[04/10/2011] News

Kenya: il trasloco degli elefanti nel Masai Mara

Troppi conflitti con esseri umani troppo invadenti

Il Kenya Wildlife Service (Kwd) ha annunciato che la prima fase del trasloco degli elefanti nel Masai Mara è stato completato con successo. Alla fine, 62 elefanti sono stati trasportati dal Narok North nella famosa Maasai Mara National Reserve nel Narok South «Per eliminare i conflitti  tra esseri umani ed elefanti e migliorare le condizioni di vita della comunità». L'operazione prevede diverse fasi per consentire il monitoraggio post-rilascio degli elefanti traslocati. Il Kwd sottolinea che «Finora, gli elefanti si sono sistemati bene nel Masai Mara, mentre gli scienziati Kws continuano le catture e il monitoraggio ed il rilascio nei siti».

La seconda fase dell'operazione punta a catturare e spostare altri 140 elefanti e riprenderà quando i risultati del monitoraggio post-rilascio saranno pronti. L'operazione di spostamento degli elefanti è stata assistita anche da un team tedesco guidato dall'ambasciatore della Germania in Kenya, Margit Hellwig Boette.

Gli elefanti vengono immobilizzati utilizzando farmaci e secondo il regolamento approvato dall'International narcotics board e il Kws affettua le catture sotto il controllo del Kenya pharmacy and poisons board.

Le catture sono state sospese con l'arrivo della stagione delle "Short rains", le piogge bervi, che dura da ottobre a dicembre, con piogge che compromettono lo spostamento dei grossi camion caricati con gli elefanti.  

Quattro degli elefanti traslocati sono stati dotati di chip e collari Gsm per controllarne i movimenti. Due di loro hanno attraversato il confine con il Parco Nazionale del Serengeti, in Tanzania, dove sono rimasti per due giorni, ma poi sono tornati nel Masai Mara.

Il ministro per il patrimonio nazionale William ole Ntimama ha chiesto ai residenti del Narok North, che accusavano gli elefanti di essere la fonte di tutti i danni all'agricoltura ed alle foreste, di piantare alberi e avviare pratiche agro-forestali sostenibili e di ridurre le carbonaie. Già al momento dell'operazione di trasloco degli elefanti, il direttore del Kws, Julius Kipng'etich, aveva denunciato l'attuale insostenibile tasso di produzione di carbone da legna nel Narok Nord, invitando le comunità locali ad adottare pratiche agro-forestale sostenibili e a piantare alberi soprattutto durante n particolare durante le short rains.  

Kipng'etich ha sottolineato che «Le restanti aree per la dispersione degli elefanti nella Masai Mara National Reserve, specialmente Olkinyei, Siana, Nkosuani, Lemek e altri ranch, non devono essere frammentate. Invece, ovrebbero essere incoraggiati a formare "conservancies"» ed ha garantito il sostegno del Kws a ricercare investitori per promuovere il turismo per ottenere entrate economiche che migliorino le condizioni di vita della comunità.

All'interno del Kenya Wildlife Service community outreach programme. L'organizzazione sta finanziando un progetto idrico a Olopito e tre aule scolastiche a Olkeri come "compensazione" per il trasloco degli elefanti. I punti caldi del conflitto unonini-elefanti nel Narok sono Oloreto, Olkeri, Erusiayi, Olengapopo, Olopito e altri villaggi.  Le comunità locali e i loro leader, soprattutto gli amministratori locali, sono stati informati sul progetto e sono favorevole allo spostamento degli elefanti come soluzione a lungo termine del problema.

Il piano a lungo termine, dopo che verrà messo in atto il piano di monitoraggio, che comprende l'implementazione collari Gsm per gli elefanti traslocato e azioni di prevenzione per evitare che gli elefanti tentino di tirnare nelle zone di cattura.

Il rapido cambiamento dello stile di vita delle comunità locali, passate dalla pastorizia all'agricoltura e ad altre pratiche agricole incompatibili con la presenza dei pachidermi hanno  portato ad un enorme aumento del conflitto degli abitanti della contea di Narok non solo con gli elefanti ma con tutta la grande fauna.  Il Nkw sottolinea che «Tale conflitto in molte aree è attribuibile principalmente ad un aumento della popolazion umana e alla perdita dell'habitat degli elefanti a causa di attività umane incontrollate, soprattutto coltivazioni, carbonaie e insediamenti umani. Narok North è attualmente indicato come un hotspot human-wildlife conflict (Hwc) del Paese, con gli elefanti identificati come la specie della fauna selvatica più problematici. Il monitoraggio a lungo termine dei movimenti degli elefanti nella zona interessata attraverso la localizzazione satellitare ha stabilito che circa 200 elefanti sono stati tagliati fuori dal grande ecosistema del Mara e sono attualmente considerato una sotto-popolazione del Mara. Dei 9.299 casi di conflitto uomo-fauna selvatica segnalato negli ultimi 10 anni alla Kws Narok Station, 5.052 (il 54%) sono attribuiti agli elefanti. I comuni impatti del conflitto elefanti-umani includono uomini morti, uomini feriti, distruzione dei raccolti, le minacce e le distruzioni di case ed altre proprietà».

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