[09/11/2011] News toscana

Eolico, Bramerini: ĞA breve definiremo le aree non idonee come per il fotovoltaicoğ

Sulle rinnovabili la discussione in Toscana ha raggiunto livelli di guardia. La contestazione agli impianti dell'energia del futuro, visto che dovremmo essere tutti d'accordo sul fatto che le fonti fossili per quanto ancora larghissimamente usate rappresentino gioco/forza il passato, sono all'ordine del giorno. Non c'è pace per fotovoltaico, biomasse, geotermia ed eolico, di cui parleremo approfonditamente con l'assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini.

Assessore, che idea si è fatta della situazione?

Innanzitutto che c'è una mancanza di gestione politica dei fenomeni e il prevalere dei particolarismi genera sempre più numerosi cosiddetti fenomeni "nimby". Sono manifestazioni d'altra parte che diminuiscono nella misura e laddove i rapporti con il territorio e la capacità decisionale funzionano. Dobbiamo dire altresì che le fonti rinnovabili non sono tantissime e perlopiù sono discontinue, quindi non è il caso di rinunciare a nessuna. Direi che la materia è emblematica di quale sia l'approccio rispetto a un argomento "nuovo" sul quale pesano i ritardi anche culturali del Paese.

Passiamo subito alla presenza di parchi eolici, che rispetto ad altre regioni in Toscana sono abbastanza limitati: eppure non mancano le proteste di chi vede troppe pale e le proteste di chi invece ne vede troppo poche.

Gli impianti eolici per definizione comportano un impatto sul paesaggio. In Toscana si sono autorizzati laddove possibile e siamo già a 104 MW. Se tutti quelli autorizzati fossero realizzati avremmo già una potenza installata di circa 150 MW. Perché allora non si realizzano intanto quelli autorizzati? Sull'eolico stiamo comunque lavorando al recepimento delle linee guida nazionali con le definizione delle aree non idonee, come è successo per il fotovoltaico, in modo tale che la Toscana possa avere la sua dote di eolico e sia capace di dare il proprio contributo all'energia rinnovabile ma anche possa  contenere l'impatto in modo coerente alle esigenze di tutela paesaggistica e ambientale. Noto comunque che ultimamente ci sono ambientalisti che nei giorni pari attaccano la Regione perché deturpa il paesaggio con le pale e nei giorni dispari perché stoppa l'eolico. Insomma una confusione totale che è lo specchio del caos in cui versa la situazione a livello nazionale.

Certamente nelle associazioni ambientaliste ci sono posizione ambigue, ma a noi pare che esistano anche all'intero dei partiti e quindi anche in Regione.

Questo non deve stupire. La nostra società è frammentata. Il problema è come si governano questi fenomeni perché il territorio va preparato ad accogliere gli interventi. E i partiti, così come le altre organizzazioni, spesso seguono e non precedono il dibattito, a volte allineandosi con le posizioni che emergono a livello locale.

Può fornirci i dati sulla produzione effettiva (non potenza installata che sappiamo già essere pari a 44,8MW) di energia da fonte eolica in Toscana?

Come ho già detto, a parte i cinque impianti già installati appunto, ce ne sono altri sei autorizzati per un totale di 104,4 MW. Bisogna precisare che per quattro di questi non sono ancora partiti i lavori.

Qual è l'obiettivo programmato da raggiungere?

Come recita il Pier ma come anche come indicherà il prossimo Piano energetico regionale, l'obiettivo al 2020 è di raggiungere 300 MW di eolico installato, quindi di triplicare la potenza attuale.

Si perseguirà l'idea di pochi ma grandi impianti, oppure molti ma distribuiti?

Personalmente sono per i pochi ma grandi, questo si intuisce anche leggendo il Pier. Pochi e in zone non particolarmente di pregio dove dunque l'impatto sia limitato.

Il minieolico ha più chance del grande eolico?

Se ben programmato sì, altrimenti rischia di avere meno regole e più impatti.

 

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