[10/11/2011] News

Il monitoraggio della qualità dell’aria a Firenze

Firenze 10 novembre 2011. La nuova normativa regionale ha voluto adeguare i sistemi di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente a quanto indicato nel decreto legislativo 155/2010, recepimento della nuova direttiva europea 2008/50/CE. L'adeguamento delle normative locali alle nuove direttive europee è necessario sia per potere tenere conto dei nuovi sviluppi avvenuti in campo scientifico sia per potere seguire un'impostazione comune nella valutazione della qualità dell'aria.

La Direttiva europea 50/2008, infatti, modifica sostanzialmente la precedente direttiva (recepita con DM 60/2002) anche allo scopo di incorporare gli ultimi sviluppi in campo scientifico e sanitario e le esperienze più recenti degli Stati membri; è opportuno, infatti, prevedere la possibilità di adeguare all'evoluzione scientifica e tecnica i criteri e le tecniche utilizzati per la valutazione della qualità dell'aria ambiente e di adattare le informazioni da fornire.
 

La stessa Direttiva ribadisce, inoltre, la necessità di seguire un'impostazione comune in tutta Europa nella valutazione della qualità dell'aria ambiente, sulla base di criteri comuni di valutazione, anche al fine di garantire che le informazioni raccolte sull'inquinamento atmosferico siano sufficientemente rappresentative e comparabili in tutta l'Unione europea; ai fini della valutazione della qualità dell'aria ambiente viene, quindi, ritenuto essenziale utilizzare criteri comuni in merito al numero, alla tipologia e all'ubicazione delle stazioni di misurazione.
  Anche la scelta effettuata nella delibera di Giunta Regionale n. 22 del 17/01/2011 in merito alla tipologia di stazioni da prendere a riferimento per la gestione degli interventi da adottare per garantire la protezione della salute umana limitando il rischio di superamento dei valori limite e la durata degli stessi, risponde ai criteri dettati dalla direttiva 2008/50/CE. Tali stazioni, come indicato dall'Unione Europea, sono state scelte in quanto ubicate in posizione tale che il livello di inquinamento non sia influenzato prevalentemente da emissioni da specifiche fonti (industrie, traffico, riscaldamento residenziale, ecc.).

In relazione ai valori limite finalizzati alla protezione della salute umana, all'allegato III della stessa Direttiva viene, infatti, precisato che l'esposizione media della popolazione deve essere valutata attraverso le stazioni di misurazione di fondo nei siti urbani i cui dati sono rappresentativi dell'esposizione della popolazione in generale; in particolare viene specificato che la qualità dell'aria ambiente non deve essere valutata presso le carreggiate delle strade e presso gli spartitraffico, escludendo, di fatto, la possibilità di tenere di conto dei dati di monitoraggio delle stazioni di tipo "traffico".

Ad integrazione di tali indicazioni viene, inoltre, specificato che i punti di campionamento installati devono essere situati in modo da fornire dati sulle aree all'interno di zone ed agglomerati dove si verificano le concentrazioni più elevate alle quali la popolazione può essere esposta ma solo nei casi in cui la popolazione dell'area urbana sia esposta a tali livelli per un periodo significativo in relazione al periodo di mediazione del valore limite (per il PM10, 24 ore).
 

L'approccio adottato dalla nuova direttiva ha, quindi, come obiettivo la riduzione generale delle concentrazioni diffuse dappertutto nelle aree urbane, e quindi rilevate appunto dalle centraline di "fondo", per garantire che ampie fasce della popolazione beneficino di una migliore qualità dell'aria.
 

Le stazioni di fondo individuate nella DGRT 1025/2010 sono state ubicate in modo tale da risultare, per quanto possibile, rappresentative anche di aree tra loro diverse per livelli di esposizione della popolazione urbana, pur mantenendo ognuna le caratteristiche di stazione di tipo "fondo" così come individuate dalla Direttiva 50/2008.

Tra le stazioni di fondo attualmente attive nell'area urbana fiorentina (per la stazione di Signa è prevista una nuova collocazione) sono, infatti, distinguibili una stazione di fondo urbano scarsamente influenzata da fonti emissive dirette (FI-Boboli), una stazione mediamente influenzata da fonti emissive dirette (FI-Bassi) ed, infine, una stazione di fondo urbano maggiormente influenzata da fonti emissive dirette (FI-Scandicci).

I dati di seguito riportati http://www.arpat.toscana.it/notizie/comunicati-stampa/2011/tabella.jpg , relativi agli ultimi quattro anni (2011-2008) confermano la diversa natura delle tre stazioni; sia la media annuale che il numero di superamenti registrati negli ultimi anni presentano, infatti, valori maggiori nelle stazioni di Bassi e Scandicci rispetto a quella di Boboli, con quelli di Bassi a loro volta sempre inferiori a quelli di Scandicci.

Tali stazioni sono state, inoltre, scelte sia perché essendo attive da numerosi anni forniscono un set di dati tale da potere effettuare valutazioni anche sul lungo periodo sia perché ubicate in modo tale da risultare, per quanto possibile, rappresentative anche di aree simili per cui la valutazione della qualità dell'aria effettuata nell'area in cui sono inserite può essere considerata rappresentativa della qualità dell'aria anche presso aree simili dello stesso agglomerato.

Secondo quanto indicato all'allegato 2 della DGRT 22/2011 gli interventi contingibili devono essere attivati al raggiungimento del 15° superamento annuo del valore limite giornaliero del PM10 di una qualsiasi delle centraline urbana di fondo della rete regionale tra quelle riportate in allegato 1 alla stessa delibera. Si sottolinea che i provvedimenti l'attivazione delle misure di contenimento dell'inquinamento fanno riferimento, sulla base delle normative sopra richiamate, all'intera area urbana fiorentina, quindi le centraline da prendere in considerazione sono tutte quelle di fondo indicate nelle tabelle.
 

File PDF

Per eventuali approfondimenti: http://www.arpat.toscana.it/notizie/comunicati-stampa/2011/il-monitoraggio-della-qualita-dell2019aria-a-firenze

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