[18/11/2011] News toscana

Gazzarri (Idv): "Spingiamoci oltre alla raccolta differenziata per una politica improntata al riciclo"

Oltre la raccolta differenziata è possibile pensare ad un riciclo utile al mercato. Guardare al rifiuto nell'ottica del risparmio energetico e di materia, dell'appetibilità di un mercato in continua crescita e come strumento essenziale per una nuova qualità della vita e del territorio, è stato lo spirito del convegno organizzato dal Gruppo consiliare dell'Italia dei Valori in Regione Toscana questa mattina a Palazzo Bastogi.

Il convegno, a cui hanno partecipato oltre alla capogruppo Marta Gazzarri ed all'assessore all'ambiente Annarita Bramerini anche esperti sul tema e rappresentanti del mondo dell'impresa e della ricerca toscana, ha voluto dare uno sguardo serio al riciclo, ponendo concreti esempi di come possa interfacciarsi col mercato e mostrando cosa è possibile fare per trasformarlo in importante risorsa per il nostro territorio.

«Spesso si parla solo di raccolta differenziata e non di come attivare la ricerca per un efficiente impulso al mercato del riciclo. Questo convegno - ha spiegato la Capogruppo Marta Gazzarri - cerca di evidenziare come la raccolta sia solo l'inizio di un ciclo virtuoso dei rifiuti la cui efficienza esiste solo se si investe nello sviluppo del riciclo. E' necessario porre attenzione a tutti i passaggi del rifiuto nella filiera che lo deve vedere come punto di inizio di un nuovo ciclo produttivo».

«Ancora non si è creata una cultura seria del riciclo - ha spiegato Valerio Cipolli, responsabile ambiente IDV Toscana - l'unica a favorire quel nuovo modo di pensare la logica del recupero. Si dovrà arrivare ad una raccolta differenziata di qualità con il recupero di una materia prima in grado di essere riutilizzata dalle grande industrie: dati alla mano le industrie di gestione dei rifiuti hanno fatturato, nel 2009, 95 miliardi incrementando sempre nuovi posti di lavoro».

E proprio sulla differenza qualitativa ma anche quantitativa tra rifiuti urbani e rifiuti speciali (che sono in Toscana 4 volte tanto) si è insistito molto nel corso del convegno.

«Oggi - ha continuato Valerio Carmassi, presidente Revet, dobbiamo superare l'ossessione maniacale che abbiamo per i rifiuti urbani. Esistono altri rifiuti il cui riciclaggio dovremmo avere a cuore. Mi riferisco ai rifiuti speciali, totalmente ignorati ma che sono in realtà milioni di tonnellate. Con superficialità spesso non consideriamo neanche che, all'interno dei rifiuti domestici esiste una frazione secca, soprattutto imballaggi, che continua ad essere in aumento nonostante la crisi. La raccolta dei rifiuti dunque va fatta con la finalizzazione per cui è stata pensata, cioè il riciclaggio. Il si può e il si potrebbe è molto interessante, ma intanto facciamo ciò che si deve, ovvero il 50% del riciclaggio, come stabiliscono le leggi, il che significa anche un riorientamento delle risorse disponibili, oggi tutte finalizzate o alla raccolta o all'incenerimento: Risorse che invece almeno per il 50% dovrebbero essere orientate a sostenere i prodotti derivati dalla materia riciclata. Perché riciclo non è sinonimo di raccolta differenziata».

«Arrivare ad una chiusura del ciclo dei rifiuti speciali prodotti in Toscana è un obiettivo che non dobbiamo disattendere- ha detto Sandro Bonaceto, Direttore Confindustria Toscana,- e mi impegno in prima persona per aiutare la Regione e renderla autonoma in questo senso».

«Un altro punto da non trascurare- ha spiegato Stefano Vivai, CNA Toscana- è la sburocratizzazione delle procedure di gestione di particolari categorie di rifiuti, incentivando le piccole e medie imprese che puntano tutto sul recupero e mettono in atto comportamenti virtuosi».

Un'esperienze preziosa è arrivata dalla Piaggio che, con la collaborazione della Revet e sotto la regia della regione Toscana, è riuscita a sostituire materie vergini con materiali riciclati senza con ciò compromettere la qualità del prodotto iniziale e realizzando un sistema che, secondo Laura Bartolomei dell'industria pontederese, «oltre a risparmiare materia prima, consente di ridurre l'emissione del gas della combustione e ottenere un considerevole risparmio energetico".

«Mi auguro- ha continuato Andrea Sbandati, direttore Cispel regionale- che, con questo convegno, si apra la stagione dell'attenzione al riciclaggio e non alla sola raccolta differenziata. La Direttiva Europea impone l'obbligo di raggiungere il 50% di riciclaggio entro il 2020. I paesi europei più virtuosi fanno del riciclo una politica industriale seria, così deve muoversi anche l'Italia, puntando sul risparmio energetico e di materia, sostenendo la ricerca e lo sviluppo nel settore del riciclo, un settore strategico per competere con un mercato internazionale».

«Questo convegno - ha commentato l'Assessore Annarita Bramerini- non è una sterile manifestazione di intenti perché si immette in un percorso che il Gruppo ha percorso da tempo e che si inserisce in una fase importante. Si sta discutendo il Piano di Gestione dei Rifiuti. Un Piano unico che offre uno sguardo complessivo sul problema, garantendo alla regione un'autosufficienza gestionale dell'intero ciclo dei rifiuti e sensibilizzando i vari attori pubblici e privati per raccogliere le loro conoscenze e le loro posizioni sulle eventuali criticità del piano stesso».

«Il Gruppo Idv - ha concluso Gazzarri- ha presentato da tempo una pdl sugli acquisti verdi, un obbligo che le istituzioni le istituzioni devono essere chiamate a rispettare rigorosamente. E' stata inoltre depositata una nostra mozione in merito alla necessità di sostegno alle imprese per una produzione volta al potenziamento del recupero. Ci auguriamo che il nostro impegno sul tema del riciclo venga recepito dalla Giunta della nostra Regione per rafforzare quel percorso che ha già intrapreso».

 

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