[11/11/2011] News

Il Senato Usa respinge l’attacco al Clean Air Act

Revisione anche per la Keystone XL Tar Sand Pipeline

Ieri il  Senato degli Stati Uniti ha respinto con 56 voti contro 41 l'attacco portato dal repubblicano  Rand Paul al Cross State Air Pollution Rule, una legge che gli ambientalisti americani definiscono "salvavita". La lobby dei senatori Usa al servizio della Big Oil ha cercato di utilizzare un oscuro strumento procedurale del Congresso dell'era Gingrich/Bush, noto come "Congressional Review Act", ma una maggioranza bipartisan non è caduta nella trappola del senatore  Paul che secondo Sierra Club, la più grande e diffusa associazione ambientalista Usa, «Avrebbe lasciato 240 milioni di americani della metà orientale del paese vulnerabili al pericoloso inquinamento atmosferico».

Il Senato Usa sembra l'ultimo baluardo alla furia antiambientalista dei repubblicani che alla Camera hanno votato 165 provvedimento per smontare le protezioni ambientali e sanitarie  e favorire le grandi imprese dei combustibili fossili.

«Sierra Club applaude alla decisione del Senato Usa - ha detto il direttore dell'associazione Michael Brune - il rifiuto bipartisan dell'attacco del senatore Paul al Senato, salvaguarda la salute pubblica. Il Cross State Air Pollution Rule dà protezione a milioni di bambini ed alle loro famiglie. Se il senatore Paul avesse avuto successo, avrebbe definitivamente bloccato una protezione salvavita dall'inquinamento atmosferico che protegge gli Stati sottovento dal pericoloso smog inquinante che soffia dagli Stati sopravento. Bloccare questa protezione potrebbe costare fino a 34.000 morti premature, 15.000 attacchi di cuore e 400.000 attacchi di asma ogni anno. Il Cross State Air Pollution Rule impedirà più di 1.400 morti premature e  inutili ogni anno nel solo Kentucky, quindi il senatore Paul dovrebbe spiegare ai suoi elettori perché è più interessato a proteggere più le corporate inquinatrici del suo prossimo. Ringraziamo il presidente Obama per la sua leadership e l'impegno a proteggere la vita degli americani dal pericolo dell'inquinamento ed anche per il dichiarato intento dell'Amministrazione di porre il veto a questa legge se avesse raggiunto la sua scrivania. Dobbiamo unirci nel chiedere al Congresso di iniziare a costruire una economia dell'energia pulita che metta gli americani di nuovo al lavoro e il nostro Paese sulla strada per un futuro più prospero».

Un'altra possibile buona notizia potrebbe essere l'annuncio dato dal Dipartimento di Stato che sta rivalutando l'analisi ambientale del colossale progetto di oleodotto Keystone XL tar sands, che dovrebbe portare il petrolio delle sabbie bituminose canadesi fino alle raffinerie usa del Golfo del Messico. La revisione comprenderà una valutazione della deviazione della pipeline per evitare aree ecologiche sensibili in Nebraska. Il tracciato alternativo richiederebbe una nuova dichiarazione di impatto ambientale e ritarderebbe la decisione finale sull'oleodotto delle sabbie bituminose, osteggiato da ambientalisti e comunità locali, per almeno 18 mesi.

Secondo Brune, «Il semplice fatto che il Dipartimento di Stato stia rallentando per dare un'occhiata a quello sporco oleodotto che è il Keystone XL tar sands è estremamente incoraggiante. Ci complimentiamo con il Presidente Obama per aver ascoltato il popolo americano e per aver messo un freno ad una cosa che sarebbe un disastro per milioni di americani che vogliono aria pulita, acqua pulita e buona salute per le loro famiglie. Sierra Club è convinto che quando il Dipartimento di Stato valuterà i costi reali di questo sporco progetto,  le minacce alle riserve idriche ed alle aree ecologicamente sensibili, la distruzione della foresta boreale, le pericolose emissioni di carbonio, gli oleodotti in sicuri e un aumento di cancro e malattie respiratorie in comunità come Port Arthur e Houston, Texas, si rifiuterà di fare questo gasdotto. L'annuncio odierno è una campana a morto per la Keystone XL tar sand pipeline, un notevole colpo per le Big Oil, le loro lobby e la loro campagna di bugie per mantenere gli americani dipendenti dal petrolio. La nostra dipendenza dal petrolio continua solo a distruggere la nostra terra, la nostra aria e la nostra salute, mentre gli americani vengono tenuti incatenati alla pompa della benzina e devono ringraziare le Big Oil.  Ecco perché è essenziale che investiamo nell'innovazione americana e in soluzioni per  i trasporti del XXI secolo più intelligenti, in auto e camion più efficienti, in veicoli elettrici e nel  percorso per raggiungere realmente la sicurezza energetica e l'economia dell'energia pulita, oltre il petrolio».

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