[06/10/2011] News

Gli Stati Uniti chiudono altre due centrali a carbone in Illinois

Continua negli Usa la dismissione delle centrali a carbone. L'Ameren Energy Resources Company, Llc (Aer), la holding company per le attività di mercato e business dell'Ameren Corporation, ha annunciato che due centrali a carbone nel sud dell'Illinois, Meredosia (nella foto) e Hutsonville, cesseranno di funzionare entro la fine dell'anno. Nelle due centrali lavorano 90 persone.

Il Meredosia Energy Center (369 megawatt) comprende un impianto a carbone da 203 MW ed uno a petrolio da 166 MW. L'Hutsonville Energy Center ha due unità a carbone da 151 MW.
Jack Darin, chapter director per l'Illinois di Sierra Club, la più grande e diffusa associazione ambientalista Usa, è molto soddisfatto: «Questi impianti sono tra i più sporchi dell'Illinois e non hanno moderni controlli dell'inquinamento. La dipendenza dell'Illinois dal carbone è diventata un problema di salute pubblica, causando attacchi d'asma, inquinamento tossico da mercurio e altro ancora. Abbiamo bisogno di forti protezioni per l'aria pulita, per salvaguardare la nostra salute e le nostre famiglie da questo inquinamento. Qui in Illinois, dovremmo essere in grado di produrre energia senza far ammalare i nostri figli malati e mettere in pericolo la nostra salute. Negli ultimi quattro anni, l'Illinois ha creato più di 14.000 posti di lavoro nell'energia pulita con le energie rinnovabili. L‘American council on energy efficiency economy prevede che più di 6.000 posti di lavoro nell'efficienza energetica saranno creati in Illinois nel 2020. Chiediamo oggi all'Ameren e allo Stato dell'Illinois di continuare a contribuire a creare posti di lavoro nelle fonti di energia pulita del futuro».

Chi non è per nulla soddisfatta è l'Aer che sottolinea: «La chiusura di queste unità è principalmente il risultato del costo previsto per il rispetto di rispetto cdel Cross-State Air Pollution Rule (Csapr) emesso nel luglio 2011 dall'Environmental protection agency Usa. Il Csapr richiede riduzioni di anidride solforosa (SO2) del 73% e di ossidi di azoto (NOx) del 54% rispetto ai livelli del 2005. E' uno dei vari regolamenti che prevedono, nei prossimi mesi e anni, la necessità di costosi controlli ambientali sulle unità di produzione a carbone in tutta la nazione.

Il president dell'a Aer, Steven R. Sullivan, sottolinea che «Il Csapr inasprisce le restrizioni sulle emissioni di SO2 e NOx, fino al punto che non possiamo continuare ad operare economicamente in queste unità. Sono state esplorate numerose opzioni per rendere queste unità conformi, tra cui l'installazione di ulteriori controlli ambientali, ma i costi erano troppo alti per poterle giustificare».
Il Meredosia Energy Center è anche il sito proposto per il primo impianto "oxy-combustion coal-fired" fper la cattura e lo stoccaggio di CO2 (Ccs) su larga scala.

Nel 2010 l'Aer aveva annunciato un accordo di cooperazione con il dipartimento dell'energia Usa che dovrebbe finanziare il progetto nell'unità 4 di Meredosia. Il Ccs fa parte dell'iniziativa FutureGen 2.0, e prevede per il trasporto della CO2 catturata attraverso una pipeline fino ad uno stoccaggio di CO2 in Illinois realizzato da altere imprese. Che si sia pensato a impianti così obsoleti per sperimentare il Ccs di FutureGen 2.0 è già una stranezza, ma Sullivan rilancia: «La cessazione delle attività in corso presso Meredosia non ha alcun impatto sulla percorribilità di FutureGen 2,0. FutureGen ha bisogno ancora di diversi anni per testare la clean coal technology su una unità produrriva. Attualmente siamo in trattative con FutureGen Alliance per determinare come l'unità di Meredosia 4 potrebbe essere meglio utilizzata per questo progetto».

Al di là dell'inquinamento la vera ragione che ha costretto la Aer alla chiusura dei due impianti è un'altra e tutta economica e riguarda l'innovazione, come spiega malvolentieri la stessa utility in un comunicato: «Un altro fattore che porta alla chiusura delle operazioni in queste strutture è la mancanza di un capacity market pluriennale gestito dal Midwest independent transmission system operator (Miso) Senza la possibilità di vendere la capacity per diversi anni, non possiamo permetterci di fare i notevoli investimenti per i controlli ambientali che sarebbero necessari per mantenere queste unità in servizio - ha detto Sullivan - Ho il sospetto che la "capacity construct" proposta dal Miso, che l' ha recentemente depositata presso la Federal energy regulatory commission, nei prossimi anni porterà alla chiusura di altri impianti commerciali non-Aer nel Midwest, a meno che la proposta non sia significativamente modificata».

C'è da giurare che la lobby dei King Coal è già al lavoro a Washington per ottenere le modifiche e risparmiare negli investimenti contro l'inquinamento. Il cavallo di Troia utilizzato per fermare la chiusura delle centrali a carbone è sempre lo stesso : la perdita di posti di lavoro, che potrebbe essere evitata con gli investimenti che le imprese dell'energia fossile non vogliono fare, sperando che alla Casa Bianca a Washington arrivino nuovamente gli amici repubblicani.

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