[06/10/2011] News

Basi “verdi” e innovazione per la politica di coesione europea dopo il 2013

Secondo la Commissione europea «La politica di coesione dell'Ue ha costituito un motore per il cambiamento nell'ultimo decennio, apportando un reale valore aggiunto alla crescita e alla convergenza nell'Ue e creando direttamente più di un milione di posti di lavoro, investendo nella formazione al fine di migliorare l'occupabilità di oltre 10 milioni di persone, cofinanziando la costruzione di oltre 2 000 km di autostrade e 4 000 km di rete ferroviaria e la creazione di almeno 800 000 piccole e medie imprese (Pmi)». Per portare avanti in futuro queste attività e concentrare maggiormente l'attenzione sulle priorità economiche europee, la Commissione europea ha approvato oggi un pacchetto legislativo sulla politica di coesione per il periodo 2014-2020.

«Tale pacchetto - spiega la Commissione Ue - è volto a rilanciare la crescita e l'occupazione in Europa destinando gli investimenti dell'Ue all'agenda per la crescita e l'occupazione dell'Europa ("Europa 2020"). L'impegno a concentrarsi su un minor numero di priorità di investimento in linea con tali obiettivi sarà al centro dei nuovi contratti di partenariato, stipulati tra la Commissione europea e gli Stati membri. Questi ultimi fisseranno obiettivi chiari e costituiranno una riserva di efficacia ed efficienza finanziaria per premiare le regioni che ottengono i risultati migliori nel raggiungimento dei loro obiettivi. Per garantire che l'impatto sulla crescita e sull'occupazione degli investimenti dell'Ue non sia compromesso da politiche macroeconomiche precarie o da una scarsa capacità amministrativa, la Commissione può chiedere di riesaminare i programmi o sospendere il finanziamento in mancanza di misure correttive. La semplificazione e l'armonizzazione delle norme dei vari fondi, inclusi il fondo per lo sviluppo rurale e il fondo per gli affari marittimi e la pesca, continueranno ad aumentare l'efficacia di tali fondi. Un'unica serie di norme per cinque fondi diversi. Un approccio più integrato assicurerà inoltre che i vari fondi perseguano finalità coerenti e accrescano reciprocamente la propria efficacia. Le proposte odierne favoriranno in particolare l'investimento sociale, consentendo ai cittadini di affrontare le sfide future del mercato del lavoro; in questo quadro il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione e il nuovo Programma per il cambiamento sociale e l'innovazione integrano e potenziano il Fondo sociale europeo».

Il commissario alla politica regionale Johannes Hahn, ha detto che «La politica di coesione ha già contribuito notevolmente a sviluppare la prosperità dell'UE. Tuttavia, data la crisi economica, deve ora diventare un volano per la crescita e la competitività. Le nostre proposte faranno sì che i fondi dell'Ue siano ancora più efficaci. Indirizzando gli investimenti verso i punti strategici per la crescita - piccole e medie imprese (PMI), innovazione, efficienza energetica - otterremo un impatto maggiore. Stiamo inoltre modernizzando la politica introducendo condizioni che garantiscano prestazioni e risultati, incentivi per coloro che fanno fronte agli impegni in modo più efficace e procedure semplificate».

Il pacchetto comprende: una regolamentazione di portata globale che istituisce una serie di norme comuni per gestire il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), il Fondo sociale europeo (Fes), il Fondo di coesione, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (Feamp). In questo modo sarà possibile ottenere la migliore combinazione di fondi per incrementare l'impatto dell'azione dell'Ue; tre regolamenti specifici per il Fers, il Fse e il Fondo di coesione; due regolamenti concernenti l'obiettivo cooperazione territoriale europea e il gruppo europeo di cooperazione territoriale (Gect); due regolamenti sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg) e sul Programma per il cambiamento sociale e l'innovazione; una comunicazione sul Fondo di solidarietà dell'Unione europea (Fsue).

