[06/10/2011] News

Cambiamenti climatici: la Prestigiacomo incontra la Hedegaard... e frena su Kyoto 2

La commissaria europea all'azione climatica, Connie Hedegaard, è a Roma per colloqui con i ministri italiani, membri del Parlamento, imprenditori e rappresentanti della società civile.

In un comunicato la Hedegaard spiega che «le discussioni dovranno riguardare l'azione interna sul clima dell'Italia e la preparazione della Conferenza sul clima dell'Onu a Durban, in Sudafrica, alla fine del prossimo mese». La  Hedegaard ha partecipato d una sessione congiunta delle commissioni ambiente di Senato e a pranzo ha avuto un incontro a pranzo con gruppi ambientalisti e di altre organizzazioni non governative, mentre a  cena vedrà la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia.

L'incontro con il ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo ha avuto al centro la posizione dell'Europa alla Conferenza Unfccc di Durban e che verrà il 10 ottobre dal Consiglio dei ministri dell'ambiente dell'Ue a Lussemburgo.

In un comunicato la Prestigiacomo spiega che «Il nodo da affrontare in sede europea è l'atteggiamento da assumere in vista di un prolungamento del protocollo di Kyoto che scade del 2012. Su questo tema in sede europea vi sono posizioni differenziate fra chi ritiene che l'Unione possa assumere posizioni unilaterali con un secondo periodo del Protocollo di Kyoto e chi, come l'Italia, invita a considerare che l'impegno sul clima è efficace solo se è globale, quindi con l'adesione di tutti i paesi, a partire da Cina, Usa, Giappone, Russia, India etc».

Insomma, l'Italia è ancora una volta in retroguardia tanto che la Prestigiacomo ha ribadito alla Hedegaard che «L'Italia, è disponibile a considerare un eventuale prolungamento del protocollo solo a determinate condizioni: che abbia una scadenza al 2017; che ci sia un impegno delle altre economie alla riduzione delle emissioni; che ci sia un sistema comune di controllo e verifica degli impegni».

Il comunicato del ministero dell'ambiente italiano afferma che «Il Commissario Heedegard ha posto l'accento sull'esigenza che lunedì in Lussemburgo l'Europa assuma una posizione unitaria in vista della Conferenza di Durban. Nel corso dell'incontro si è discusso anche delle conseguenze della prossima applicazione all'aviazione civile della direttiva "emission trading"». Proprio su questo il ministro Prestigiacomo ha ribadito che «Anche tale settore deve contribuire all'impegno per la riduzione delle emissioni», ma ha anche rilevato «Come tale normativa sia penalizzante per i vettori che hanno prevalentemente rotte a medio e breve raggio, come l'Alitalia. Rispetto a chi assicura prevalentemente tratte a lungo raggio, le compagnie con rotte più brevi sarebbero penalizzante economicamente e questo si tradurrebbe in un danno ed in un gap di competitività per la nostra compagnia nazionale che peraltro sta uscendo da una complessa fase di ristrutturazione. Inoltre tale aumento dei costi si tradurrebbe in un inevitabile incremento dei prezzi per i passeggeri».

Una posizione subito smentita dall'avvocato generale dell'Ue che ha dato il via libera oggi all'Ets-Ue sui trasporti aerei in relazione al caso C-366/10 (The Air Transport Association of America and Others, vedi link), tanto che la Hedegaard  da Roma ha subito rilasciato una dichiarazione: «Sono lieta di vedere che il parere dell'avvocato generale conclude che la direttiva Ue è pienamente compatibile con il diritto internazionale. L'Unione europea ribadisce la propria volontà di impegnarsi in modo costruttivo con i Paesi terzi durante l'attuazione di questa normativa».

Secondo la commissaria Ue all'azione climatic anche  la proposta di politica di coesione avanzata oggi dall'Ue  «E' una buona notizia per il clima. Almeno 17 miliardi di euro per le energie rinnovabili e l'efficienza energetica!» ed ha aggiunto: «Con la proposta odierna inviamo un segnale chiaro: i combustibili fossili saranno una realtà nel prossimo futuro, ma è importante dare loro il giusto valore».

Nel sito della Hedegaard  «Alcuni sembrano pensare che se solo l'Europa assumesse un secondo periodo di impegno, questo farebbe di Durban un grande successo. Il mondo non deve illudersi. E'  interessante mantenere il Protocollo di Kyoto in vita solo se qualcuno ci seguirà. L'Europa rappresenta solo il 11% del emissioni globali. Cosa farà l'altro 89%?».

Posizioni "attendiste" come quelle dell'Italia, che fanno l'occhiolino ad americani, russi, sauditi e canadesi,  rischiano di rompere il già poco compatto fronte europeo e di trasformare la paura di un fallimento di Durban in realtà.

«L'apertura verso un accordo Kyoto 2 espressa oggi dal Ministro Prestigiacomo è positiva ma non rassicura sul fatto che il nostro Paese s'impegnerà per un obiettivo europeo di riduzione dell'emissioni del 30%. Anzi, le condizioni poste dal ministro Prestigiacomo sembrano proprio ricalcare la posizione ostruzionistica tenuta dal nostro Paese nei confronti della strategia del 20-20-20 voluta dall'Europa e questo sarebbe un grave errore». Così il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza commenta l'esisto dell'incontro tra il Ministro dell'Ambiente Stefania  Prestigiacomo e la Commissaria europea incaricata all'Azione per il Clima, Connie Hedegaard, in Italia per una serie di incontri in vista della Conferenza mondiale Onu sul clima.

«L'evoluzione delle tecnologie nel settore delle fonti rinnovabili, come dimostrano anche le ottime performance del fotovoltaico in Italia, e di quelle in favore del risparmio energetico - ha aggiunto Cogliati Dezza - ha raggiunto livelli tali da poter permettere all'Europa di ambire al target di riduzione del 30%. Tra cinque anni, infatti, gli obiettivi che oggi sembrano troppo ambiziosi, potrebbero addirittura risultare arretrati. La decisione vera che il Governo deve prendere - ha concluso il presidente di Legambiente - è se vuole rimanere al passo con il resto d'Europa avviando finalmente una seria politica nei settori cruciali come la mobilità, le aree urbane e l’edilizia».

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