[28/10/2011] News toscana

Alluvione in Lunigiana, Legambiente: evento intenso ma anche grandi responsabilità degli enti competenti

Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, oggi ha annullato i suoi impegni ed è tornato in Lunigiana, a Mulazzo, dove ieri sera visto il rischio crolli, sono state evacuate 150 persone. «La frana è una cosa seria. Valuteremo la situazione complessiva con i geologi. É evidente che siamo di fronte ad un evento simile a quello dell'Alta Versilia nel '96- ha dichiarato il presidente- Ora lavoriamo per completare gli interventi di emergenza e poi penseremo alla ricostruzione. Non sarà un impegno facile, occorreranno diverse decine di milioni. Ma é un lavoro indispensabile, che deve essere fatto con la stessa competenza e capacità che la Regione é riuscita a dimostrare in Versilia. É una sfida da far tremare i polsi ma la Lunigiana non la lasceremo sola».

Il presidente nel corso dei suoi sopralluoghi nelle aree colpite ha dovuto accogliere anche gli sfoghi dei cittadini, numerosi, talvolta colmi di rabbia, comprensibili. Rabbia di chi ha perso tutto e che è alla ricerca di responsabilità altrui. Si guarda all'immediato pre-evento, all'apertura della diga ritenuta inopportuna, al presunto ritardo degli avvisi di pericolo o di allerta e per il post evento alla disorganizzazione dei soccorsi. Questa trafila più o meno si registra ad ogni alluvione o evento idromorfologico.

Invece come ha giustamente ricordato il presidente Rossi ieri, le responsabilità maggiori vanno ricercate più lontano. Nell'urbanizzazione scriteriata, nell'eccesivo consumo di suolo, nella mancanza di "rispetto" verso gli ecosistemi fluviali che per questo talvolta si "offendono". Sono in pochi a gridare quando queste violazioni al territorio vengono effettuate, e a venire in aiuto alle associazioni ambientaliste che alzano la voce.

Legambiente Lunigiana sul caso specifico di Aulla fa notare che tutto era noto da anni. «Il disastro non era solo annunciato ma disegnato da 13 anni in rosso nelle mappe del rischio idraulico dell'Autorità di Bacino del Fiume Magra. Impressionante l'esatta sovrapposizione dell'area a "Rischio idraulico molto elevato" della mappa del Piano di assetto idrogeologico dell'Autorità di Bacino con la superficie coperta dall'acqua il 25 ottobre scorso ad Aulla. L'effettiva eccezionalità dell'evento atmosferico e delle sue conseguenze sui fiumi non può quindi costituire alcuna scusante perché era ampiamente documentata e prevista da atti ufficiali del 1998 e del 2006» hanno dichiarato da Legambiente Lunigiana.

Se questo scenario di rischio era conosciuto cosa si è fatto? «Da 13 anni a questa parte si è continuato a costruire ed autorizzare attività commerciali, servizi pubblici ed abitazioni in un'area, prima soggetta alle misure di salvaguardia, e poi dichiarata a ‘Rischio idraulico molto elevato' con Delibere dell'Autorità di Bacino e dei consigli Regionali di Toscana e Liguria- hanno continuato dall'associazione ambientalista- Nonostante la documentata conoscenza del rischio idraulico, nessun Ente preposto ha mai realizzato dispositivi di allerta ed evacuazione adeguati in presenza di allerta meteo diramati, come ampiamente e tristemente confermato il 25 ottobre scorso».

Legambiente, oltre ad esprimere il cordoglio alle famiglie delle vittime ed agli alluvionati, lancia una netta denuncia per la colposa negligenza da parte di tutti gli Enti competenti, auspica l'avvio di un'indagine della Magistratura e chiede: l'immediato stop a qualunque edificazione nuova o in corso di costruzione nell'area dichiarata a rischio idraulico; la realizzazione immediata di un sistema di allerta ed evacuazione delle attività ed abitazioni esistenti in area dichiarata a rischio idraulico; l'immediato avvio di un tavolo per valutare e programmare la delocalizzazione in aree sicure delle attività ed abitazioni a maggior intensità di rischio. 

 

 

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