[02/11/2011] News

I russi costruiranno la prima centrale nucleare del Bangladesh

Mentre in Giappone si fa sempre più forte la richiesta di uscire dal nucleare e nella vicina India la lotta delle popolazioni locali contro le nuove centrali sono sempre più estese ed aspre, il poverissimo Bangladesh della catastrofi naturali e dei profughi ambientali ha firmato oggi un accordo intergovernativo con la Russia per costruire la prima centrale nucleare del Paese.

Un altro pezzo di "nucleare" islamico che non sembra preoccupare nessuno, nonostante la turbolenza politica del Paese, i frequenti colpi di Stato militari ed i rischi ambientali che sono vita quotidiana. Secondo quanto dice a Ria Novosti un portavoce del monopolista statale del nucleare russo, Rosatom, «L'accordo prevede la costruzione di due reattori di una potenza totale de 2.000 megawatt a Rooppur, nell'ovest del Paese». Rooppur è una città del distretto di Pabna a 120 km a nord della capitale Dacca.

Alexandre Glukhov, di Atomstroyexport, il braccio di Rosatom incaricato di costruire le centrali nucleari all'estero, ha annunciato che l'accordo finale tra Russia e Bangladesh sarà concluso prima della fine dell'anno.

Il capo di Rosatom, Sergei Kirienko, come sempre ha assicurato che «Il sito nucleare corrisponderà a tutti gli standard internazionali. Ci avverremo di tutte le misure di sicurezza nella progettazione degli impianti al fine di evitare gli incidenti che ha avuto luogo nell'impianto nucleare di Fukushima, in Giappone, quando un forte terremoto ha colpito di recente il paese di recente. La parte più importante dell'operazione è che il combustibile esaurito sarà ripreso in Russia per ritrattamento¨.

Il ministro della scienza e della tecnologia del Bangladesh Yeafesh ha spiegato che i russi oltre a progettare e costruire la centrale forniranno supporto legale e nella gestione e formazione del personale. Dalla Russia arriverà anche il combustibile nucleare e Rosatom si occuperà anche della gestione delle scorie e della realizzazione di reattori da ricerca.

Secondo il ministro «L'impianto implementerà le nuove misure di salvaguardia prese in considerazione dopo l'incidente di Fukushima. Spero che i lavori per la costruzione del progetto avranno inizio entro il mandato dell'attuale governo». Né il ministro né Kirienko hanno detto quanto osterà la centrale nucleare.

Il Bangladesh giustifica la sua scelta nucleare con la necessità di sostituire le obsolete centrali a gas e perchè ha un deficit giornaliero di 2.000 megawatt che impedirebbe lo sviluppo industriale e la crescita economica del Paese, che per la verità, nonostante la povertà estrema, negli ultimi anni in punti di Pil è stata del 5% annuo. Intanto il governo di Dacca sta anche pensando di costruire centrali a carbone che utilizzerebbero i circa 3,3 miliardi di tonnellate di carbone presenti nel Paese.
Per i 150 milioni di abitanti del Bangladesh il futuro, già segnato dagli effetti del global warming e da una crescente ingiustizia sociale, si annuncia energeticamente rischioso.

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