[10/11/2011] News

Onu: «Lo sviluppo č un diritto umano»

Cina: «Le donne al centro dell'economia eco-energetica ed ecologica»

L'alto commissario dell'Onu per i diritti umani, Navi Pillay, parlando a New York in occasione del venticinquesimo anniversario dell'adozione della Dichiarazione sul diritto allo sviluppo, ha detto che «Il diritto allo sviluppo deve essere una realtà per tutto il mondo e bisogna assicurarsi che questo diritto faccia la reale differenza nella vita di miliardi di persone nel mondo che continuano a vivere senza la paura e il bisogno. Il fatto che circa tre miliardi di persone vivono in povertà e che il 20% della popolazione mondiale detiene il 70% dei redditi totali, vuol dire che non abbiamo mantenuto le nostre promesse. E' tempo che il diritto allo sviluppo diventi una realtà per tutti».

Infatti la Dichiarazione sul diritto allo sviluppo dice che «Lo sviluppo è un diritto che dà il diritto ad ogni persona ed a tutti i popoli di partecipare e di contribuire allo sviluppo economico, sociale, sociale, socio-politico al fine che tutte le libertà fondamentali e tutti io diritti dell'uomo possano essere realizzati». La Dichiarazione è stata adottata dall'Assemblea generale dell'Onu il 4 dicembre 1986 ed è stata confermata più volte, soprattutto durante le conferenze sui diritti umani e dell'ambiente e con gli Obiettivi di sviluppo del Millennio. La Pillay ha sottolineato che «L'anniversario avviene mentre per milioni di persone lo sviluppo resta una bella parola. Dobbiamo rispondere alle aspirazioni di coloro che vivono ai margini della società. Lo sviluppo è un diritto umano che appartiene a tutti».

Secondo il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, «La Dichiarazione dà una speranza a milioni di persone in tutto il mondo. Riunisce i diritti dell'uomo e mette le persone al centro dello sviluppo». Il contrario della follia del turbo capitalismo finanziario senza volto e corpo  che stiamo vivendo, tanto che anche Ban ha ammesso che «La Dichiarazione esiste sulla carta, ma si fa attendere nella realtà. In un mondo diviso dalla violenza a dalla guerra, non bisogna dimenticare che lo sviluppo è la strada verso la pace. Il disarmo, i problemi economici ed i diritti umani sono necessari allo sviluppo.  E' ormai tempo di mettere in atto gli ideali della dichiarazione per permettere ai popoli di vivere in dignità. Bisogna investire nello sviluppo. Dobbiamo investire sulle persone e particolarmente sulle donne  e sui giovani che rappresentano i due terzi della popolazione mondiale, che hanno la capacità e l'energia di far avanzare il progresso».

Anche il vicepresidente cinese Xi Jinping, intervenendo ad un forum internazionale su donne e sviluppo sostenibile a Pechino, ha detto che «La Cina lavorerà per accordare un ruolo più importante alle donne, mentre il mondo si sforza di proteggere il suo ambiente ed a cercare una via di sviluppo sostenibile. La Cina continuerà i suoi sforzi per migliorare le condizioni delle donne, per permettere loro di realizzarsi ed assicurare loro una posizione uguale a quella degli uomini durante il loro sviluppo».

Se è vero che più di 70 anni di potere "comunista" avrebbero dovuto risolvere il problema dell'uguaglianza e che invece in Cina continua il femminicidio degli aborti selettivi nel Paese del figlio unico, è anche vero che la Cina è il Paese con la più grande popolazione femminile del mondo e Xi ha assicurato che «La Cina continuerà a considerare lo sviluppo economico come suo compito primordiale, accelerando allo stesso tempo il ritmo della costruzione eco-energetica ed ecologica e promovendo la giustizia sociale al fine s di colmare gli squilibri dello sviluppo. La Cina ha compito dei rimarchevoli progressi nella protezione dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile. Con delle azioni concrete, la Cina ha apportato dei contributi positivi al risparmio delle energie e delle risorse naturali, alla riduzione delle emissioni di gas serra, così come alla protezione dell'ambiente». 

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