László Andor, commissario all'occupazione, affari sociali e 'integrazione ha sottolineato: «Questa proposta integrata rafforza la dimensione sociale della politica di coesione garantendo quote minime per il Fondo sociale europeo e consolidando il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione. Dare la priorità ai cittadini è una parte fondamentale del nostro sforzo per uscire dalla crisi. Questi fondi sono gli strumenti finanziari che traducono le nostre politiche in realtà sul campo per milioni di cittadini, aiutandoli a trovare uno sbocco professionale e contribuendo a una ripresa che crei numerosi posti di lavoro».

Queste proposte saranno discusse dal Parlamento e dal Consiglio europei, per poter essere adottate entro la fine del 2012, per permettere di avviare una nuova generazione di programmi nel 2014 nell'ambito della politica di coesione.

Parallelamente proseguiranno i negoziati sul quadro finanziario pluriennale per l'intero bilancio dell'Unione. La Commissione ha già proposto di stanziare 336 milioni di euro per gli strumenti della politica di coesione nel periodo 2014-2020. Il bilancio comprende un nuovo fondo (Connecting Europe Facility) per accrescere il valore paneuropeo dei progetti infrastrutturali, con una copertura di 40 miliardi di euro, più 10 miliardi a titolo del Fondo di coesione, che contempla un primo elenco di progetti nel settore dei trasporti, dell'energia e delle Tic per potenziare l'interconnessione in Europa. Altri fondi andranno alla crescita economica sostenibile, a partire dalle nostre città e regioni: con 376 miliardi di euro per l'intero periodo destinati alla coesione economica, sociale e territoriale e più strettamente collegati agli obiettivi della strategia Europa 2020.

La Commissione propone di potenziare i programmi di istruzione e formazione professionale: «Investire nei giovani è uno dei modi migliori per rilanciare l'economia». La proposta è quella di creare un programma integrato per istruzione, formazione e giovani da 15,2 miliardi di euro, incentrato sullo sviluppo delle competenze e della mobilità.

Per i prossimi 7 anni si prevede un aumento notevole degli investimenti in ricerca e innovazione, La strategia europea "Orizzonte 2020", con uno stanziamento di 80 miliardi di euro, dovrebbe rilanciare la competitività dell'Ue su scala mondiale e favorire la creazione di posti di lavoro e di nuove idee per il futuro. Vi convergeranno tutti i progetti in questo settore, per porre fine alla frammentazione e fare in modo che i progetti finanziati dall'Ue siano più complementari con l'impegno nazionale, favorendone il coordinamento.

L'altro impegno è quello di un'agricoltura più verde e moderna  che nella politica agricola comune ha una copertura di 371,72 miliardi di euro, «Considerata l'importanza strategica che questa continua a rivestire per la nostra economia e per l'ambiente, per la sicurezza e la salute degli alimenti e per lo sviluppo delle comunità rurali - dice la Commissione Ue - La proposta dimostra come un euro speso possa e debba permettere di perseguire numerosi obiettivi. Il 30% del sostegno diretto agli agricoltori sarà erogato a condizione che le aziende diventino "più verdi". La Commissione propone inoltre di rendere accessibile agli agricoltori il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione. Verranno peraltro ridotte le discrepanze tra Stati membri per quanto riguarda i pagamenti diretti».

Insomma, come spiega l'Ue «Creare un'Europa più sicura significa migliorare l'ambiente e proteggere il clima. La Commissione propone di includere questi due obiettivi in tutti gli ambiti di intervento e intende aumentare la percentuale di spesa per il clima ad almeno il 20%, avvalendosi dei contributi di diversi settori politici in base ai risultati dalle valutazioni d'impatto».

Gli stanziamenti definitivi da parte degli Stati membri e l'elenco delle regioni ammissibili per categoria saranno decisi solo dopo l'adozione definitiva del pacchetto in esame.

L' European Week of Regions and Cities ("Open Days 2011"), che si terrà dal 10 al 13 ottobre, occasione di discutere le nuove proposte per la politica di coesione.

Torna all'archivio