[21/11/2011] News toscana

Firenze, terrazza-nuvola in piazza della Repubblica: si estende il dibattito

Un'idea progettuale della Rinascente pensata per la sede di Piazza della Repubblica a Firenze fa già discutere. Si tratta di una terrazza di colore bianco (da aggiungere sul tetto dell'edificio attuale), un parallelepipedo di cemento che andrebbe a posizionarsi vicino alla cupola del Brunelleschi, al campanile di Giotto, a Palazzo Vecchio. Dal gruppo Rinascente si sono affrettati a dichiarare che è solo una suggestione e non c'è ancora nessun progetto esecutivo. Tutti gli aspetti dovranno essere approfonditi con l'Amministrazione comunale, la Soprintendenza e anche con i cittadini. Si andrà quindi per le lunghe. Intanto però da Palazzo Vecchio i primi riscontri non sono totalmente negativi.

Nei giorni scorsi si è pronunciato il vice sindaco Dario Nardella che ha valutato la struttura un po' impattante, ma piace l'idea di un nuovo contenitore aperto alla città. Infatti la proposta progettuale pensata da uno studio di architettura internazionale, prevede spazi per mostre, ristorazione, per un mercatino di artigianato. Stessa linea di prudenza ma possibilista anche della Soprintendenza che con Cristina Acidini (Soprintendente al Polo museale fiorentino) afferma «... non esiste una preclusione a priori a misurarsi con la modernità...».

La reazione di incertezza delle istituzioni, oltre al merito, ha fatto irritare non poco i contrari al progetto, come ad esempio Italia Nostra. Per l'opposizione in Consiglio comunale si è espressa il capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo: «Non si tratta qui di contrapporre la dinamicità del contemporaneo all'immobilismo dei conservatori: ci sono in pieno centro esempi di inserimenti di architetture moderne, che però sono state appunto "inserite" per costruire, o ricostruire, brani di città, in un dialogo con il contesto che intendeva dare forma ad una idea di spazio urbano, e non essere occasione scenografica di presenza autoreferenziale. Chiediamo all'amministrazione un approccio meno occasionale a un tema così importante come il centro storico di Firenze: più approfondimenti, pianificazione e visione d'insieme, e meno idee estemporanee che seguono le tracce dello sponsor più che quelle della storia e della valorizzazione di quella straordinaria testimonianza in cui viviamo».

Non è quindi una questione di rifiutare la modernità, la culla del Rinascimento può e deve contenere il "nuovo" di qualità, e nemmeno di sperperare soldi pubblici considerato che l'intervento sarebbe a carico dei privati. Si tratta di dar vita ad un piano organico del centro storico (per funzioni e residenza) che ancora non c'è e di essere coerenti considerando che modernità in termini ad esempio energetici significa anche poter mettere un pannello fotovoltaico sui tetti di qualche edificio in città, cosa sempre negata da Amministrazione e Soprintendenza. Per il neo-presidente di Legambiente Toscana Fausto Ferruzza è una questione di metodo e di regole chiare.

«Come Legambiente non siamo pregiudizialmente contrari all'irrompere del contemporaneo nella città antica a patto che siano chiari e trasparenti i criteri metaprogettuali che sormontano le condizioni per la proposta. Altrimenti, il rischio è quello di cadere in mere dissertazioni estetiche che, in quanto soggettive, lasciano il tempo che trovano. Infine, una considerazione. La vera trasformazione che anche le aree storiche di maggior pregio attendono è la loro riqualificazione prestazionale, in termini di risparmio ed efficienza energetici. Non megainterventi firmati da "archistar", quindi, ma minute, pazienti, sobrie progettazioni di miglioramento tecnologico del nostro inestimabile patrimonio architettonico» ha concluso Ferruzza.

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