[29/11/2011] News toscana

Territorio bene comune. A Firenze primo congresso della società dei territorialisti

L'1 e 2 dicembre, nell'Aula magna dell'Università di Firenze, si terrà il congresso fondativo della società dei territorialisti/e (Sdt) che si basa sul principio del "Territorio bene comune". La società dei Territorioalisti e delle Territorialiste nasce per iniziativa di un Comitato di garanti di diverse discipline di molte università italiane con la proposta di costituire una associazione denominata Società dei territorialisti e territorialiste che ha i seguenti obiettivi: a) sviluppare il dibattito scientifico per la fondazione di un corpus unitario, multisciplinare delle arti e scienze del territorio di indirizzo territorialista, che assuma la valorizzazione dei luoghi come base fondativa della conoscenza e dell'azione territoriale; b) promuovere indirizzi per le politiche e gli strumenti di governo del territorio a partire da questo corpus; c) indirizzare il dibattito sulla formazione di scuole,dipartimenti, dottorati, master di Scienze del territorio nelle università italiane; d) promuovere eventuali strutture di carattere culturale e scientifico al di fuori dell'Università; e) sviluppare relazioni internazionali mirate a estendere e confrontare i temi della Società.

Alberto Magnaghi, fondatore della scuola territorialista in Italia, spiega che «Il territorio, in quanto prodotto della cultura materiale, è esito di processi coevolutivi di lunga durata fra insediamento umano e ambiente ed è ogni volta trasformato da un progetto culturale di una civilizzazione, che può accrescerne oppure consumarne il valore patrimoniale. Il progetto territorialista si occupa, nella società contemporanea fortemente deterritorializzante, di produrre valore aggiunto territoriale attraverso forme di governo sociale della produzione del territorio considerato come bene comune, con la finalità di aumentare il benessere individuale e sociale di coloro che lo abitano, vi lavorano o lo percorrono. L'approccio territorialista si fonda su principi quali il riconoscimento del ruolo fondativo dei luoghi nella evoluzione identitaria delle società umane; l'inscindibilità di natura e cultura e del legame interattivo e coevolutivo delle società umane con la terra, e del mondo urbano con quello rurale; il ruolo della dimensione locale come approccio multiscalare alla valorizzazione delle differenze e peculiarità identitarie dei luoghi del mondo; l'assunzione degli abitanti, dei loro stili di vita e del loro benessere come finalità delle azioni di governo del territorio, per far decrescere il dominio delle relazioni economiche globali, e far crescere sistemi socio-economici a base locale fondati sulla valorizzazione del patrimonio territoriale e sull'autogoverno dei fattori di riproduzione della vita».

Magnaghi  sottolinea che, sulla base di questi principi, i territorialisti si propongono di agire per «Ricomporre i saperi delle arti e scienze del territorio, oggi estremamente frammentati, in un corpus disciplinare integrato in grado di affrontare unitariamente i principali problemi ambientali e territoriali della crisi di sistema che attraversiamo: cambiamenti climatici, crisi e transizione energetica, degrado delle urbanizzazioni, dissesto idrogeologico e consumi abnormi di suolo, aumento dei profughi ambientali e sociali per perseguire nuovi rapporti città-campagna, ripopolamento rurale, sviluppo locale auto sostenibile, nuove relazioni nord sud. Altri obiettivi sono: indirizzare questi nuovi saperi su piani, progetti e politiche che perseguano la felicità pubblica attraverso una visione integrata del territorio come patrimonio collettivo e promuovere processi e istituti formativi (a partire dall'Università e dalle scuole) finalizzati a trasformare il mercato della ricerca e delle professioni con nuovi soggetti culturali. Tutte azioni che costituiscono altrettante motivazioni di una sfida: produrre un movimento culturale con la finalità di restituire ai luoghi e ai loro paesaggi il valore di opere d'arte collettive e, dunque, di beni comuni».

Dopo i saluti dei rettori delle università di Firenze e di Foggia, Alberto Tesi e Giuliano Volpe, del prorettore del Politecnico di Milano Alessandro Balducci e del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, ad aprire i lavori del congresso fondativo di Firenze sarà una relazione di Magnaghi, "Ragioni di una sfida". Le altre relazioni della prima giornata sono dedicate a "Benessere e felicità pubblica" (Giancarlo Paba, Università di Firenze) e a "Questione epistemologica e il linguaggio: territorio, luogo, paesaggio" (Luisa Bonesio, Università di Pavia). Il  2 dicembre si proseguirà con "Democrazia locale, federalismo solidale, cittadinanza attiva" (Ottavia Marzocca, Università di Bari) e "Paesaggio e nuove alleanze città-campagna" ( Rossano Pazzagli, Università del Molise). A conclusione, venerdì pomeriggio, l'assemblea dei soci con l'approvazione di Statuto, cariche e bilancio.

Ecco alcuni dei promotori della Sdt: Alessandro Balducci (prorettore Politecnico di Milano), Giacomo Becattini ( economista, emerito, Firenze), Franco Cassano (sociologo, ordinario, Bari), Pier Luigi Cervellati (urbanista, ordinario Venezia), Francoise Choay (storica dell'urbanistica, emerita, Parigi), Pierre Donadieu (agro geografo, ordinario, Parigi), Giorgio Ferraresi (urbanista, ordinario, Milano) Roberto Gambino ( Paesaggista, ordinario, Torino), Piero Bevilacqua  (storico, ordinario, Roma) , Luisa Bonesio (geofilosofa, associata, Pavia), Roberto Camagni (economista, ordinario Milano), Giuseppe Dematteis (geografo, Emerito, Torino), Aimaro Isola (architetto, Ordinario, Torino), Serge Latouche (economista, emerito, Parigi), Sergio Malcevschi (biologo associato, Pavia), Ezio Manzini (designer dei servizi, ordinario. Milano), Anna Marson, urbanista, (straordinario, Venezia) e assessore regionale al governo del territorio, Ottavio Marzocca (filosofo, ordinario, Bari), Carlo Petrini (Università del gusto, Bra), Massimo Quaini (geografo storico, ordinario, Genova), Wolfgang Sachs (ecologo, Dussendorf), Giuliano Volpe (archeologo, rettore Univ. Foggia).

Torna all'archivio