[18/11/2011] News

Resistenza a i farmaci antimicrobici: piano d'azione Ue in 12 punti per i prossimi 5 anni

Alla vigilia della Giornata europea degli antibiotici, la Commissione europea ha presentato un ampio piano di lotta contro la resistenza agli antimicrobici, articolato in 12 azioni concrete da realizzarsi in stretta cooperazione con gli Stati membri.

La Commissione parte dai dati della relazione tecnica congiunta Ecdc/Emea The bacterial challenge: time to react, stime basate sui batteri più frequentemente isolati da emocolture in Europa, con la consapevolezza che «L'Unione europea è confrontata a un problema sanitario di crescente gravità: ogni anno sono circa 25.000 i decessi causati da infezioni provocate da batteri resistenti ai farmaci, con un costo, in spese sanitarie e perdite di produttività, che si stima superiore a un miliardo e mezzo di euro».

Dai dati pubblicati oggi dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) emerge che nell'Ue la resistenza agli antibiotici "di ultima linea" è in aumento: «Ad esempio, la resistenza agli agenti patogeni che sono spesso all'origine di polmoniti e di infezioni delle vie urinarie in ambiente ospedaliero si va accentuando in tutta l'UE ed è ormai una realtà accertata in diversi Paesi».

Secondo Máire Geoghegan Quinn, commissaria europea responsabile per la ricerca e l'innovazione, «È indispensabile sviluppare una nuova generazione di antibiotici in grado di debellare i batteri e altri agenti patogeni resistenti ai farmaci. Investire nella ricerca e nell'innovazione significa assicurare ai pazienti le migliori cure possibili. La Commissione coopera con l'industria e con gli Stati membri per fare di questi investimenti una priorità. Manterrà questo impegno anche nel quadro del futuro programma "Orizzonte 2020" di finanziamento della ricerca e dell'innovazione».

Il piano d'azione Ue interessa 7 settori nei quali è urgente intervenire: L'uso appropriato degli antimicrobici (nell'uomo e negli animali); La prevenzione delle infezioni microbiche e della loro propagazione; Lo sviluppo di nuovi antimicrobici efficaci o di trattamenti alternativi; La cooperazione internazionale per arginare i rischi di aumento della resistenza agli antimicrobici; Il miglioramento del monitoraggio in medicina umana e animale; La ricerca e l'innovazione; La comunicazione, l'educazione e la formazione.

Le 12 azioni concrete proposte sono: Sensibilizzare all'uso appropriato degli anti microbici; Migliorare la legislazione europea nel campo dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati; Formulare raccomandazioni per un uso prudente degli antimicrobici in medicina veterinaria e predisporre rapporti di follow-up; rafforzare l e misure di prevenzione e controllo delle infezioni nosocomiali; Introdurre nella nuova legislazione veterinaria dell'UE strumenti per rafforzare la prevenzione e il controllo delle infezioni negli animali; Promuovere nuove forme di collaborazione che consentano di mettere a disposizione dei pazienti nuovi farmaci antimicrobici; Condurre un'analisi dei fabbisogni di nuovi antibiotici in medicina veterinaria; Sviluppare e/o rafforzare gli impegni multilaterali e bilaterali per la prevenzione e il controllo della resistenza agli antimicrobici; Rafforzare i sistemi di sorveglianza della resistenza agli antimicrobici e del loro consumo in medicina umana; Rafforzare i sistemi di sorveglianza della resistenza agli antimicrobici e del loro consumo in medicina veterinaria; Rafforzare e coordinare le attività di ricerca; Informare meglio il pubblico sulla questione della resistenza agli antimicrobici.

John Dalli, commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori, ha sottolineato: "Dobbiamo agire rapidamente e con decisione se vogliamo che i farmaci antimicrobici restino un trattamento efficace contro le infezioni batteriche nell'uomo e negli animali. Le dodici azioni concrete per i prossimi cinque anni che oggi presentiamo potranno contribuire a limitare la propagazione della resistenza agli antimicrobicii e alla messa a punto di nuovi trattamenti antimicrobici. Perché questo programma possa essere realizzato con successo l'Unione europea, gli Stati membri, gli operatori della sanità, l'industria farmaceutica, gli allevatori e molti altri dovranno unire i loro sforzi».

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