[21/11/2011] News toscana

Post-alluvione in Lunigiana: è operativo l'ufficio del Commissario all'emergenza

Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi (Nella foto), questa volta nella veste di Commissario per l'emergenza, è tornato in Lunigiana per dare il via all'attività della struttura che presso il comune di Aulla, presiederà agli interventi di ripristino dopo il disastro provocato quasi un mese fa dall'esondazione del fiume Magra.

L'ufficio del Commissario si occuperà di somme urgenze, strade, urbanistica, paesaggio, risarcimenti, interventi idraulico-forestali. Gli incarichi saranno ricoperti da funzionari regionali, in stretto collegamento con quelli della provincia e dei comuni interessati. In occasione del sopralluogo odierno Rossi, accompagnato dall'assessore regionale all'urbanistica Anna Marson e dal responsabile della protezione civile Maria Sargentini, ha fatto il punto anche sulla ripartizione dei fondi disponibili (60-65 milioni della Regione Toscana e 25 milioni statali). Un decina di milioni di euro sono stati destinati subito agli interventi urgenti. Una ventina saranno destinati agli interventi di ripristino e ricostruzione dei ponti. Sono quattro quelli da ricostruire, uno da recuperare, più il Bailey che è stato realizzato per l'accesso al borgo di Parana. «Vogliamo fare di questa ricostruzione l'occasione per dare alla Lunigiana un nuovo segno di identità, insieme ai suoi castelli - ha dichiarato Rossi - Puntiamo a realizzare opere belle, ben fatte e ben inseriti nell'ambiente, come lo erano i ponti antichi. Per questo pensiamo di realizzare, in tempi veloci, una gara di idee per i ‘ponti della Lunigiana' a cui speriamo aderiscano grandi progettisti». Per quanto riguarda le infrastrutture viarie e la ricostruzione degli edifici per abitazione e per uso pubblico, come le scuole, il Commissario ha aggiunto: «Qui ci aspettiamo la collaborazione di proprietari delle aree, come Ferrovie dello Stato e un contributo di solidarietà dai fondi regionali per l'edilizia residenziale pubblica».

In mattinata durante l'incontro con i 14 sindaci della zona disastrata, Rossi ha descritto l'ordinanza in cui definisce vincoli e blocchi agli interventi urbanistici ed edilizi nei comuni colpiti dagli eventi del 25 ottobre. «Non potranno più essere consentiti interventi nelle zone a rischio. Il nostro compito primario è la tutela del territorio e la sicurezza dei cittadini. Dobbiamo pensare al futuro, agire in modo precauzionale pensando a quale ambiente consegneremo ai nostri figli». Nello specifico in tutte le zone colpite da frane ed esondazioni e in quelle definite dal piano di bacino come "a pericolosità elevata e molto elevata" scattano limiti e proibizioni per ogni intervento urbanistico ed edilizio. Si potranno effettuare solo interventi di ripristino e messa in sicurezza. Entro quaranta giorni i comuni dovranno inviare agli uffici del Commissario le perimetrazioni delle aree colpite. Nei successivi trenta giorni il Commissario le convaliderà e al massimo tra un anno tutti i comuni dovranno aver adeguato i propri strumenti urbanistici. Inoltre entro novanta giorni i comuni dovranno anche inviare l'elenco dei corsi d'acqua (fossi, canali, torrenti) tombati, e l'elenco degli edifici seminterrati e interrati nelle aree interessate per valutare le misure da prendere. «Una volta ripuliti tutti i corsi d'acqua e rimesso in sicurezza ogni aspetto dell'assetto idrico - ha aggiunto il Commissario - è mia intenzione arrivare ad un accordo di programma che definisca con tutti gli enti territoriali competenze e responsabilità di ognuno per la manutenzione e il mantenimento della pulizia dei fiumi, torrenti e fossi della zona. Valuteremo anche un utilizzo delle materie prime ottenute attraverso gli interventi di manutenzione, in particolare il legno. Penso in particolare a progetti già allo studio per l'utilizzo delle biomasse» ha concluso Rossi.

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