[31/10/2011] News

E' nato il settemiliardesimo essere umano

Il mondo sovraffollato del global warming che ci aspetta

Quello che si sa è che oggi è simbolicamente nato il sette miliardesimo essere umano del Pianeta Terra dove non si sa perché si contendono questa nascita due Paesi: Filippine e Russia. L'ultima news invece dice che il settimo miliardesimo essere umano è una bimba di nome Nargis, ed è nata stamattina in un villaggio dello stato settentrionale dell'Uttar Pradesh, il più popoloso dell'India.

Ma pare che il primato sia della piccola filippina Danica May Camacho, nata a Manila, che ha avuto in dono dai rappresentanti dell'Onu una borsa di studio, mentre i suoi genitori hanno ricevuto un finanziamento per aprire un negozio.

Secondo l'agenzia di stampa Ria Novosti, come detto,  il settemiliardesimo essere umano potrebbe essere tuttavia anche un maschietto, Piotr, nato subito dopo la mezzanotte a Kaliningrad, l'enclave russa tra Polonia e Lituania. Ria Novosti spiega che secondo L'Unfpa «La popolazione mondiale ha passato il capo dei 7 miliardi di esseri umani il 31 ottobre 2011. Dato che è impossibile sapere esattamente quale bambino sia I settemiliardesimo abitante, questa azione riveste un carattere simbolico. Gli esperti dell'Onu hanno scelto  Kaliningrad come punto di riferimento».

Ma un'altra parte della Russia, la Kamtchatka, nell'estremo oriente del più grande Paese del mondo, rivendica il diritto (per fuso orario) della nascita del settemiliardesimo abitante del pianeta.

Al di là dei simboli, quel che è certo è che la Cina, con 1,35 miliardi di abitanti, è il Paese più popoloso del mondo, seguita dall'India con 1,24 miliardi e destinata a superarla. Il rappresentante dell'Unfpa nelle Filippine, Ugochi Daniels, ha sottolineato che «Il mondo ed i suoi 7 miliardi di abitanti formano un insieme complesso di tendenze e di paradossi. Ma la crescita demografica fa parte delle verità essenziali a livello mondiale».

L'Unfpa ha presentato nei giorni scorsi il suo ultimo rapporto, "State of World Population 2011 - People and Possibilities in a World of 7 Billion" che prevede che la popolazione mondiale aumenterà fino a raggiungere i 9,3 miliardi di persone nel 2050 e più di 10 miliardi entro la fine del secolo. «Dalla nostra reazione di fronte a questa realtà dipende la qualità del nostro avvenire - sottolinea l'Unfpa -  che sarà segnato dalla salute, dalla sostenibilità e dalla prosperità o dalle ineguaglianze, dal degrado dell'ambiente e dal disordine economico». Nel rapporto, che si concentra soprattutto su Paesi esempio come Cina, Egitto, Etiopia, Macedonia, Finlandia, India, Messico, Mozambico e Nigeria, esperti della popolazione, decision makers, governi, società civile ed individui espongono i loro sforzi di fronte alle diverse tendenze demografiche che vanno dall'invecchiamento della popolazione alla crescita rapida del numero dei giovani, dai tassi di crescita demografica elevata alla diminuzione rapida della popolazione ed alla veloce urbanizzazione ed all'aumento delle migrazioni internazionali.

Nella prefazione del rapporto, il direttore esecutivo dell'Unfpa,Babatunde Osotimehin, scrive che «Pianificando e con investimenti adeguati al presente degli esseri umani, per permettere loro di fare delle scelte che servano non solo ai loro interessi ma anche a quelli dei beni comuni planetari, il nostro mondo di 7 miliardi  di abitanti può avere delle città sostenibili e prospere, una manodopera produttiva in grado di alimentare la crescita economica e delle popolazioni giovani che contribuiscono al benessere economico e sociale. il traguardo dei 7 miliardi di abitanti costituisce una sfida, un'opportunità ed un appello»».

