[24/11/2011] News

Rapporto Unep: «Possibile ridurre il gap delle emissioni entro il 2020. Target dei 2 gradi fattibile»

Secondo il rapporto "Bridging the Emissions Gap", pubblicato dal Programma Onu per l'ambiente (Unep)con il sostegno dell'European Climate Foundation, «E'  possibile, da un punto di vista economico e tecnologico, ridurre le emissioni di gas serra entro il 2020 ad un livello che permetterebbe di mantenere, nel XXI secolo, un aumento della temperatura mondiale al di sotto dei 2 gradi Celsius. Il ricorso accresciuto alle energie rinnovabili, la sostituzione dei combustibili fossili con dei combustibili di origine rinnovabile ed il rafforzamento dell'efficienza energetica, possono contribuire largamente alle riduzioni necessarie».

Tra le altre misure necessarie lo studio cita alcuni miglioramenti settoriali, come l'aumento dei trasporti pubblici e dei veicoli che consumano poco carburante e miglioramenti nell'agricoltura e nella gestione dei rifiuti. Il rapporto cita anche la navigazione e l'aviazione come «casi specifici ma importanti perché attualmente queste emissioni internazionali non sono comprese nel Protocollo di Kyoto, il trattato sulla riduzione delle emissioni. In totale, rappresentano circa il 5% delle emissioni di CO2 e, entro il 2020, potrebbero rappresentare fino a 2,5 gigatonnellate (Gt) di anidride carbonica (Gt-CO2-eq) all'anno».

Secondo il direttore esecutivo dell'Unep, Achim Steiner, «Questo rapporto fornisce ai governi ed ai policymaker  delle informazioni capitali sulle opzioni che vengono loro offerte se il mondo vuole riuscire a rilevare la sfida del cambiamento climatico. Quest'anno, i Paesi potranno prendere le loro deliberazioni a  à Durban, in Sudafrica, avendo a disposizione i principali scenari tecnologici ed economici che descrivono lo scartyo tra l'ambizione attuale e la realtà scientifica, così come le misure urgenti che possono essere prese per colmare questo scarto in materia di emissioni».

Il rapporto, alla cui stesura hanno partecipato 55 ricercatori di 28 team scientifici di 15 Paesi, esamina gli ultimi risultati della ricerca scientifica sullo scarto tra gli impegni presi dai governi per ridurre le emissioni di gas serra e quel che sarebbe necessario se vogliamo davvero raggiungere l'obiettivo dei "2 gradi" entro il 2020. Il documento spiega che «Le soluzioni per ridurre le emissioni di questi due settori consistono nel migliorare l'efficienza energetica e nell'utilizzare dei combustibili low carbon. Per il settore della navigazione, un'altra soluzione semplice consiste nel ridurre la velocità delle navi»,

Bridging the Emissions Gap, pubblicato alla vigilia della Cop17 Unfccc di Durban ed a 7 mesi dal summit Rio+20 sullo sviluppo sostenibile, fornisce indicatori molto chiari sul fatto che il mondo avrebbe già a disposizione le soluzioni per prevenire i rischi più devastanti del cambiamento climatico. Secondo l'Unep  «Descrive chiaramente ai policymaker come colmare lo scarto tra i bisogni e le prospettive in materia di riduzione delle emissioni entro il 2020 che, dopo una modellizazione migliore delle valutazioni dell'anno scorso, è oggi stimata, secondo gli scenari più ottimistici, a 6 Gt-CO2-eq e non a 5 GtCO2-eq».

Il rapporto descrive anche scenari molto più pessimisti e sottolinea che «Se gli impegni dei Paesi sviluppati, compresi i livelli di finanziamento che raggiungono i 100 miliardi all'anno entro il 2020, e le  intenzioni dei Paesi in via di sviluppo non saranno totalmente messe in opera, allora lo scarto, entro il 2020, potrebbe essere di 11 Gt-CO2-eq. In caso di mantenimento delle condizioni "business-as-usual", potrebbe anche raggiungere le 12 Gt-Co2-eq».

Il segretario generale dell'Onu , Ban Ki-moon, ha detto che «Il rapporto annuale dell'Unep è un contributo essenziale allo sforzo mondiale della lotta contro il cambiamento climatico. Rivela che abbiamo molte cose da fare, sia in termini di ambizione che di politica, ma anche che lo scarto può ancora essere ridotto se agiamo immediatamente. E' un messaggio di speranza ed un forte incitamento a passare all'azione».

Christiana Figueres, segretaria esecutiva dell'United Nations framework convention on climate change (Unfccc) ha sottolineato la necessità di rafforzare questa azione: «Questo studio, ancora una volta, ci ricorda che gli sforzi per lottare contro il cambiamento climatico attualmente restano insufficienti. Ma dimostra anche che è possibile per i governi ridurre lo scarto tra quel che hanno promesso e le misure che bisogna prendere per restare al di sotto di un aumento medio della temperatura mondiale di 2 gradi Celsius. Non abbiamo molto tempo, dobbiamo dunque ottimizzare gli strumenti a nostra disposizione. À Durban, I governi devono decider dell'avvenire immediate del Protocollo di Kyoto, definire, a più lungo termine, la strada verso un accordo mondiale a carattere vincolante sul clima, avviare l'accordo sulla rete istituzionale per aiutare i Paesi in via di sviluppo a far fronte ai cambiamenti climatici e definire il percorso per assicurare il finanziamenti a lungo termine per tutto questo».

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