[15/11/2011] News toscana

Legambiente chiede la messa in sicurezza dell'Aurelia

A seguito delle informazioni e dichiarazioni emerse nel corso della conferenza sul Corridoio Tirrenico svoltosi oggi presso la Fattoria la Parrina con la partecipazione del presidente SAT, Antonio Bargone, l'assessore regionale Luca Ceccobao e i rappresentati degli enti locali, Legambiente ribadisce che la soluzione dell'adeguamento e la messa in sicurezza dell'Aurelia rimane la soluzione migliore rispetto al completamento del corridoio tirrenico. La scelta che rispetta di più il territorio ed il paesaggio maremmano, oltre a inserirsi in modo armonico in un modello di sviluppo che non sia quantitativo ma qualitativo e che ponga al centro la tutela ambientale, l'agricoltura e il turismo di qualità .

Del resto mai come oggi le autostrade non portano sviluppo, occupazione e benessere, mentre è importantissimo favorire un asse tirrenico che garantisca sicurezza e dia soluzioni concrete all'altissima incidentalità dell'Aurelia. Risulta pertanto essere prioritario ridurre i centinaia di incroci a raso, allargare i tratti a due corsie e rendere tutto l'asse viario dell'Aurelia conforme ai più attuali snodi di grande comunicazione. L'adeguamento per Legambiente resta pertanto un presupposto imprescindibile per poter parlare con serenità delle ipotesi del Corridoio tirrenico nel nostro territorio.

Per questi motivi, Legambiente dall'inspiegabile e assurdo abbandono del progetto ANAS (che dava risposte immediate e sostenibili, ecologicamente ed economicamente, all'esigenza di una viabilità moderna e sicura) ha contrastato quei progetti che, al contrario, snaturavano il nostro territorio e le sue vocazioni. Dai tracciati interni che aggredivano l'ambiente all'ipotesi del 2008 che con 110 km in variante comprometteva il paesaggio e un'economia locale basata sull'agricoltura ed un turismo di qualità. Coerentemente con questi presupposti, Legambiente ha valutato come un passo in avanti l'attuale progetto definitivo che di fatto ripercorre la linea del progetto Anas 2000 (adeguamento in sede), pur riscontrandovi forti perlessità rispetto al piano finanziario, alla realizzazione delle complanari e a puntuali criticità specie nell'area del Comune di Orbetello.

Per questo Legambiente ha chiesto di migliorare la viabilità alternativa e, dove possibile prevedere varianti nel tratto orbetellano, partendo anche dal presupposto che proprio in quell'area insiste una quantità significativa di insediamenti abitativi e produttivi, per cui diventa difficile trovare una soluzione se non prevedendo un semplice adeguamento con l'abbassamento dei limiti di velocità o, per il tratto qui limitato, una variante al tracciato attuale. Richieste di interventi di miglioramento e adeguamento che sono ulteriormente giustificate alla luce del fatto che SAT utilizzerebbe l'attuale tracciato dell'Aurelia senza una significativa contropartita economica nei confronti di ANAS, utilizzando di fatto una strada già esistente e a quattro corsie come punto di partenza dell'arteria autostradale.

Nel caso che questa ipotesi andasse avanti diventerebbe dirimente l'esclusione del pedaggio per i residenti, soluzione che lo stesso presidente Bargone, non ha escluso nel corso nel suo intervento, per restituire la funzione di arteria stradale principale per il traffico locale e, nello stesso tempo, garantire una migliore programmazione e realizzazione delle complanari, riducendone di fatto la quantità e le articolazioni, potendo utilizzare l'autostrada gratuitamente.

«Resta inconcepibile - afferma Angelo Gentili della Segreteria nazionale di Legambiente - che in mancanza di un accordo tra SAT, Regione ed enti locali, si arrivi al paradossale scenario che vedrebbe la realizzazione di un'autostrada a sud di Orbetello e di una quanto mai inutile a nord di Grosseto con in mezzo il mantenimento dello stato attuale. Il "se non c'è l'accordo non si fa nulla" enunciato più volte dal presidente Bargone senza però proporre alternative non può essere un paradigma accettabile e accettato. Garanzie devono essere date, al contrario, da SAT, Regione ed enti locali affinché si proceda con la massima velocità alla messa in sicurezza dell'Aurelia e all'adeguamento dei tratti a due corsie al fine di evitare che questi pochi chilometri si trasformino in un imbuto con l'aumento ulteriore del rischio incidentalità su un'arteria che già vanta questo triste primato. Su questo anche il nuovo governo deve essere chiamato ad una forte e chiara corresponsabilità con la messa in opera di interventi puntuali sul territorio maremmano».

E' assurdo che i maremmani che già sono fortemente sfavoriti per quanto riguarda il trasporto ferroviario e che vedono a rischio di giorno in giorno il numero di treni, rimangano con un'Aurelia uguale a se stessa dopo quarant'anni di discussioni, proposte e progetti con una non soluzione che andrebbe ad aggravare lo stato attuale, quando invece con un'esborso economico molto minore ed un'alta velocità di esecuzione dell'opera si potrebbe procedere sin da subito all'adeguamento e alla messa in sicurezza dell'Aurelia.

Torna all'archivio