Il rapporto sottolinea che «La cifra record raggiunta dalla nostra popolazione  può essere percepita per molti aspetti come un successo per l'umanità: in effetti, in buona parte del mondo le persone vivono più a lungo ed i loro bambini sopravvivono più numerosi. Ma tutto il mondo non ha beneficiato di questo traguardo né del miglioramento della qualità della vita che ne risulta. Esistono delle grandi disparità tra i Paesi ed al loro interno. Esistono anche in materia di diritti e di possibilità tra gli uomini e le donne, le ragazze ed i ragazzi, ed è importante, oggi più che mai, tracciare una via che porterà ad uno sviluppo che promuova l'uguaglianza invece di approfondire o di rafforzare le ineguaglianze».

Osotimehin presentando il rapporto ha ricordato che «Sui 7 miliardi di abitanti del nostro pianeta, 1,8 miliardi sono giovani da 10 a 24 anni. I giovani detengono la chiave del futuro, essendo una potenza capace di  trasformare il paesaggio politico mondiale e di dinamizzare l'economia con la loro creatività e le loro capacità di innovare. Ma bisogna offrire oggi alla gioventù la possibilità di realizzare il suo immenso potenziale, soprattutto investendo nella sua salute e nella sua educazione. Tali investimenti avranno un rendimento immenso in termini di crescita economica e di sviluppo nel corso di numerose generazioni a venire. Il traguardo raggiunto oggi ci ricorda la necessità assoluta di un'azione immediata».

Secondo Dr Osotimehin «Il Programma d'azione e della Conferenza internazionale sulla popolazione e lo sviluppo (Cipd), riunito al Cairo nel 1994, e il suo appello a permettere agli individui di prendere le loro decisioni in materia di riproduzione, sono le migliori linee guida delle quali disponiamo per il futuro. Con l'avvicinarsi del ventesimo anniversario della Cipd, i dati dimostrano chiaramente che i progressi sulla via dello sviluppo economico e sociale equo si inscrivono nella linea del mandato dell'Unfpa. Ma il nostro compito è lontano dall'essere esaurito. Pensate che nei Paesi in via di sviluppo ci sono 215 milioni di donne in età di procreare che non hanno accesso ai servizi di pianificazione familiare volontaria. Ci sono milioni di adolescenti che dispongono solo di un accesso troppo limitato all'educazione sessuale ed all'informazione sul modo di evitare le gravidanze o di proteggersi dall'Aids. Nelle zone del nostro pianeta in cui la donna ha uno status inferiore, anche i tassi di sopravvivenza dei bebè e dei bambini sono bassi. E dobbiamo abbattere gli ostacoli economici, giuridici e sociali  in maniera da mettere le donne e gli uomini e i ragazzi e le ragazze su una base di eguaglianza in tutte le sfere dell'esistenza».

L'1 novembre il Programma Onu per l'ambiente presenterà in Kenya il "Report Tracks the Changing Global Environment As World Population Hits 7 Billion", che inquadra la crescita della popolazione partendo dal declino dei ghiacci artici e dai trend dell'utilizzo dell'energia ed utilizza migliori e più completi dati e statistiche oggi disponibili per illustrare come il pianeta è cambiato in vent'anni, dopo il Vertice di Rio del 1992.

Il rapporto, intitolato ""Keeping Track of our Changing Environment: From Rio to Rio+20", indica le  tendenze economiche, ambientali, sociali, geopolitiche e tecnologiche attraverso grafici "numerically-based" e li illustra con immagini satellitari "prima e dopo".

Il rapporto fa parte del"Global Environmental Outlook-5" (Ggeo-5) dell'Unep, la valutazione più autorevole dello stato globale dell'ambiente, che sarà integralmente presentato nel maggio 2012 in Brasile alla Conference on sustainable Development di  Rio de Janeiro.

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