[31/10/2011] News

Tre nuove specie di pipistrelli scoperte nelle foreste di Cambogia e Vietnam

Il loro habitat già a rischio

Nelle foreste della Cambogia e del Vietnam, i ricercatori hanno scoperto anche tre nuove specie di pipistrelli con il naso a tubo,  chiamati così per le straordinarie narici che somigliano a fiori sbocciati. I nuovi pipistrelli, decritti sul Journal of Mammalogy, sono già a rischio estinzione a causa dalla deforestazione in corso nell'area. Si tratta di Murina walstoni, Murina cineracea, Murina beelzebub. Tutte e tre le nuove specie sono del genere murina, della famiglia vespertilionidi, delle loro abitudini si sa pochissimo, ma sembrano molto sensibili al disturbo antropico.

Gabor Csorba, del Museo di storia naturale ungherese e principale autore della ricerca, spiega che «Tutti possiedono narici con una forma speciale (da cui il nome per il gruppo), il cui ruolo non si conosce ancora esattamente. I pipistrelli sono rimasti nascosti per tanto tempo, perché hanno sistemi di ecolocalizzazione altamente sofisticati, che rendono impossibile per gli scienziati per catturare questi  pipistrelli con le reti di nylon, il metodo usuale per intercettare i pipistrelli in natura. Questa ecolocalizzazione permette  loro di volare in un ambiente molto ingombro, all'interno di una fitta foresta, e anche di evitare le reti. Volano esclusivamente molto basso, a volte a pochi centimetri da terra e hanno un volo molto manovriero». I ricercatori quindi per catturare questi pipistrelli hanno utilizzato una trappola senza reti, conosciuta come harp trap. 

Csorba spiega che non è solo la deforestazione a mettere a rischio la sopravvivenza di questi chirotteri, anche le concessioni forestali e la selvicoltura li minacciano: «La stragrande maggioranza di questi pipistrelli sono buoni indicatori dello stato della foresta. In generale, più specie di Murina ci sono in una foresta, migliore è il suo stato».

Un pipistrello è stato chiamato Murina walstoni perché lo ha scoperto  il direttore esecutivo dei programmi per l'Asia della Wildlife conservation society (Wcs) che dice: «Ricerche importanti come questa confermano  la ricchezza della biodiversità di questa regione e aumenta l'urgenza della protezione dei luoghi selvaggi, mentre c'è ancora tempo».

Secondo Conservation International (CI), le foreste tropicali del Sud-Est asiatico sono le più in pericolo del mondo: «Concessioni, tagli a raso per l'agricoltura e l'acquacoltura, colossali progetti idroelettrici ed altri grandi progetti di sviluppo sono un pesante tributo che sta già cancellando le foreste. Di queste foreste pluviali solo il 5% è ancora intatto».

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