[09/11/2011] News toscana

Alluvione a Procchio: la minoranza al sindaco di Marciana:«Che fine hanno fatto i progetti di messa in sicurezza?»

Subito dopo il nubifragio dell'Elba, il sindaco di Marciana, Anna Bulgaresi (Pdl), visibilmente provata dal disastro che ha colpito l'isola, ha rilasciato diverse dichiarazioni addebitando l'allagamento dello svincolo della strada provinciale e dell'area alberghiera e residenziale verso il mare della frazione di Procchio, al fatto che la Regione Toscana non avrebbe erogato tutti i finanziamenti promessi per la messa in sicurezza dell'area ormai soprannominata dell'Ecomostro, cioè della zona dove, dopo l'alluvione del settembre 2002 (che la inondò) venne costruito lo scheletro di cemento poi bloccato dalle vicende giudiziarie di "Elbopoli", lo scandalo edilizio elbano che ha coinvolto, due ex-prefetti, amministratori comunali e tecnici ed un magistrato livornese.

A dire il vero il progetto di messa in sicurezza dell'area, dove confluiscono due fossi e due torrentelli, presentato dalla precedente giunta marcianese di centrosinistra, ha subito ritardi a causa della forte opposizione di un comitato di cittadini appoggiato da Legambiente che dicevano che il progetto non solo aveva un forte impatto ambientale e paesaggistico, ma tendeva a favorire proprio il cosiddetto "ecomostro" e chi aveva intubato i fossi a valle, realizzando un nuovo tracciato che andava a sfociare proprio sulla porzione centrale di spiaggia libera di Procchio, uno degli arenili più grandi e frequentati dell'Elba.

Oggi il capogruppo della lista civica di centrosinistra "Marciana col sorriso" Pasquale Berti (Udc) ha presentato un'interpellanza nella quale chiede al sindaco Bulgaresi spiegazioni sui progetti di risanamento idrogeologico nella frazione di Procchio dal 2002 ad oggi.

Berti non si perde in chiacchiere e chiede seccamente: «Per sapere, dopo i tragici fatti di questi giorni: quali progetti siano stati fatti; quali progetti siano stati finanziati; quali varianti siano state presentate; quali finanziamenti siano stati richiesti; quali progetti siano stati realizzati; quali finanziamenti non sono stati concessi ed in base a quali atti. Dopo l'alluvione del 2002, tali tragici avvenimenti non dovevano avvenire perché, purtroppo, già successi dieci anni fa e perciò tristemente e tragicamente annunciati».

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