[12/10/2011] News toscana

Val di Cornia ed Elba: dalla Regione altri (?) due milioni di euro per uscire dall'emergenza boro e arsenico

L'approvvigionamento idrico delle industrie Lucchini di Piombino, attraverso opere di derivazione delle acque del fiume Cornia, è costato meno del previsto. I soldi possono essere reinvestiti sul territorio per migliorare la qualità della risorsa idrica. La decisione è stata presa all'unanimità dal Consiglio regionale, che ha deciso di utilizzare i fondi residui oltre 2 milioni e 263 mila euro, per riportare le acque ad usi civili dell'isola d'Elba e della Val di Cornia all'interno dei parametri previsti dalle normative europee.

Ricordiamo che in questi territori vige un regime di deroga per arsenico e boro che sono oltre i limiti previsti, che interessa circa trecentomila cittadini «Nel 2005 il Consiglio regionale aveva destinato 3 milioni di euro per assicurare all'impianto siderurgico di Piombino un'adeguata quantità di acqua- ha informato il presidente della commissione Territorio ed ambiente Vincenzo Ceccarelli (Pd)- Una diversa soluzione progettuale ha permesso di utilizzare acque reflue urbane ed attingere ad altre risorse finanziarie. La spesa finale è stata di poco superiore ai 736 mila euro. La differenza di oltre 2 milioni e 263 mila euro servirà così a finanziare le opere di potabilizzazione previste per superare definitivamente il regime di deroga nei comuni dell'Elba e in parte dei comuni della Val di Cornia».

In quest'area è già previsto un Piano cosiddetto "antiboro" per cui sono stati stanziati 20 milioni di euro, con un contributo della Regione Toscana di 8 milioni e 500mila euro di cui 5 di finanziamento straordinario. Ci chiediamo se questi soldi recuperati attraverso la buona gestione, vanno in aggiunta o in sostituzione a quelli già stanziati. 

 

Torna all'archivio