determinare al più presto le cause di tutto questo. Intanto, mentre gli esperti studiano e si dividono e la Tepco rivela e ritratta, arrivano notizie di nuove contaminazioni di riso e del personale di Fukushima Daiichi. 

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