[25/11/2011] News toscana

Sono le "Montagne fiorentine" la prima foresta modello in Italia

Concludendo i lavori del convegno "Foreste e gestione forestale - Tra cambiamenti globali e politiche globali", tenutosi al Palazzo della Provincia di Arezzo, l'assessore regionale all'agricoltura Gianni Salvadori ha detto che «La designazione ufficiale delle "Montagne fiorentine" come prima foresta modello in Italia e tra le prime in Europa rappresenta un riconoscimento di grande valore. Ma allo stesso tempo è anche un primo passo: il nostro obiettivo è che altre parti della foresta toscana condividano lo stesso risultato».

La notizia è arrivata da Ramatuelle in Provenza, dove la segreteria della Rete internazionale delle foreste modello, presieduta dal Canada, ha ufficializzato l'inserimento delle "Montagne fiorentine", che coincidono con il territorio dell'Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve, nel ristrettissimo novero delle foreste modello, cioè di quelle realtà territoriali che mostrano una speciale capacità nella gestione equilibrata e nell'uso sostenibile dei paesaggi forestali.

La Rete Internazionale delle Foreste Modello è un'associazione volontaria di partner di tutto il mondo che lavora per la diffusione della gestione e l'uso sostenibile delle foreste e dei paesaggi forestali. L'idea di Foresta Modello proviene dal Canada e si fonda sul principio di un ampio partenariato, che lavora sulla sostenibilità della foresta, ed è via preferenziale e strategica per l'incremento, attraverso l'innovazione e la governance, della qualità della vita nelle aree rurali.

La Regione Toscana sottolinea che «Le foreste modello, infatti, non sono spazi da cui l'attività umana è esclusa, al contrario nei quali si riconosce l'opera virtuosa dell'uomo, capace di usufruire dei prodotti della foresta, di realizzarvi attività di valore economico, ma senza stravolgerne i delicati equilibri, anzi realizzando un'opera di costante valorizzazione». I Paesi europei che partecipano alla rete delle foreste modello sono più di 20 e esiste anche la rete mediterranea delle foreste modello, che comprende la Turchia, l'Istria (Croazia), la Castilla Y Leon e la Murçia (Spagna), la Magnesia e la Macedonia occidentale (Grecia), la Provenza e la Corsica (Francia), l'Algeria, il Marocco, la Regione Sardegna e, ovviamente, la Regione Toscana.

Si tratta quindi di territori forestali amministrati secondo i principi della gestione forestale sostenibile - spiega la Regione Toscana - dove tutti i possibili conflitti tra i diversi soggetti, che interagiscono fra loro, sono risolti, preferibilmente e preliminarmente, con incontri a partecipazione volontaria. In questo senso si realizzano scelte gestionali il più possibile trasparenti, condivise e rappresentative di tutti gli interessi in gioco, specie di quelli sociali e di utilità pubblica, che esaltano il ruolo multifunzionale delle foreste stesse».

Salvadori ha ricordato che «Le caratteristiche apprezzate dalla prestigiosa rete internazionale delle foreste modello sono in piena sintonia con quanto avviene nelle foreste toscane. Per questo la Toscana è entrata a far parte della rete internazionale delle foreste modello, per questo abbiamo convintamente sostenuto il percorso delle "Montagne fiorentine". E ora cercheremo di continuare questo lavoro perché presto questo riconoscimento possa riguardare altre aree della foresta toscana».

Al convegno di Arezzo, al quale hanno partecipato amministratori, tecnici, ricercatori, operatori del settore, la discussione è partita dal fatto che l'Onu ha voluto fare del 2011 l'Anno internazionale delle Foreste, «Per diffondere la conoscenza e l'importanza delle foreste e delle azioni a sostegno della gestione forestale sostenibile. La Provincia di Arezzo, in collaborazione con la Regione Toscana, si unisce a questa importante iniziativa e vuole dare un contributo per dare prospettive di valorizzazione e di sviluppo sostenibile delle foreste, partendo dalle peculiarità dei boschi appenninici. Il tema è centrale per il territorio aretino che con i suoi 170.000 ettari di superficie boscata ben rappresenta la ricchezza del patrimonio forestale della Toscana e dell'Italia centrale».

La giornata, oltre a riaffermare il ruolo centrale delle foreste anche di fronte alle nuove sfide ambientali, voleva essere «Un momento di confronto su le linee guida della politica forestale regionale, le opportunità per il comparto nell'ambito degli scenari che emergono dalla nuova politica sullo sviluppo rurale 2014/2020 e le possibilità di sviluppo della filiera foresta/legno attraverso la reciproca conoscenza e l'alleanza fra la pubblica amministrazione e gli attori economici del settore».

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