[26/10/2011] News

Maltempo, ancora morti annunciate: quando sarà abbastanza?

La pioggia torrenziale che ha messo in ginocchio mezza Liguria e un pezzo di Toscana, arrivata dopo quella che ha sconquassato Roma solo pochi giorni fa, ha trascinato via anche uno dei più duraturi luoghi comuni nazionali. Ovvero che per agire in questo "stanco" Paese si aspetti il morto. Invece non basta neppure quello, non ne bastano neppure i tanti che ogni anno contiamo vittime del maltempo. Uomini, donne, giovani, vecchi italiani e stranieri. La manutenzione del nostro territorio devastato da un evidente dissesto idrogeologico  aggravato da una suicida strategia del cemento, non è questione. Lo abbiamo denunciato, e prima di noi le associazioni ambientaliste, un'infinità di volte seguendo sgomenti come ad ogni manovra finanziaria proprio i soldi destinati a questa opera indispensabile venivano tagliati come fosse un orpello. Come fossero destinati a un ente inutile.

La rabbia aumenta pensando oltretutto che questi sono tutti disastri a dir poco annunciati. L'estate troppo lunga aveva già messo tutti sull'attenti. Le continue allerta meteo non servono a nulla se non hai pianificato interventi a lungo termine. Dice bene oggi Giangiacomo Schiavi sul Corriere della Sera: «Un'adeguata azione di riqualificazione ambientale dovrebbe essere tra le priorità di un Paese che ha nel territorio una risorsa economicamente importante e una riserva di inestimabile  valore: ma l'ambiente, in Italia, trova difensori tra i politici solo nelle parole di circostanza e negli inutili proclami».

Il guaio ancora più grosso è che questo disastro è lo specchio, per non dire la quintessenza, del nostro Paese nel suo complesso. L'Italia sfiduciata dai mercati, dai governi dell'Ue e per primi da tanti cittadini che non ne possono più di essere il bersaglio della politica ogni qual volta c'è una crisi. A cui si sta cercando di spiegare che lavorando fino quasi alla fine dei loro giorni sognando una pensione che non arriverà quasi mai saranno un futuro migliore ai loro figli disoccupati. Un po' come voler convincere l'Ue con un impegno scritto su un post it. Un po' come credere, e viene in mente il Wile Coyote, che con un ombrellino ci si possa salvare da un'alluvione.

(foto tratta da Il Tirreno)

Torna all'archivio