[11/10/2011] News

L'inquinamento di un falò può essere una molestia (olfattiva)

Il fumo acre provocato da un falò che brucia il rivestimento in plastica di 15 Kg di rame provoca emissioni di fumo idonee a offendere e molestare le persone.
Questo è quanto è avvenuto nella zona di Monreale, dove il fumo che si è incanalato nella valle ha raggiunto le abitazioni fino a circa seicento metri di distanza. Evento che ha portato la sezione penale della Corte di Cassazione a confermare l'esistenza del reato di getto pericoloso di cose.

Il ricorso al codice penale è dovuto essenzialmente al fatto che non esiste una normativa statale che prevede disposizioni specifiche e valori limite in materia di odori.

Dunque in caso di inquinamento olfattivo il parametro di legalità dell'emissione è il criterio della "stretta tollerabilità" che addirittura è utilizzato nel caso di "molestie olfattive" promananti da impianto munito di autorizzazione per le emissioni in atmosfera".

L'evento del reato, infatti, consiste nella molestia, che nel caso sia provocata dalle emissioni di gas, fumi o vapori, prescinde dal superamento di eventuali limiti previsti dalla legge, essendo sufficiente il superamento del limite della normale tollerabilità (previsto dall'articolo 844 del codice civile).

Inoltre, nel caso di emissioni idonee a creare molestie alle persone rappresentate da odori, se manca la possibilità di accertare obiettivamente, con adeguati strumenti, l'intensità delle emissioni, "il giudizio sull'esistenza e sulla non tollerabilità delle emissioni stesse può basarsi sulle dichiarazioni di testi, specie se a diretta conoscenza dei fatti, quando tali dichiarazioni non si risolvano nell'espressione di valutazioni meramente soggettive o in giudizi di natura tecnica, ma consistano nel riferimento a quanto oggettivamente percepito dagli stessi dichiaranti"
L'inquinamento olfattivo rimane comunque una materia controversa, soprattutto quando le maleodorante derivano da impianti industriali come ad esempio impianto di compostaggio o discariche.

Non è disciplinato in maniera specifica dal legislatore, ma deve considerarsi una forma di inquinamento che può causare pesanti disagi per la qualità della vita e che, pertanto, necessita di regolamentazione come forma di inquinamento atmosferico.

Inoltre, nella maggior parte dei casi la situazione d'inquinamento olfattivo non sottolinea l'insorgenza di particolari pericoli reali per la salute dei cittadini perché la concentrazione dei composti responsabili degli odori sgradevoli è inferiore alle soglie di pericolo o in altri casi soglie di pericolo codificate non esistono.

E parlando nello specifico di impianti, anche l'applicazione di tecnologie appropriate non elimina necessariamente il disturbo sofferto dagli abitanti, poiché ogni individuo ha la propria soglia di percezione degli odori.

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