[21/10/2011] News

Conferenza G20 a Parigi. La sicurezza alimentare nei Paesi in via di sviluppo una priorità dell’Ue

Intervenendo oggi a Parigi alla conferenza "G20 Développement: des solutions pour un nouveau monde" , il commissario europeo per lo sviluppo Andris Piebalgs è partito da tre cifre: «1 miliardo. Nel 2011, più di un miliardo di esseri umani soffrono ancora la malnutrizione e la fame. E' inaccettabile. 40. E' il numero dei Paesi nei quali la Commissione europea ha come principale settore di intervento la sicurezza alimentare e lo sviluppo rurale. 800 milioni. E' l'ammontare annuale della nostra assistenza ai settori menzionati. Contrariamente ad altri donatori, la Commissione europea non ha mai disinvestito da questi settori. E l'attualità ci ricorda oggi che avevamo ragione...».

Il summit parigino discute delle proposte uscite da G20 sviluppo tenutosi a Washington il 23 settembre e punta a sviluppare un dibattito aperto sugli impegni della cooperazione tra governi, organizzazioni internazionali, Ong imprese, scuole, organizzazioni professionali, politici, intellettuali, giornalisti e blogger.

La Conferenza G20 Développement è la continuazione pubblica delle 4 riunioni ministeriali del G20 organizzate dalla presidenza di turno francese: G20 Agricoltura, G20 Sviluppo, G20 Lavoro e G20 Finanze L'evento è organizzato in quattro sessioni tematiche: sicurezza alimentare; investimenti nelle infrastrutture, dimensione sociale della globalizzazione e finanziamenti innovativi per lo sviluppo.

Secondo il documento preparatorio del summit sul G20 sviluppo di Parigi «Le politiche di sviluppo sono oggi dei sostegni macro-economici essenziali per risolvere le crisi ed immaginare un mondo più prospero e più stabile. Costruire una crescita sostenibile ed equilibrata esige d'ora in poi una cooperazione stretta tra i Paesi industrializzati, i Paesi emergenti ed i Paesi in via di sviluppo (... ) Questo evento a vocazione interattiva e pedagogica punta a fare in modo che ognuno possa appropriarsi della sua parte di responsabilità nella costruzione di una crescita condivisa a Nord e a Sud dell'Equatore».

Piebalgs ha ricordato che la Commissione Ue ha appena adottato un nuovo quadro strategico per la politica di sviluppo, ma ha sottolineato: «Vogliamo fare "più e meglio". Vogliamo concentrarci nei Paesi che hanno più bisogno del nostro aiuto. Vogliamo focalizzarci  sui settori nei quali nei quali abbiamo più valore aggiunto. La sicurezza alimentare è uno di questi settori».

Il commissario europeo ha esposto alla conferenza sul  G20 sviluppo i grandi orientamenti che in future saranno al centro dell'azione dell'Ue: «Abbiamo bisogno  di impegni da entrambi i lati. I Paesi partner devono considerare la sicurezza alimentare come un settore prioritario; non possiamo più imporlo. Nella prossima Fes (Fondi europei per lo sviluppo, ndr), proporrò che la Commissione calchi la sua assistenza su quella dei Paesi partner, con per esempio l'obiettivo di Maputo di dedicare il 10% del bilancio dello Stato all'agricoltura. Abbiamo bisogno di investimenti lungo tutta la catena. Non ha alcun senso investire in un settore senza tener conto delle altre maglie della catena. Questo va dall'accesso alle terre, alle sementi, alla questione delle infrastrutture a quella dello stoccaggio, ecc. Un solo donatore non può evidentemente investire da solo nell'insieme della catena, ma è precisamente là che dobbiamo mettere in opera la nostra agenda di divisione del lavoro».

Secondo Piebalgs, nonostante il coinvolgimento di diverse imprese nella speculazione sul cibo e le terre coltivabili, anche per questo c'è bisogno dell'iniziativa privata: «E' tempo di aumentare  l'interazione pubblico-privato per la sicurezza alimentare, sempre mettendo in atto le necessarie garanzie. Nella programmazione del prossimo Fes, proporrò che la Commissione concentri questi sforzi sugli approcci regionali, soprattutto i corridoi agricoli. Abbiamo bisogno di investimenti responsabili per contrastare il fenomeno dell'accaparramento delle terre. Proporrò che la Commissione condizioni la sua assistenza alla trasparenza dei contratti passati dai nostri Paesi partner e ad una redistribuzione equa dei benefici che risulteranno da questi investimenti».

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