[03/11/2011] News

Cambiamenti climatici: in arrivo un "Fondo verde per l'Africa"

I paesi industrializzati del G20 riuniti a Cannes saranno impegnati a trovare soluzioni per evitare che la crisi economico-finanziaria colpisca irrimediabilmente l'Europa tutta, trascinata nel vortice dai Paesi più deboli: la Grecia in testa e a seguire l'Italia. Il nostro premier ha cercato di tranquillizzare i principali partner europei più a parole che con fatti concreti ma per fortuna ha colto, almeno in parte, la gravità della situazione evitando, per ora, di raccontare l'ennesima barzelletta come di solito avviene nei contesti internazionali che evidentemente lo ispirano.

E' presto per fare bilanci (la due giorni si concluderà domani) ma difficilmente a Cannes verranno fatti collegamenti espliciti tra la situazione di crisi economica che devono affrontare molti paesi occidentali e la crisi "sorella" (quella climatica) che sarà trattata a parte, a Durban (Sud Africa) a dicembre.  Anche se al G20 è presente più dell'80% del Pil del pianeta non si possono dimenticare i paesi che fanno parte del restante 20% se in prospettiva vogliamo uscire dalle tre crisi (aggiungiamo quella sociale) che coinvolgono il pianeta.

I Paesi meno fortunati aspettano segnali confortanti ma al contempo non stanno fermi. Il Continente nero ad esempio ha in cantiere un progetto per la creazione di un "Fondo verde per l'Africa" dotato di capitali per 100 miliardi di dollari, che avrà l'obiettivo di operare nell'azione di contrasto ai cambiamenti climatici. La notizia è stata data ad Addis Abeba, a margine della Conferenza sull'economia verde, organizzata dalla Commissione economica per l'Africa, dal vice presidente della Banca africana per lo Sviluppo (AfDB), Mthuli Ncube «I capitali per la creazione del Fondo affluiranno dall'Africa e dal nord del pianeta. Il Fondo sarà usato per finanziare progetti verdi nel settore delle infrastrutture, come dighe, centrali idroelettriche, eoliche, geotermiche e qualsiasi altro intervento atto a generare energia pulita» ha concluso Ncube.

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